Macchè razzisti: la gente di Rosarno ha tutte le ragioni
Scritto il 20/01/10 alle 17:08:23 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Articoli e OpinioniPoveri cittadini di Rosarno, li stanno proprio mettendo in croce. Li trattano da razzisti e squadristi e, figuriamoci, ce li vendono come dei cattivoni sobillati dalla 'ndrangheta
Lo bisbisgliano certe personalità dello Stato che non sono intervenute quando ancora si poteva impedire che il disagio montasse sino al punto di non ritorno, e sul contesto della vicenda non manca neppure la diagnosi di mafiosità pronunciata da Roberto Saviano (Ma da dove arriva tanta scienza a questo ragazzo? Forse è un criminologo? Un magistrato antimafia o un superpoliziotto? Un pentito di grosso calibro? E quale sarebbe la sua grande rivelazione e che vantaggio ne hanno tratto le indagini sulla mafia? Quali sono i personaggi eccellenti conniventi con le mafie che ha smascherato e fatto assicurare alla giustizia? E come mai la camorra ha clonato il film Gomorra e lo ha immesso nel lucroso circuito delle patacche smerciate per strada?). Tiremm innanz...

TROPPA TOLLERANZA. Alla criminalità organizzata poco importa di far scoppiare baruffe da strada, ma lo Stato italiano ha bisogno di alibi per giustificare la sua incapacità di mantenere l'ordine, reprimere i facinorosi, sradicare le potenziali situazioni di conflitto. Maroni lo ha ammesso: “C'è stata troppa tolleranza”. Veniamo ai fatti. Nella zona sono “parcheggiati”, in squallidi capannoni, migliaia di extracomunitari, tra cui molti clandestini che nessuno rispedisce a casa loro, impiegati, e sfruttati, nella raccolta dei pomodori. Una presenza problematica per la gente del posto, a cominciare dal fatto che vengono usati per togliere il lavoro ai locali.

LAVORI SGRADITI. Conoscete la storia del “vengono qui a fare i mestieri che gli italiani (o i padani) non vogliono più fare”. Ebbene, a Rosarno questo infondato luogo comune rivela tutta la sua falsità. I padroni hanno stabilito compensi da sfruttamento per la raccolta del pomodoro e i calabresi, a quel prezzo, rifiutano il lavoro, che invece viene accettato dagli extracomunitari, i quali contribuiscono così a mantenere basso il livello salariale. Già di fronte a questo circolo vizioso la gente del posto avrebbe qualche ragione nel non nutrire grande simpatia per gli stranieri (oltre che verso gli sfruttatori), senza contare gli immancabili problemi che l'immigrazione crea ovunque.

POCO ORTODOSSO. Capita così che qualche ragazzotto si prenda la briga di fare uno scherzo poco ortodosso a due africani: un paio di pallini tirati all'altezza del fondoschiena con una pistola o un fucile ad aria compressa, “armi”, per intenderci, che un tempo erano vendute liberamente anche ai bambini. Ricordo, nella mia ormai lontana adolescenza, di essere stato più volte “centrato” dai piombini sparati (in genere accadeva nei cortili dell'oratorio e tutti ci ridevano su, oggi sarei finito sulle prime pagine dei giornali) da dietro una pianta e di aver ricambiato dopo lunghi ma fruttuosi appostamenti. Restava un bel segno, ma a giocare al pallone su quei campetti sassosi ci si conciava molto peggio.

TURBOLENTI OSPITI. Gli africani di Rosarno non l'hanno presa con questa filosofia, anche perchè dalla loro avventura italiana si aspettavano molto di più e, nei loro ranghi, il malumore era già al massimo. Così per quello scherzo hanno pensato bene di farsi sentire, sfilando in alcune centinaia, armati di bastone, per le strade di Rosarno. Al loro passaggio hanno sfasciato tutto quello che capitava a tiro, e non pochi cittadini se la sono vista brutta. Lo Stato ha reagito blandamente, lasciando che si sfogassero. A quel punto si è mossa la popolazione che, con la sua determinata presenza, ha indotto i turbolenti ospiti a più miti consigli, pretendendo e ottenendo il loro allontanamento.

DOTTRINA DELLA CHIESA. Squadristi? Razzisti? Mafiosi? Ma se anche la dottrina sociale della Chiesa afferma che le persone hanno la facoltà, se non il dovere, di sostituirsi alla forza pubblica quando lo Stato non tutela adeguatamente il diritto... La gente di Rosarno, a parte alcuni eccessi e reati che vanno disapprovati, aveva tutte le ragioni nel difendere la propria comunità da aggressioni e devastazioni. Un esempio di civismo e democrazia che potrebbe insegnare qualcosa anche ai padani.

Giulio Ferrari
http://www.ilpadano.com/padano.php?e=36

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