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Scritto il 21/05/08 alle 10:26:42 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana |
![]() Giovane romena salvata in strada dai carabinieri. Preso il suo aguzzino MONTESILVANO. Le hanno tagliato le orecchie e strappato le unghie. Bruciature sulla schiena. E botte, tante, fino a fratturarle le costole e a spaccarle gli zigomi. Tutto perché non voleva prostituirsi. E invece la ragazza, vent’anni, romena, sul marciapiede ce l’hanno mandata per forza: con il volto tumefatto e l’animo a brandelli, ieri notte era nella macchina di un cliente quando è incappata nella retata dei carabinieri che alla fine, invece, l’hanno salvata. E’ ricoverata in ospedale, non in pericolo di vita, ma in gravi condizioni. Preso il suo aguzzino. Ora è il resto della banda che i carabinieri stanno cercando. Un’organizzazione romena, ritengono gli investigatori della compagnia di Montesilvano che, coordinati dal capitano Enzo Marinelli (nella foto), per tutta la notte e per tutta la giornata di ieri hanno lavorato per dare un nome e un volto ai responsabili di quelle sevizie. Alla fine uno, il presunto «padrone» della giovane romena, suo conanzionale, è stato fermato. I dettagli saranno illustrati questa mattina dal comandante provinciale Giovanni Esposito Alaia. L’uomo deve rispondere di lesioni aggravate e riduzione in schiavitù oltre che, naturalmente, di sfruttamento della prostitizione. Reati che raccontano il dramma, la tragedia di una ragazza arrivata in Italia con la promessa di un lavoro e finita evidentemente nelle mani di un’organizzazione spietata che di fronte al suo rifiuto di andare a vendersi in strada ha risposto con torture e sevizie di ogni tipo. Secondo la ricostruzione degli investigatori, la giovane era arrivata in Italia già da qualche mese, ma a Montesilvano appena da qualche giorno. Ieri notte si trovava sul lungomare, nella macchina di un cliente, quando è stata avvicinata dai carabinieri impegnati nei sistematici servizi antiprostituzione. Come da prassi, insieme alle altre ragazze fermate sul marciapiede, la giovane è stata portata in caserma per l’identificazione, ma solo sotto le luci della sala d’attesa sono usciti fuori i lividi, le ferite e l’orrore di quelle due orecchie tagliate nella parte superiore. Ai carabinieri è bastato poco, a quel punto, per capire cosa c’era dietro quella ragazza ormai a brandelli, che non mangiava da due giorni. E che aveva paura perfino di piangere. A fatica, con pazienza, alla fine sono riusciti a farla parlare e finalmente tra le lacrime, aiutata da una connazionale, la romena ha raccontato le toruture e le sevizie patite per ogni suo no, per ogni suo minimo tentennamento ad andare in strada. E ha indicato il responsabile. Lei è finita in ospedale, con una prognosi di 40 giorni. Lui davanti ai carabinieri. Ma le indagini, assicura il colonnello Alaia, sono soltanto all’inizio. Simona De Leonardis - 20 maggio 2008 http://espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Seviziata-perché-si-rifiuta-di-prostituirsi/2026351 |
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