''Basta ai furti dei rom'' E in Slovacchia alzano il muro
Scritto il 26/11/09 alle 15:14:25 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Cronaca e AttualitàA Ostrivany, un villaggio dell’europea Slovacchia, è stato costruito un muro per dividere la popolazione slovacca e quella rom

Il muro è lungo 150 metri ed è stato costruito il mese scorso per un costo di 13mila euro. E, subito, ha suscitato l’indignazione non solo dei rom, ma di tutti coloro che hanno a cuore la difesa dei diritti umani.

“E’ una discriminazione. Il sindaco avrebbe potuto piuttosto stanziare quel denaro per costruire abitazioni per noi”, commenta Lucia Kucharova, una rom 25enne che vive nella baraccopoli di Ostrovany, nella parte orientale del paese. Come lei, sono in 1.200 a vivere in condizioni pessime nella zona.

Cyril Revak, sindaco dal 1991 di questo villaggio di 1.800 abitanti, evita chirurgicamente di parlare di “muro”. Ma ne giustifica la costruzione, sostenendo che la comunità rom ruba.

“La recinzione non impedisce ai rom di venire nel villaggio. Ma impedisce loro di penetrare nei giardini privati per rubare. Non si tratta che di piccoli furti, specialmente in autunno. Ma la gente non può più coltivare ortaggi nei loro giardini, che vengono rubati”, si giustifica il primo cittadino.


La tutela degli orti, insomma, a giustificazione di una misura che ha provocato lo sdegno della maggioranza dei residenti nel villaggio. Questo perché la maggioranza è ampiamente rom: 1.200 su 1.800 abitanti.

Solo che questa enorme forza d’urto non si rappresenta politicamente. La comunità rom quasi non partecipa alla vita pubblica e nel consiglio comunale c’è solo un rappresentante rom. Che, tra l’altro, ha votato a favore del muro. “Ho espresso il mio voto favorevole semplicemente perché il consiglio comunale l’avrebbe deciso comunque”, ammette Dezider Duzda, l’unico consigliere rom.

Contro il muro c’è anche chi ha fatto ricorso alla giustizia. Alexander Patkolo, presidente dell’associazione “Inziativa rom di Slovacchia” afferma che “il muro è stato costruito illegalmente e discrimina la comunità rom”.

In Slovacchia ci sono circa 600 comunità rom, che spesso vivono in condizioni igienico-sanitarie pessime. In tutto, secondo il censimento del 2001, si tratterebbe di qualcosa come 89mila persone su una popolazione totale di 5,4 milioni. Tuttavia, i numeri reali sono sicuramente più alti. L’etnologo dell’Accademia delle scienze slovacca Arne Mann parla di 350mila persone.

A rendere difficile la situazione dei rom slovacchi, secondo Mann, è stato soprattutto il regime comunista. “Prima della seconda guerra mondiale, c’era una buona cooperazione tra rom e agricoltori”, afferma l’etnologo. “La collettivizzazione dell’anteguerra - aggiunge - ha reso il loro aiuto inutile ed è cominciata la segregazione”.

Oggi la situazione è molto diversa. Secondo quanto ha rilevato un sondaggio nel 2008, l’82 per cento degli slovacchi sostiene di non volere i rom come vicini.

http://quotidianonet.ilsole24ore.com/esteri/2009/11/25/264395-slovacchia_cittadina.shtml

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