LA DOMUS AGRIPPINAE NON C'E' PIU': GRAZIE RUTELLI
Scritto il 11/05/08 alle 10:34:59 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
PoliticaPrima che qualcuno dica che l'ha fatta sparire Alemanno, pubblico questo articolo

http://www.adnkronos.com/IGN/Pcm/data/Pcm/lefoto/2006/gen/colori_del_fasto/pezzo.htm
- In occasione dei lavori realizzati per il Giubileo del 2000, le viscere del Gianicolo lasciarono emergere un prezioso complesso di marmi che il colle custodiva da più di 2000 anni preservandoli, così, da possibili spoliazioni. Il tesoro, appartenuto probabilmente alla domus imperiale, rivive in “I colori del fasto.

La mostra allestita a Palazzo Altemps di Roma, luogo simbolo della continuità culturale dell’arte classica romana, con la sua architettura rinascimentale ricca di marmi pregiati e le fastose collezioni di scultura antica.
Secondo le antiche fonti, tra cui i testi di Seneca e Filone, sulle pendici settentrionali del colle Gianicolo, nella zona compresa tra il monte di Santo Spirito e la riva destra del fiume Tevere, si trovavano gli Horti di Agrippina Maggiore, sede delle residenze private di Agrippina, nipote di Augusto e madre di Caligola.

Il fastoso apparato decorativo della dimora che sorgeva tra i giardini affacciati sul Tevere, i suoi pregiati marmi colorati lavorati a capitelli, lesene, cornici e lastre di rivestimento, le raffinate decorazioni parietali e i vari rinvenimenti, ricostruiscono idealmente il lusso della dimora lungo il percorso espositivo e nella mise en scène allestita nel Teatro di Palazzo Altemps.

Tra il 1999 e il 2000, gli scavi portarono alla luce, infatti, una serie di ambienti (di cui uno ricostruito in mostra) con pitture a finte architetture e motivi decorativi e, da uno di questi ambienti, emerse uno straordinario deposito di materiali marmorei, ordinatamente riposti per essere poi riutilizzati: seicento pezzi, probabilmente appartenuti ad un unico complesso edilizio, databili intorno al I secolo d.C.

Mostra a Palazzo Altemps (Roma)
- I colori del fasto - La Domus del Gianicolo nei colori dell’antico -
- Dal 17 dicembre 2005 al 16 aprile 2006, Museo Nazionale Romano in Palazzo Altemps, Via di Sant’Apollinare 8, Roma. La Soprintendenza Archeologica di Roma espone per la prima volta i reperti della domus imperiale trovata durante i lavori del giubileo del 2000 per la costruzione della rampa d’accesso al parcheggio sotterraneo del Gianicolo.
La sede del Museo Nazionale Romano in Palazzo Altemps accoglie i materiali archeologici testimonianza del fasto della dimora che sorgeva nei giardini affacciati sul Tevere. -

Ma è andata davvero così? E la domus originaria, la splendida reggia che è andata distrutta???????!!!!!!
http://groups.google.com/group/italia.roma.cultura/browse_thread/thread/67733954bbd7e977

RUTELLI LA STORIACCIA DELLA VILLA DI AGRIPPINA

- Sai quanto quella “storiaccia” (e io aggiungo “infame”!) non mi sia mai andata giù… ma oltre al nostro “caro” Cicciobello vogliamo ricordare anche la Ministra Melandri, parimenti complice di tanto scempio?
- emersa durante gli scavi (la Domus Agrippinae), per il parcheggio del gianicolo, e tranquillamente demolita. -
- “Emersa” è una parola impropria: si sapeva benissimo dell’esistenza della Domus Agrippinae se non dai documenti storici almeno da quanto trovato e riseppellito durante i lavori di scavo della galleria Pasa ai tempi della “Buonanima“. -
- Ma davvero *nessun* reperto è stato trovato durante le recenti operazioni di costruzione del palazzo sovrastante? -
- A quale palazzo ti riferisci? Al parcheggio o mi sono perso qualcosa? -
- E dopo la scarna esposizione dello scorso anno, quei reperti (e gli altri abbandonati nei corridoi del parcheggio medesimo) che fine hanno fatto? -
- All’estero i ministri e i politici si dimettono se vanno a letto con qualche ballerina, qui manco simili vergogne riescono a staccargli la sedia dal deretano… -
- E poi, perchè da ministro vantarsi delle scoperte che da sindaco si è contribuito a demolire? -

(Annotazione: Agrippina maior è la madre di Caligola, Agrippina minor è la madre di Nerone. Ambedue ricchissime, spose e madri di imperatori)
La verità: da http://www.ilpiaceredimparare.com
La Guardia di Finanza a tutela del Patrimonio archeologico. Qualità dell’azione d contrasto nelle aree ad emergenza clandestina.

T. Col. Bruno La Corte, Comandante del Gruppo Tutela Patrimonio Archeologico:
- Il primo dato che emerge, recentemente posto all’attenzione da Legambiente, è il deciso incremento di quantitativi di cemento illegale. I report ci dicono che nel corso del 2006 la produzione abusiva è stata di 9.000 cantieri in più rispetto all’anno precedente. In tema di nocumenti arrecati a strutture storico-archeologiche, è appena il caso di ricordare - perché ormai diventato da manuale per gli studiosi del settore - lo scandalo della costruzione, nell’ ambito del progetto urbanistico del Grande Giubileo del 2000, delle opere per la realizzazione del parcheggio sulla collina del Gianicolo, nelle immediate adiacenze di Piazza S. Pietro, a Roma.

Tutti ricorderanno che lo sbancamento del rilievo riportò alla luce un’importante domus romana che indagini storiografiche successive individuarono quale dimora di Agrippina (I sec. d.C.).
Il ritrovamento delle opere murarie non fermò comunque i lavori: tutti avevano fretta di concludere (!) e il rinvenimento - presso una pubblica discarica - di numerosi ed importantissimi manufatti, frammenti di affreschi parietali e preziose tarsie musive in pasta vitrea, condusse i militari della Guardia di Finanza al sequestro di natura conservativa dell’intera area e al successivo recupero delle preesistenze
.
L’operazione si concluse con la denuncia dei responsabili per danneggiamento del patrimonio artistico nazionale. (Ma il responsabile non era il sindaco che ha dato l’autorizzazione? Ma i potenti, si sa,  non pagano mai.)

La Domus Agrippinae - un unicum che si riteneva ormai perduto - è oggi una realtà museale tra le più visitate della Capitale. - (Si riteneva perduto? No, è andato perduto perchè è stato distrutto da Rutelli, ma ci prendono in giro?)
Si, però il locus originale è andato distrutto, perchè Rutelli, come Veltroni, odia l’antico.
Ma che razza di capre sono i nostri politici che distruggono le bellezze che tutto il mondo ci invidia? Ma votiamo i più ignoranti e grezzi?


E non ce l’ho con Rutelli perchè è di sinistra, perchè mi scaglierò su Alemanno se non rispetterà i beni storici.
Anche uno studente delle medie capirebbe che una villa romana di duemila anni fa è un patrimonio che il mondo ci invidia e che si fa migliaia di km per venirlo a vedere. Noi invece lo demoliamo.

I nostri politici sanno molto sui profitti, i loro, sulle alleanze di partito, le loro, sulla mafia, con cui colludono, sull’evasione fiscale, e pubblicano i redditi altrui sapendo che, pur dichiarando cifre irrisorie, tanto la Finanza da loro non ci può andare, sanno tutto sui finanziamenti, i loro, ma nulla sui beni storici e ambientali dell’Italia, che gli stranieri vengono a visitare NONOSTANTE LORO TENTINO IN TUTTI I MODI DI DISTRUGGERLI, e in gran parte ci sono riusciti.

Giù le mani da Roma, politici inetti, barbari e ignoranti.

da http://corvacci.net/?p=499

Commenti a questo articolo:
 
 Questa è delinquenza
Scritto il 11/05/08 alle 19:28:25 GMT pubblicato da Maria
bella e buona.
Invece di valorizzare i nostri tesori che tutto il mondo ci invidia i nostri amministratori ne fanno scempio!
Notizia da divulgare, e io farò del mio meglio

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