Obama e l'islam
Scritto il 11/06/09 alle 20:59:40 GMT pubblicato da giorgiaccio
Articoli e OpinioniGOD BLESS AMERICA

      Il lapsus verbi (possiamo definirlo freudiano?) riferito all’espressione “my muslim faith” (“la mia fede musulmana”) sfuggitagli durante l’ormai celebre intervista televisiva alla ABC, avrebbe dovuto mettere sull’avviso.

Così non è stato. E dunque Barack Hussein Obama da qualche mese è il presidente degli Stati Uniti, nonché l’uomo più potente del mondo. Si può credere o meno a possibili segni del destino, come il cognome pressoché sovrapponibile a quello del terrorista più ricercato del pianeta (Obama-Osama) ed il secondo nome, Hussein, identico al cognome di un figuro non proprio simpatizzante della patria stars and stripes, il fu Saddam.

Di certo è innegabile che una miriade di siti web diffonda da tempo ampi resoconti circa la sua infanzia di devoto musulmano, figlio di un devoto musulmano, nipote di un devoto musulmano, iscritto in una scuola primaria indonesiana pubblica con lo pseudonimo di Barry Soetoro (dal cognome del patrigno), musulmano. Presso la quale risulta pure essersi distinto per l’inusitato talento nel salmodiare inni e lodi ad Allah. Come del resto la sorella minore Maya Soetoro, rivelando pubblicamente la partecipazione di tutta la famiglia alle “grandi manifestazioni comunali in moschea”, ha implicitamente confermato.

La prontezza dell’anchorman ABC George Stephanopoulos, lestissimo a rettificare la voce fuggita dal sen dell’allora candidato presidente, suggerendogli la frase “my faith christian” (subito ripetuta da Barack), non mitiga la sensazione di un uomo inaspettatamente a disagio, dall’eloquio inspiegabilmente forzato – lui che nell’affabulazione tribunizia ha il suo miglior atout - al quale in tutta evidenza la discettazione sulle fedi religiose in generale, e sulla propria in particolare, riesce poco gradita. Un momentaneo impasse mediatico, tuttavia, non poteva causare problemi a chi è riuscito a disinnescare – per questioni di forma, non nel merito - ben diciotto cause pendenti contro di lui in USA legate agli insufficienti requisiti di eleggibilità.

Col genuflesso pronto soccorso degli ‘Osama nel’alto dei Cieli’ intonati da ogni recondito pertugio dello sferoide in gloria dell’Uomo Nuovo disceso direttamente dalla Janna, il paradiso islamico, per salvare il mondo. In che modo frattanto riuscirà a salvare l’America fondata sul “to work hard” uno che non vi si è mai cimentato, è dettaglio affatto marginale.

      Parificando l’entità-islam alle quattro maggiori potenze  mondiali, Obama ha dato luogo ad un rischiosissimo precedente che legittima a pieno titolo tutte le riserve sottese alla definizione “presidente alieno” circolante in Rete. E di un extraterrestre, per quanto abbronzato, c’è da aver paura.

  http://www.giorgiocolomba.it                        
                                                                                                  

Commenti a questo articolo:
 
 Un Diffusore di Menzogne ...
Scritto il 12/06/09 alle 20:03:08 GMT pubblicato da Franca
... fa schifo, più che paura, ed è più un verme che un mostro. E c'è da averne schifo, e da evitarlo come la peste, anche se è abbronzato - che oggi si sa, fa molto "fico", mentre essere sbiaditi fa molto essere oggetto di Razzismo bell'e buono, soprattutto da parte di quelli che il signor Obama/Osama difende, pur avendo costoro nulla per cui essere difesi, anzi -. Buona serata all'Insegna della Speranza che "il buon D-o guardi giù", e ci liberi da Gente bugiarda e, quindi, disonesta.

 Probabilmente hanno leggi
Scritto il 13/06/09 alle 02:01:54 GMT pubblicato da giuliana
facilmente aggirabili, se ben 18 cause contro l'eleggibilità di Obama Hussein  erano viziate da difetti di forma, e non di merito. Possibile che ben 18 diversi (almeno così suppongo)legali abbiano commesso degli errori? O si saranno lasciati convincere che forse era meglio lasciar perdere?

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