UN ISLAMICO LASCIA L’ISLAM
Scritto il 08/03/09 alle 11:13:27 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Articoli e OpinioniIntervista a Hossain Salahuddin, poeta, saggista ed ex-islamico

L’intervista di oggi è a Hossain Salahuddin, un poeta, saggista e un ex-islamico, che è autore di diversi libri. È l’editore della rivista Maverick, che promuove la letteratura, il libero pensiero e il razionalismo.
 
FP: Hossain Salahuddin, benvenuto all’intervista di FrontPage
HS: Grazie per avermi invitato. È un vero piacere essere qui

FP: Dicci della tua infanzia e la tua educazione nell’Islam
HS: Sono nato nel 1984 in una famiglia islamica del Bangladesh. La mia famiglia era piuttosto osservante e si è assicurata che studiassi il Corano in modo accurato, persino prima che andassi a scuola. Avevo un insegnante a casa, un Mullah, che mi ha insegnato a recitare il Corano in arabo, ed ero piuttosto bravo. Mi ricordo di aver letto il Corano in arabo per ben tre volte prima che compissi 12 anni, e non capivo nemmeno una parola di quello che leggevo. Se cerco di ricordare, mi ricordo un senso di soffocamento con tutti quegli ‘si fa così’ e ‘non si fa cosà’. Non puoi fare questo, non puoi fare quello, e c’era l’annotazione costante ‘sei un islamico, e devi comportarti come un islamico’.
Così, sì, la mia infanzia non è stata qualcosa di cui vado molto fiero. C’era ogni sorta di restrizione religiosa, che era come un giogo, e che influenzava la mia relazione con i membri della mia famiglia. Ma devo dire che rimanevo un credente allora; sentivo un lieve disagio quando si trattava di praticare l’Islam. Ammetto di aver avuto un’infanzia piuttosto tribulata, ma non mi ribellavo.
 
FP: Come è nato il tuo secondo ripensamento e come è avvenuto il tuo abbandono dell’Islam?
HS: Dunque, quando avevo 13 o 14 anni, ho sviluppato un grande interesse per la scrittura creative, specialmente nella poesia, e ho iniziato a riservare del tempo alla lettura di libri e alla scrittura di poesie. Mi ricordo che prendevo in prestito fino a dieci libri alla volta e che li leggevo in un batter d’occhio. Storia, Scienze, Filosofia, Religione, Letteratura, … libri di ogni genere. È stato un periodo affascinante, lo ricordo. Credo che fossi un po’ più maturo rispetto alla mia età, e ritengo quel periodo della mia vita come illuminante.  
Credo che i libri mi abbiano insegnato a pensare e a giudicare razionalmente, e a scappare dal mondo del pregiudizio e del credere irrazionale. I libri sono stati i miei veri liberatori; sono i migliori compagni che io abbia mai avuto. Ma non era sempre un divertimento. La mia famiglia non ha preso la cosa bene, quando ha visto dei cambiamenti in me, e lo stesso è stato da parte dei miei docenti. Mi hanno creato ogni sorta di problema. Sfortunatamente la maggioranza dei miei docenti erano degli islamici molto osservanti, e disprezzavano i miei scritti. Hanno persino proibito i miei scritti sul giornale scolastico, cosa che mi ha infastidito molto in quanto ero probabilmente l’unico studente che scriveva pezzi creativi. E continuavano a ricordarmi che l’Islam disapprova la poesia, la musica, la pittura, il mischiarsi con non-islamici o leggere testi di altre religioni, e tutto ciò mi creava molta confusione.  
C’era solo un modo per chiarirmi le idee: leggere il Corano e gli Ahadith nella mia lingua. Ho letto il Corano tante volte e stentavo a credere in quel che leggevo. Cominciavo a segnare i versetti discutibili e accanto scrivevo le mie note. Mi chiedevo: sono questi versetti, pieni d’odio, che vengono diffusi e recitati quotidianamente in ogni angolo della mia Città? Ero completamente incredulo. Inizialmente, ho creduto che c’era stato un errore di traduzione. Ma ho raccolto differenti traduzioni del Corano, e ne ho fatte tradurre alcune da scolari islamici di rilievo. Posso dire che rimasi totalmente shockato ed ho impiegato due anni, fra il mio 9. e 10. anno di scuola, a cercare risposte.
Al mio 10. anno di scuola è stato pubblicato il mio primo libro di poesie, e all’11. anno ero convinto che l’Islam in sé era un Credo molto violento. Leggendo il Corano ed altri testi islamici, nella tua lingua madre, puoi avere due reazioni: puoi diventare un islamico violento, con il cervello lavato, pronto a eliminare ogni cosa che si oppone a te, oppure puoi abbandonare l’Islam in blocco e diventare un Uomo libero. Ho scelto la seconda via, e ad un’età precoce.

FP: Ti sei dovuto confrontare con minacce di violenza per aver lasciato l’Islam? Sei ancora in pericolo oggi?
HS: Be’, lasciare l’Islam è stata una decisione graduale. Credo che al compimento dei 12 anni d’età avevo comunque consciamente abbandonato l’Islam. Alcuni amici conoscevano i miei punti di vista sull’Islam. Credo che alcuni fossero veramente shockati. Così, lasciare l’Islam è stato inizialmente un fatto private. È una cosa che ho condiviso solo con poche persone.
Ovviamente c’era la paura di creare il malcontento in una maggioranza di islamici. Così, quell che ho fatto, al fine di diffondere il mio messaggio, è stato porre molte domande. Ho imparato ciò dalla vita di Socrate, poiché lui era solito farlo, e a volte otteneva risultati efficaci. Ho iniziato a porre domande in merito al Credo islamico e alle sue tradizioni: l’ho fatto tramite i miei scritti che spesso mi hanno messo in situazioni di conflitto. Comunque avevo alcuni amici che la vedevano come me, che erano liberi pensatori. Mi sono comunque fatto degli acerrimi nemici e so che essi seguivano ogni mio passo. Ma ero giovane e me ne disinteressavo, così sono andato avanti per la mia strada.
Infine la tregua è finita. Una notte sono stato attaccato fisicamente; sono stato molto fortunato perché sono riuscito a scappare, con solo qualche ferita profonda e qualche livido. Dopo questo incidente ho rallentato un po’, ho smesso di uscire e ho cercato di concentrarmi sullo scrivere a casa. Credo sia stato nel 2002, quando un’Organizzazione islamista ha pubblicato un libro che dichiarava che io ero un ‘nastik-murtad’, un apostata-infedele. Così, mi è stato risparmiato di dichiarare pubblicamente che avevo lasciato l’Islam: questa Organizzazione si è presa il disturbo al posto mio.
Dopo di ciò ho deciso di lasciare il Paese nel 2003, e sono venuto in Australia come studente. E se mi chiedete se io sono ancora in pericolo Oggi, bene, dovete sapere che non ho mai sottovalutato le loro possibilità di raggiungermi. E questo riguarda sia me che tutti i non-islamici, e pure tutti coloro che sono nati islamici ma che si interessano poco dell’Islam: chiunque sia diverso da loro Oggi, si trova purtroppo e realmente in una situazione di pericolo.
 
FP: Quali sono i tuoi punti di vista sull’Imperialismo arabo e sul Colonialismo islamico? E qual è il ruolo di un convertito non-arabo, in questo frangente?
HS: Quello che noto maggiormente è che l’Islam è una forma di Colonialismo arabo, camuffato. Nel sud-est Asia si vede gente che piange continuamente per il Colonialismo britannico, e per il fatto che si sente costantemente vittima di ciò. Comunque, nessuno parla del Colonialismo arabo, che è molto attivo in ogni singolo Paese islamico non-arabo. L’Islam, in origine, è una Religione araba, ed è altro che una Religione di coscienza, un Credo privato o Spiritualità: è estremamente politico e imperialista. I suoi luoghi sacri sono nei Paesi arabi, il suo linguaggio sacro è l’arabo, e le sue figure storiche sono tutte nativi arabi. Così, quel che accade alla mente di un non-arabo convertito, è molto interessante.
Un convertito inizia a detestare la sua propria Cultura, in quanto non-islamica, e comincia a restare affascinato dall’influenza araba, e vuole far parte della Storia araba. Ironicamente, inizia a lodare i guerrieri arabi che hanno conquistato la sua Terra. E per rafforzare ciò, la prima cosa che fa è girare le spalle a tutto ciò che gli appartiene etnicamente, e comincia a vivere in un mondo di fantasie fondamentaliste, atte a purificare la sua Cultura non-islamica.
Si può vedere ciò nelle nevrosi e nel nichilismo dei convertiti all’Islam, e si può definire ciò una malattia mentale incurabile, che li ha afflitti e che ha creato problemi alla Società per più di mille anni. Il Colonialismo arabo è sia politico che culturale, e credo che sia la forma di Colonialismo che è sopravvissuta più a lungo. Come potete vedere, Oggi va di moda criticare l’Imperialismo e il Colonialismo europeo, l’Occidente ed Israele in generale, ed accusarli di ogni male che esiste al Mondo. Gli islamici non si vergognano mai di unirsi a questo gioco di diffamazione. Ma quando si arriva all’Imperialismo arabo o al Colonialismo islamico, gli islamici si sentono orgogliosi ed ammirano i guerrieri che un tempo giunsero dal mondo arabo e conquistarono le Terre dei loro avi.
In questo modo, il Colonialismo islamico e l’Imperialismo arabo insieme hanno conquistato e distrutto molte Civiltà avanzate ed antiche, ed hanno apportato cambiamenti catastrofici nelle Culture dei Paesi conquistati. Si può dire che gli arabi sono stati gli imperialisti di maggior successo di ogni tempo, perchè i devoti convertiti amano essere conquistati dai ‘santi guerrieri’ della ‘Terra santa’ – è una sorta di Salvezza per i convertiti.

FP: La tua interpretazione della Guerra santa islamica?
HS: L’Islam è da sempre associabile al concetto di espansione politica, ed è qui che si innescano i concetti di  ‘jihad’ e di Guerra santa. Il Corano e gli Ahadith ripetono continuamente che la cosa più grande, per quanto attiene al divino, è il ‘jihad’ in nome di Allah. Qualcuno cercherà di scusare il tutto dicendo che l’Islam è una Religione di pace, che ‘jihad’ è inteso in senso allegorico, che significa altro che violenza, eccetera. Ma la cruenta Storia islamica ci racconta una realtà ben diversa. E ci si aspetta che il Corano venga preso alla lettera. Mohammad ha ripetuto continuamente che il Corano è altro che poesia o allegoria; è la chiara voce di Allah stesso, che tutti possono ascoltare e prendere sul serio, e che è blasfemo persino pensare che il Corano sia un’allegoria.
Negli Ahadith, una collezione di tradizioni, Mohammad ha chiesto ai suoi seguaci di dar fine ad ogni pratica non-islamica, imponendo ciò con la forza, molte volte. In quanto a Religione, l’Islam ha una lunga tradizione di odio profondamente radicato verso i miscredenti. Nel Corano, Allah ha ripetutamente comandato agli islamici di ingaggiare una Guerra santa ed ha promesso gratificazioni illimitate nell’Aldilà, se uno diventa martire nella Guerra per la gloria di Allah.
Se chiedi ad un derviscio-sufi turchi, da dove viene quella bella danza rotante, non avrai mai una risposta rappresentativa dell’Islam reale. Riceverai piuttosto informazioni in merito ad un Islam piacevolmente umanitario, appartenente però alla visione filosofica mistica sufista. Ma, sfortunatamente, l’Islam dominante considera i Sufi degli eretici, ed essi sono stati regolarmente perseguitati dagli islamici ortodossi durante tutta la Storia.
Per scoprire il vero significato di ‘jihad’, devi dare uno sguardo alla vita di Mohammad, dei suoi compagni, e dei successivi leaders e pensatori dell’Islam. Ne avrai un quadro estremamente violento. Persino i successori diretti di Mohammad hanno usato il termine ‘jihad’ per riferirsi alla Conquista di nuovi territori, perciò non c’è alcun pericolo di fraintendimento del termine.
Non conta alcunché quello che dicono coloro che cercano di scuare l’Islam, in merito al significato di ‘jihad’: per molti islamici esso significa semplicemente ‘espansione del Regno di Allah, in base ai comandamenti di Allah stesso’. Se muoiono nel perseguimento di questa espansione, sono chiamati martiti ‘sahid’, qualcuno a cui è garantito, da Allah stesso, di entrare direttamente in Paradiso, senza nemmeno dover affrontare il Giorno del Giudizio.
Gli studenti islamici come Tqui AlDin Ibn Taymiyyah, Mohammad Ibn AbdUl Wahhab, Sayyid Qutb, AbdUlLah Mawdudi, Hasan AlTurabi, … forniscono molte risposte in merito. I moderni ‘jihadisti’ citano spesso questi studenti quali fonte d’ispirazione. Dicono che gli islamici sono in battaglia cosmica contro le Forze oscure. È impossibile tollerare queste Forze oscure, ed in ultima analisi è Allah stesso responsabile della distruzione di queste Forze, che gli islamici sono chiamati a combattere. È perciò che nessun clerico islamico famoso e che nessun Paese islamico condanna veramente il Terrorismo. Vedi, molte cose nella vita occidentale contraddicono il Credo islamico – automaticamente l’Occidente diventa l’obiettivo, ed è perciò che gli studenti islamici dividono il Mondo in due sfere distinte: il mondo islamico o terra di pace [Dar AlIslam, terra dell’Islam] e il mondo non-islamico, o terra di guerra (‘jihad’) [Dar AlKufr, terra della Miscredenza].
  
FP: Perciò i terroristi islamici stanno interpretando correttamente l’Islam?
HS: Esattamente: in effetti essi interpretano l’Islam in modo perfetto. Teologicamente, è un dovere santo per gli islamici quello di lottare finché tutto il mondo si rivolga ad Allah, in quanto non ci può essere alcun altro Dio. Allah è un Dio piuttosto autoritario fra gli altri dèi, e detesta co-esistere con altre divinità. Sembra uno scherzo ma è la realtà: quanti Paesi islamici praticano la Democrazia? Liberalismo, sfera privata, Libertà, Libertà d’Espressione, Libertà di Credo – tutto ciò ed ogni compontente della Modernità sono in contraddizione diretta con il Credo islamico.
Non conta alcunché quello che dicono coloro che vogliono scusare l’Islam: ‘Islam’ è ‘Libertà’ sono due parole opposte, con significati opposti. Vedi, diversamente alla Cristianità e al Buddhismo, l’Islam è una Religione pubblica. L’Islam è molto pratico, coinvolge la sfera sociale, è altamente politico, e tutt’altro che spirituale, ed il suo obiettivo è quello di costituire un Impero mondiale. L’Islam penetra in ogni singolo aspetto della vita umana, e la comanda. La Legge islamica o ‘sharia’ è considerata Legge divina e comanda ogni singolo aspetto della vita umana, dall’uso di bastoncini inter-dentali a come fare sesso, dallo sgozzamento degli animali, a quali versetti coranici devi recitare quando sei in una toilette, eccetera. Qualsiasi cosa a cui si possa pensare.

FP: Qual è il tuo punto di vista su Mohammad e i suoi adoratori?
HS: Per me, Mohammad è indubbiamente uno dei caratteri più influenti della Storia umana, nel senso che ci sono bilioni di islamici che sono pronti a morire per lui, e questo dà l’idea dell’influenza che ha avuto. Ciò nonostante, uno degli aspetti più piacevoli di Mohammad è stato quello che egli non si è mai definito perfetto, nonostante bilioni di islamici pensano il contrario.
Credo che Mohammad sia sempre stato consapevole della sua limitata natura umana, ed ha fatto ogni cosa al fine di evitare che egli venisse adorato al posto di dio. Ma, per gli islamici Mohammad è senza peccato, è il più perfetto e grande uomo che sia mai vissuto su questo Pianeta, ed è pure il più grande fra tutti i Profeti. Ogni islamico adora Mohammad, in modo consapevole o inconsapevole, e reagisce con inaudita violenza se egli viene diffamato da un vignettista o da un romanziere o da chiunque altro.
Comunque, se ti interessi alla Biografia di Mohammad, registrata da famosi studenti islamici quali Bukhari, Ibn Ishaq, AlTabari, vedrai molti episodi che certificano quanto Mohammad fosse lontano dall’aver raggiunto la perfezione, e quanto fosse lontano dall’essere senza peccato. La sua crudeltà nei confronti degli ebrei, dei pagani della Mecca, e dei suoi rivali, è ben registrata dagli storici islamici. Egli ha massacrato tre intere tribù di ebrei – Banu Nadir, Banu Qurayza e Banu Qaynuqa. Ha ucciso il principe di Khaibar ed ha fatto di sua moglie una schiava nella sua tenda. Ci sono numerosi esempi: bisogna semplicemente leggere i testi dei Biografi islamici, nella traduzione linguistica che più aggrada.
Coloro che cercano di scusare l’Islam cercheranno di giustificare queste azioni con la loro logica inconsistente; ma se sei un Profeta, ci si attende da te che tu abbia una Moralità superiore alla media umana. Mohammad si sposò 12 o 13 volte – cosa in contraddizione con il suo predicare di avere un massimo di 4 mogli. Ma la cosa che trovo più inaccettabile, è che Mohammad ha sposato la figlia del suo miglior amico AbuBakkar, la quale aveva 6 anni, Ayesha. Ora, se qualcuno facesse la stessa cosa nel Mondo moderno, sarebbe accusato di pedofilia e passerebbe il resto della vita in prigione.
In un altro caso inaccettabile, Mohammad si è sentito attratto dalla moglie del figlio adottivo, Zaynab, tanto che più tardi l’ha sposata. In quanto a leader, ha mancato di stabilire il suo successore, cosa che ha portato alla sanguinosa divisione fra ‘shia’ e ‘sunni’, nel mondo islamico. In conseguenza di ciò, il secondo, terzo e quarto Califfo islamico sono stati assassinati. Questi sono solo dettagli minori della vita molto ricca di eventi di un uomo molto influente. Per quanto mi riguarda, Mohammad era altro che un santo. Senza dubbio un uomo di grande influenza, ma tutt’altro che perfetto e senza peccato, come invece gli islamici cercano di far credere.

FP: Parliamo un po’ di più dell’Islam quale Sistema totalitarista – come ventilato prima.
HS: Come detto prima, l’Islam è in una battaglia cosmica contro il mondo non-islamico. Credo –a parte la setta mistica dei Sufi, i quali sono perloppiù additati come eretici da parte della maggioranza degli islamici- che il mondo islamico ed il suo modo di credere siano indubbiamente di natura totalitaria.
Si può notare come i credenti di nessun altra Religione cerchino di creare Associazioni internazionali, composte da Stati che sono regolati dalla Religione. Solo gli islamici fanno così, e chiamano ciò ‘ummah’ oppure ‘seguaci di Mohammad’, in modo simile a quanto fatto dai rivoluzionari socialisti o comunisti.
L’Islam etichetta ogni aspetto della vita: l’obiettivo della Legge islamica o ‘sharia’ è quello di controllare la vita religiosa, sociale e politica dell’umanità, in ogni loro aspetto. ‘Jihad’ e ‘sharia’ sono due pilastri nel meccanismo di controllo islamico. La vita di Mohammad riflette la natura puramente totalitarista del Sistema islamico. Nessuna separazione fra Stato e Chiesa, e Mohammad è stato sia Profeta che uomo di Stato, che uomo di Legge, che Giudice, che leader di Comunità, che molti altri ruoli.
Così, si può chiaramente vedere che l’inizio è stato di natura totalitaria. Agli islamici è richiesto di seguire il Corano, gli Ahadith (fatti e parole di Mohammad), e i verdetti degli studenti islamici (‘fatwa’), nel caso in cui la risposta ad una domanda sia introvabile nelle Scritture islamiche. Interessante notare che, mentre le altre Leggi umane sono in continua evoluzione, la Legge islamica è considerata divina e immutabile – all’intelligenza umana è vietato criticarla, ed essa deve essere accettata senza alcun dubbio e senza fare domande.
Così, si può vedere una Società strettamente controllata, deprivata di ogni speranza e di ogni Libertà individuale. La ‘sharia’ contiene ogni genre di folle dettame, come ‘essere intolleranti verso ebrei e pagani’, ‘disuguaglianza fra uomo e donna’, ‘restrizioni religiose, sociali, finanziarie per i cittadini non-islamici’, ‘accetazione della schiavitù e della poligamia’, ‘punizioni barbariche quali l’amputazione di mani e piedi dalle parti opposte, cavamento degli occhi, decapitazione’ – ogni genere di cose.
Queste leggi sono state stabilite più di mille anni fa, e non hanno subito alcuna evoluzione da allora. La ‘sharia’ è chiaramente obsoleta e incompatibile con il nostro XXI. secolo. Negli ultimi migliaia di anni siamo progrediti molto, ma la Legge islamica e la sua visione del mondo sono rimaste nel deserto medievale. Generazioni di islamici sono rimasti incastrati là, e necessitano di un aiuto per esserne salvati. Nessuna sorpresa che nel mondo islamico ci siano pochi progressi in campo intellettuale. Come ci possono essere progressi di questo tipo, nella Società, se gli islamici considerano il Corano come verità eterna e come soluzione finale a tutti i problemi? Il Progresso richiede cambiamento, e l’Islam è immutabile. Perciò l’Is.am è di più che una semplice Religione. Esso è un Credo totalitarista, e gli islamici sono vittime di esso – ma solo pochi di loro realizzano questa verità.
  
FP: Cosa dire di quegli islamici riformatori che cercano di trasportare l’Islam nel monod democratico e moderno? C’è qualche speranza per i loro sforzi? Se ti chiedessero aiuto, quale consiglio daresti loro?
HS: Dubito che si possa essere islamici e riformatori allo stesso tempo. È un paradosso ed una contraddizione in termini. L’Islam vieta la riforma, e gli islamici si sentono orgogliosi di far notare che il Corano, a differenza della Bibbia, è rimasto quello dell’edizione originale, senza subire modifiche di versione, che esso è puro, santo ed intoccato.
Mohammad ha insistito durante tutta la sua vita che il Corano è la parola letterale di Dio – la verità unica ed ultima, senza discussioni. Così, come si possono apportare riforme, e rimanere degli islamici veri? È una contraddizione e credo che sia anche furviante affermare ciò. Questi riformatori continueranno a dirti che l’Islam è la Religione della pace, e che l’Islam reale disapprova le azioni dei talebani, e che l’Islam ha nulla a che fare con esse, e niente a che fare con i ‘jihadisti’. Te lo ripeteranno fino alla noia. Questa negazione dell’evidenza è patetica; non c’è alcun bisogno di andare in capo al mondo per vedere se l’Islam ha o meno a che fare con questi atti barbarici. Basta leggere il Corano, gli Ahadith, la ‘sharia’ – i testi islamici, che si trovano ovunque. È perciò che è tanto importante permettere il dibattito e la critica dell’Islam attorno al Mondo. Un impegno intellettuale onesto e profondo è veramente cruciale per creare delle nazioni veramente democratiche e moderne.

FP: Cosa dire a coloro che vogliono salvare la Civiltà occidentale? Come possono combattere il loor nemico in questa Guerra totale?
HS: Londra, New York, Sydney – tutte queste grandi Città hanno una cosa in comune. Molti islamici vanno là per migliorare le loro condizioni economiche – le grandi Città sono come belle principesse, sfruttate da tutti ma amate da nessuno.
La maggior parte degli islamici hanno già stabilito chiaramente che non hanno alcuna intenzione di essere assimilati nella Società d’accoglienza: al contrario chiedono ripetutamente di incrementare l’introduzione della ‘sharia’ in Canada, nel Regno Unito, in Australia – come se fosse la Società d’accoglienza a dover cambiare per loro.
Per una mente islamica, l’Islam è una Religione universale, e spera che un giorno l’Umanità abbraccerà l’Islam. Perciò c’è una volontà d’espansione in questa mentalità, siccome l’Islam riguarda sia la vita domestica che pubblica. Per gli islamici, l’Islam è una completa codificazione della vita, e la Società tutta deve aderire a questo Codice. Si può così vedere come la visione islamica sia totalitarista, e bisogna combatterla intellettualmente, oltre che militarmente. È soprattutto una Guerra ideologica, e questo va ricordato.
Sfortunatamente, qualche Società occidetale continua a chiudere un occhio quando si tratta di violenza fra islamici, come nel caso di adolescenti forzate dai genitori immigrati a seguire il Codice islamico. Qualche Società occidentale è troppo ‘politicamente corretta’, e non fanno alcunché quando un libero pensatore è attaccato per la sua ‘miscredenza’, troppo preoccupate di perdere il voto o il supporto degli islamici, a livello politico. Credo che l’Occidente debba continuare ad aderire ai suoi principi secolari, e prendere pronti provvedimenti quando avvengono atti di violenza verso le donne o qualcun altro, forzati a seguire il Codice islamico. Ciò invierebbe un chiaro segnale agli islamisti e ai potenziali ‘jihadisti’. C’è un numero crescente di scuole islamiche in Occidente, e questa è un’altra forma di lavaggio del cervello per i bambini piccoli, ed è un modo per isolarli dalla Società, inculcando loro che ‘siamo islamici e loro sono cristiani. Noi siamo diversi. Loro mangiano maiale, noi no, noi siamo diversi’. Forzando le ragazze a indossare l’’hijab’ lanciano un chiaro messaggio: ‘noi siamo santi, loro no. Loro sono delle puttane’.
Perciò, è molto pericoloso chiudere gli occhi su questi fatti, in nome della promozione del Multiculturalismo. Il rispetto per altre Culture, altri Valori, è un fattore importante del Secolarismo e della Democrazia: ma se questi altri Valori sono lì per distruggere la nostra Civiltà e la nostra Modernità, allora dobbiamo combatterli vigorosamente, con la ragione ed argomentazioni, critica, mezzi legali e militari se ciò suscita violenze – in modo tale che i Valori della Civiltà siano protetti.
Il Credo religioso è una bella cosa: ma le pratiche, la sottomissione letterale alle Scritture, le Istituzioni religiose, dovrebbero essere intollerate. Dicendo ciò, un islamico dovrebbe avere totale Libertà religiosa: ma se egli salta in piedi chiedendo la pena di morte per uno scrittore, oppure predica odio in seno alla Comunità islamica, egli dovrebbe essere disciplinato in accordo con la Legge.
Come ho detto, l’Occidente deve aderire ai suoi principi secolari, e deve difendere i Diritti democratici e le sue Libertà ad ogni costo, e i politici devono smettere di essere troppo ‘politicamente corretti’, e devono smetterla di scusarsi quando si tratta di difendere i Valori che stanno alla base della Civiltà.
Comunque, bisogna ricordare che si può evitare una battaglia fra Occidente e islam – mentre alcuni amano considerare ciò necessario per poter riempirsi l’agenda. Come ho detto prima, i ‘jihadisti’ dividono il Mondo intero in due sfere – il mondo islamico e il mondo non-islamico. Io eviterei di rafforzare questo punto di vista. Per me, la battaglia ultima è fra coloro che danno valore alla Libertà, alla Pace e all’Umanità, e coloro che disprezzano ciò. E noi che apprezziamo questi Valori dobbiamo assolutamente trionfare, o possiamo dire addio alla nostra stessa esistenza.

FP: Hossain Salahuddin, grazie per averci raggiunto all’intervista di Frontpage. Grazie per il tuo coraggio e per la tua lotta per la Libertà e la Verità.
HS: È stato un onore. Grazie.

FrontPageMagazine.com - Lunedì, 3 marzo 2008

Di Jamie Glazov
Traduzione: F.C.

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