ATTENTATO A BERLUSCONI. INVECE DI MINIMIZZARE BISOGNA DIRE LA VERITA'
Scritto il 21/12/09 alle 01:07:16 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Articoli e OpinioniConfidandosi con don Verzè, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi pare che abbia detto non capisco perchè mi odiano così tanto, ecco perché tanto odio fino al punto di essere oggetto di violenza barbara e gratuita
Domenica sera ero in piazza Duomo e forse per poco non assistito al vile attentato, ho visto e sentito i cori del nutrito gruppo della sinistra radicale che gridavano “buffone”anche dopo l'attentato di Tartaglia. La prima cosa che ho pensato è che Berlusconi subiva un'aggressione simile a quella che ricevette nel 1993 Bettino Craxi davanti al Raphael di Roma col lancio di monetine ad opera di militanti comunisti. Soltanto che questa volta non finirà come allora. Ma poi a mente serena credo che la lunga campagna di odio contro Berlusconi si possa paragonare a quella che ha subito il povero commissario Luigi Calabresi negli anni 70, certo con i dovuti distinguo sulle persone.
 In questi giorni sui media sono tutti d'accordo che bisogna abbassare i toni del dibattito politico, le parole possono diventare armi, l’avversario non è un nemico da abbattere e via con queste frasi. In tutto questo ci vedo un’ipocrisia gigantesca, simile a quella (ovviamente molto più innocente) del bambino che, dopo averla fatta grossa, giura al papà che d’ora in avanti sarà tutta un’altra cosa, o come i miei bambini della scuola elementare.
 Come si fa ad abbassare i toni quando si vuole far passare l'aggredito come l'aggressore, quando nonostante il fatto gravissimo di Milano, due rappresentanti autorevoli della politica come l'onorevole Di Pietro e Bindi e metto pure Sonia Alfano, sostengono che il Presidente del Consiglio è un provocatore, se l'è cercata. Ma siamo al sonno della ragione? Io ero in piazza ed ho visto e sentito i militanti comunisti, antagonisti, come li volete chiamare che facevano di tutto per interrompere la manifestazione, addirittura una decina erano giunti fin sotto il palco. E allora chi sono gli aggressori, chi ha seminato odio attraverso Repubblica, il quotidiano partito, Annozero, una trasmissione della tv di Stato, col mirino fisso contro Berlusconi, lo ha accusato di mafiosità e di corresponsabilità nelle stragi, e poi i magistrati che hanno tirato fuori uno Spatuzza show, addirittura hanno inventato una manifestazione ad hoc contro Berlusconi il cosiddetto No-B day, perfino Casini aveva preconizzato una sorta di CLN, si un Comitato di Liberazione Nazionale, da che cosa ma dal Tiranno, tutto questo per restare agli ultimi mesi.
 E chi grida contro il tiranno legittima il “tirannicidio” scrive Marcello Veneziani. “D'ora in poi dev'essere chiara una cosa: chiunque definisce tirannide o regime fascista il governo di Berlusconi si assume la responsabilità politica e civile di mandante morale delle aggressioni subite da Berlusconi e di ogni altro eventuale attentato”. (Marcello Veneziani, Chi grida al tiranno legittima il “tirannicidio”, 16.12.09 Il Giornale).
 Questo dev'essere chiaro alla sinistra, alla stampa, alla tv giacobina, ai delinquenti di facebook che inneggiano a Tartaglia, ai dipietristi, alle rosybindi e a tutti quelli che vogliono abbattere Berlusconi. Del resto il tirannicidio è ammesso anche dalla giurisprudenza liberale e democratica. In difesa della libertà e dei diritti umani si può uccidere il dittatore. Saddam docet. Quindi se Berlusconi viene giudicato un dittatore, un tiranno, si legittima l'attentato contro di lui e si ritiene lecita ogni violenza pur di eliminare il despota. E' evidente a tutti che in Italia mancano tante cose, ma di sicuro  non manca la libertà. La prova è che chiunque può lapidare sempre e comunque il nostro premier. Se in Italia c'era la tirannide non doveva esserci il dissenso.  E se gli onorevoli Cicchitto e Quagliarello hanno usato certi toni, hanno tutto il diritto di farlo. Dopo i fatti di Milano, si profila una mistificazione che respingiamo con forza. Secondo l'interpretazione che si cerca di imporre, ci si troverebbe di fronte a un generalizzato clima di odio che tutti, vittime e carnefici senza distinzione, dovrebbero impegnarsi a superare.
 Non sono mai stato iscritto a nessun sindacato o partito politico, ho le mie idee, manifestate sempre in libertà, oggi mi sento di scrivere che non ci sto,  è troppo.
 “Le parole si sono fatte sangue”, ha ben scritto Veneziani. Soltanto una bestia idiota e feroce può dire davanti alla maschera di sangue di Berlusconi: non faccia la vittima. Bestia idiota perché nega l'evidenza atroce e sanguinosa della realtà, bestia feroce perché riesce a non provare neanche un filo di umana e cristiana pietà di fronte al viso tumefatto e insanguinato di una vittima della violenza e dell'odio.
 Dunque sono aggredito e devo far finta di niente, “un idiota in cura al Policlinico ha lanciato un souvenir”, è accaduto questo? Tutto sto casino per un souvenir, scrive Renato Farina. Sembra che si voglia dire domenica non è successo niente. Perchè è stato un pazzo. Un pazzo che tira dei souvenir. Un idiota. Un isolato. Non è successo niente. Subito sono entrati in azione i minimizzatori, gli specialisti nel girare la frittata.
 Un attentato alla vita di Berlusconi, un tentato omicidio, che per miracolo non finito nell'uccisione e bisogna minimizzare. Anche per l'attentato alla caserma Perrucchetti di Milano si affrettarono subito a scrivere come ha fatto il Corriere della Sera: “In Procura a Milano hanno comunque fatto sapere che l'attentato alla Perrucchetti sarebbe un caso isolato”.

Domenico Bonvegna

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