DOVE ARRIVA L'ISLAM ARRIVANO GUERRA E MORTE
Scritto il 30/07/09 alle 12:37:20 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
IslamNigeria, battaglia con i "taliban" Villaggi in fiamme, oltre 300 morti
Il gruppo fondamentalista ha sferrato attacchi nel nord. Assalto del governo alle roccaforti ribelli, è strage tra i civili
Almeno trecento morti, quasi mille feriti, altri tremila civili in fuga, quattro regioni del nord scosse da furiosi combattimenti, tra case bruciate, colpi di mortaio, raffiche di kalasnikhov e cadaveri di donne, vecchi e bambini che restano in mezzo alla strada senza che nessuno possa raccoglierli.

Da domenica scorsa il nord della Nigeria, uno dei più popolosi stati dell'Africa nera (140 milioni), è al centro di una battaglia tra un folto gruppo di giovani studenti jihadisti che si ispirano ai taliban afgani e l'esercito del presidente Umaru Yar'Adua.

Apparsi nel 2004 con una serie di proclami con cui chiedevano l'applicazione della sharia in tutto il paese, il gruppo di studenti, che si fa chiamare Boko haram, "l'educazione occidentale è un peccato", era rimasto ai margini della vita politica del paese fino a tre giorni fa.

Domenica scorsa hanno sferrato un attacco ad un posto di polizia nello stato di Bauchi, nel nord. Sono ben armati e soprattutto ben addestrati militarmente. L'assalto è respinto, ma negli scontri muoiono cinque soldati e quattro taliban. La cosa non è affatto sottovalutata. I servizi di sicurezza nigeriani seguono da tempo le loro mosse. Sono preoccupati per le tensioni che da anni scuotono il nord del paese, più vicino a paesi sensibili ai movimenti radicali islamici e al braccio di al Qaeda nel Maghreb. Intervengono subito in modo energico. Sul posto sono spediti i gruppi speciali, mentre il governatore di Bauchi ordina un coprifuoco. Ma la miccia, ormai, è stata accesa. E la rivolta esplode.

Gli jihadisti vengono considerati alla stregua di una setta ma sono molto di più di un piccolo gruppo. Hanno lavorato bene e molto, hanno raccolto consenso. Loro hanno lasciato l'università, in polemica con studi che considerano troppo inquinati dai valori occidentali e fanno proseliti tra la massa di diseredati, senza lavoro e senza prospettive, nelle regioni del nord, abitate da popolazioni musulmane e in costante contrasto con quelle del sud, profondamente cattoliche. Da pura criminalità, lo scontro assume subito valenza politica e religiosa. La sommossa e gli assalti si estendono a quattro regioni del nord. Ci sono altri assalti e nuove sparatorie a Yobe, Bauchi, Borno e Kano. La battaglia si concentra nel paesino di Maiduguri : 206 persone restano sul terreno. Il presidente Yar'Adua, originario del nord, mette in stato di allerta totale tutto il paese.

I taliban resistono, si arroccano nella cittadina, respingono con razzi, colpi di mortaio e raffiche di mitragliatrici pesanti i soldati spediti sul posto. La battaglia prosegue per due giorni, con rare pause in cui si tenta di soccorrere i feriti e di far fuggire la gente bloccata nella case. Stamani c'è stato l'assalto finale dei soldati. L'abitazione del capo dei taliban nigeriani, Mohamed Yusuf, viene circondata e poi distrutta a colpi di bozooka. Yusuf riesce a fuggire. Con lui, un piccolo drappello armato fino ai denti. Si buttano nella foresta di Daura, nei pressi di Potiskum; 100 persone, soprattutto donne e bambini, barricate dentro una chiesa da domenica scorsa, vengono liberate e tratte in salvo. Restano le testimonianze agghiaccianti degli abitanti, i racconti delle violenze, degli orrori purtroppo tipici di queste situazioni. Fucilazioni sommarie, stupri, civili inseguiti e uccisi, interi villaggi dati alle fiamme. Il presidente Yar'Adua, prima di partire per una visita ufficiale in Brasile, rivendica la linea dura. Segue da vicino, personalmente, tutte le operazioni. Ammette ma non condanna gli eccessi dei soldati. Usa il pugno di ferro. "Conosco quelle regioni e conosco quella gente", spiega. "Non si può indugiare. Rappresentano un serio pericolo per il paese e non solo per la Nigeria. Entro sera la situazione sarà sotto controllo". Yusuf e il suo drappello di fuggitivi resta nascosto nella foresta. Ma tutti sono convinti che presto torneranno sulla scena.

http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/esteri/nigeria-scontri/taliban-nigeria/taliban-nigeria.html

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