![]() |
Scritto il 14/11/09 alle 16:46:40 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana |
![]() Confine tra Marocco e Repubblica democratica Saharawi. Un confine marcato con un muro lungo 2.700 km e un'altezza fino ai 30 metri. Il Marocco ha occupato e invaso questa terra nel 1975 scacciando la popolazione dei Saharawi, che vivono ora come profughi e prigionieri nella loro stessa terra. Questo muro li ha privati delle ricchezze della terra, della loro libertà e dignità. Violazioni e violenze sono all'ordine del giorno. I molti che si trovano in carcere, sono costretti a dormire uno sopra l'altro, in 50 in celle piccolissime, torturati con bottiglie di vetro rotte. Per loro molti lavori sono banditi, i diritti sono negati e chi si oppone al governo marocchino rischia arresto, tortura e morte: si parla di 4.500 desaparecidos. E per le donne Saharawi è ancora peggio. Chi viene trovata incinta, viene portata nelle caserme, fatta stendere su un letto e le viene buttata una grossa pietra sull'addome. Così sono certi (o quasi) di ammazzare lei e il figlio che porta in grembo. Se non usano questi metodi barbari, fanno in modo che vengano ricoverate in ospedale (con l'aiuto di medici compiacenti) e una volta lì', viene pratica un'iniezione abortiva. Io questa la definisco pulizia etnica. E tutto questo alla presenza e sotto gli occhi delle Nazioni Unite: costo della missione 45.6 milioni di dollari, 231 persone impiegate (di cui 5 italiani) che vivono in caserme grandi e pulite, con tanto di Playstation, Tv satellitare, palestra. Pagati per stare lì. A guardare. http://lapalombellarossa.blogspot.com/2009/11/marocco-nuovi-metodi-per-abortire-e.html |
La responsabilità dei commenti è dei rispettivi autori. |