TORINO COMUNISTA - TORINO RAZZISTA: ''Non si fitta ai meridionali'' |
| Scritto il 22/05/09 alle 12:07:01 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana |
E se fosse stata un'immigrata? Gentile Redazione, sono una giovane insegnante di Napoli, che vive da qualche anno a Torino e non ha mai fatto il cambio di residenza. In estate dovrò lasciare la mia attuale abitazione e cercando una nuova sistemazione (sempre a Torino) sono incappata in incresciosi episodi. In particolare, ho contattato un’agenzia immobiliare di C.so Vittorio Emanuele II che mi ha rifiutato la possibilità di visionare un qualsivoglia appartamento ammobiliato, adducendo scuse pretestuose. In data 18 maggio 2009 ho telefonato per chiedere informazioni su tre alloggi (secondo l’annuncio che avevo letto erano tutti disponibili con contratto 4+4 e non si precisava necessità di residenza) e nel corso della discussione hanno elencato una serie di ragioni contraddittorie per le quali sarebbe stato inutile prendere un appuntamento. Preciso che mi hanno subito chiesto se avevo la residenza e detto che non mi avrebbero fatto il contratto 4+4. Visto che mi sono mostrata disponibile a vedere anche alloggi ad uso transitorio presenti tra le offerte sul loro sito internet, da quel momento hanno iniziato ad arrampicarsi sugli specchi, continuando a rifiutarmi un appuntamento. La ‘ciliegina sulla torta’ è stata l’affermazione finale che l’agenzia non affittava appartamenti ammobiliati per uso transitorio (a loro detta si tratterebbe di una generale politica delle agenzie immobiliari), il che sembra abbastanza illogico: perché chi resta solo per un anno dovrebbe avere interesse ad arredare un alloggio? Preciso a questo punto che la mia provenienza doveva essere chiara all’operatrice perché ho un accento abbastanza marcato. Ho chiuso la chiamata e ho chiesto a un mio amico di Torino (presente in quel momento) di chiamare a sua volta. Anche nel suo caso dall’accento si poteva evincere la provenienza e… sorpresa! A lui non hanno fatto problemi di sorta, anzi non hanno proprio fatto domande. Sottolineo che il mio amico ha chiesto un contratto di 12 mesi per uno degli alloggi che, come mi era stato detto esplicitamente, il proprietario non intendeva destinare ad uso transitorio. Doppia sorpresa! Gli hanno risposto che era possibile e che in termini legali sarebbe bastato disdire anche l’eventuale 4+4 con preavviso di 6 mesi tramite raccomandata. Non riesco a capire come ci siano state fornite informazioni così diverse, quando le uniche differenze tra me e il mio amico sono sesso e accento. Forse è ancora valido nel 2009 il ‘non si affitta ai meridionali’ di qualche anno fa? Il mio problema non è denunciare il singolo episodio, ma evidenziare un malcostume forse ancora diffuso a Torino. Dove dovrebbe andare a vivere un lavoratore che voglia cambiare città, soprattutto se meridionale? (Torino 20 maggio) * Non aggiungo la mia firma per motivi di privacy e per non incappare in ulteriori problemi durante la ricerca di un nuovo alloggio. |
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