FIRENZE / DONNE VIOLATE
Scritto il 16/06/09 alle 10:43:50 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Cronaca e AttualitàL'uomo è imputato di violenza sessuale, percosse, lesioni e sequestro di persona. Lei non risponde alle convocazioni: "Vuole vivere", dice un familiare
Violenze sulle donne, dite la vostra Firenze, 16 maggio 2009 -Non vuole venire in tribunale a testimoniare contro l’ex marito,imputato di maltrattamenti, violenza sessuale, percosse, lesioni,violenza privata e sequestro di persona.

"Vuole vivere", la protegge un familiare. Lei è una giovane donna marocchina, troppo giovane per essere già moglie. Sposata per forza dalla famiglia quando era ancora minorenne, ha già vissuto un calvario troppo grande per i suoi pochi anni. Tante botte,continue intimidazioni, ripetute minacce e anche violenze sessuali:tutto questo perché lui, il trentaseienne Kihale Abdel Jalil, assistito dall’avvocato Lapo Gramigni, non accettava che la sua giovane moglie si rifiutasse di portare il velo. Non voleva che la sua giovane sposa assomigliasse alle donne occidentali, ma le imponeva di essere asservita ai suoi voleri, sottoposta alla sua autorità.

Una sorta di automa che lui usava a suo piacimento. Per questo non avrebbe esitato a ridurla in uno stato di vera e propria sottomissione fisica e psicologica, picchiandola a più riprese e sequestrandola addirittura all’interno della sua abitazione. Il processo è già iniziato, ma per la seconda volta la ragazza non ha risposto alle notifiche che la invitavano a presenziare all’udienza in tribunale,in modo da deporre davanti al giudice e ripetere così tutta la sua storia come ha già fatto durante le indagini.

Le notifiche sono tornate indietro e la ragazza risulta irreperibile. Nell’ultima udienza, il pubblico ministero Angela Pietroiusti ha chiesto che,invece di sentirla direttamente in dibattimento, venissero acquisite agli atti le sue dichiarazioni precedenti, ma l’avvocato Gramigni si è opposto, evidenziando la necessità di sentire in aula le sua dichiarazioni.

Il tribunale ha deciso di rinviare nuovamente il processo, chiedendo alle forze dell’ordine di implementare le ricerche per trovare la giovane donna marocchina. In attesa di risposte definitive, la prossima udienza è stata fissata al 26novembre. Ma sembra proprio che la ragazza non voglia tornare in aula a ripetere il suo calvario. Forse per paura, forse perché vuole vivere una vita il più lontano possibile da quell’incubo che sono stati i suoi anni di matrimonio.

Lui, operaio in un’azienda della provincia di Firenze con un regolare permesso di soggiorno, è sul banco degli imputati con l’accusa di maltrattamenti, violenza sessuale,percosse, lesioni, violenza privata e sequestro di persona. Finora sono stati ascoltati, in qualità di testimoni, lo zio della vittima e la mediatrice culturale che si occupò della vicenda.

La ragazza, regolarmente sposata in Marocco quando era ancora minorenne, non aveva potuto seguire il marito in Italia alla ricerca di un lavoro. Lui era arrivato in provincia di Firenze ed era riuscito, pur tra mille difficoltà, a regolarizzare la sua posizione. Lei, invece, era rimasta a casa, ma desiderava raggiungere il suo sposo. Così,appena trovato lavoro, la giovanissima maghrebina si era imbarcata per l’Italia senza immaginare che sarebbe andata incontro a violenze, abusi e soprusi.

I primi attriti sarebbero nati quando la ragazza, giovane e desiderosa di vivere all’occidentale come le sue coetanee italiane, avrebbe manifestato il proposito di sentirsi più libera e di non essere costretta a indossare sempre il velo islamico. Dai litigi, poi, sarebbero scaturite pressioni e minacce, fino ad arrivare alle violenze fisiche e psicologiche.

Con grande coraggio, la ragazza ha chiesto aiuto e il caso è finito in mano alle forze dell’ordine e successivamente al pubblico ministero Luigi Bocciolini, cui poi è subentrata la collega Angela Pietroiusti. Difficile, a questo punto, pensare che la ragazza voglia davvero venire in aula a testimoniare, dato che non si è neppure costituita parte civile contro l’ex marito. Molto probabilmente vorrebbe solo scomparire per sempre.

Gigi Paoli

Commenti a questo articolo:
 
 Il comportamento della ragazza
Scritto il 16/06/09 alle 11:18:24 GMT pubblicato da giuliana
esprime molto bene la non fiducia che ha nei confronti della giustizia italiana che troppe volte ha dimostrato di stare dalla parte dei carnefici. E' un copione già visto: il giudice di turno, dopo aver giustificato le violenze come "tradizioni culturali", la riconsegnerebbe di nuovo tra le mani del suo aguzzino.

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