Bandiere Blu, Sardegna ultima
Scritto il 17/05/10 alle 12:19:41 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Cronaca e AttualitàPolemiche dopo la pubblicazione dell'annuale classifica, che premia costa adriatica e Riviera ligure lasciando come fanalino di coda il gioiello del mare italiano come la Costa Smeralda
Tutta colpa delle regole assurde, dicono da Legambiente
Esce la classifica sulle Bandiere Blu in Italia, ed è subito polemica, come ogni anno. Difficile infatti credere che in Liguria ci sia il mare più pulito che in Sardegna. Ma tant'è, la hit 2010 parla chiaro: 17 località in Liguria e appena due spiagge nella regione Sardegna (Santa Teresa di Gallura e La Maddalena) si sono aggiudicate la presenza nel libro d'oro della Fee (Foundation for Environmental Education). La prima a far sentire la sua voce di protesta è proprio la Sardegna, ultima classificata, di cui per esempio la paradisiaca Costa Smeralda neppure compare. Ma il meccanissmo di selezione della Fee - che è internazionale - non è legato solo alla purezza del mare. Lo spiega meglio la microbiologa dell'Enea, Carla Creo, responsabile tecnico scientifico del programma, quando dice sulle pagine del Corriere: "Non vuol dire che il loro mare sia brutto, anzi al contrario, è stupendo. Ma il censimento è volontario, noi spediamo i formulari, ma sono i comuni a doversi candidare. Dalla Sardegna hanno risposto soltanto in cinque".

Su 149 candidati esaminati dalla Fee Italia (Fondazione per l’educazione ambientale), 117 hanno vinto l’ambito vessillo. Le analisi delle acque hanno dei costi significativi (170 euro ogni esame) e la fondazione fino a oggi ne pretendeva 2 al mese, da aprile a settembre, e spesso i fondi mancano. "Dal prossimo anno cambierà il regolamento internazionale: sarà obbligatorio un solo campionamento al mese", spiega Carla Creo. I risultati delle classifiche potrebbero dunque variare.

Ma la qualità delle acque non è il solo parametro preso in considerazione. "Consideriamo anche la gestione ambientale, i servizi e la sicurezza delle spiagge, e l’educazione ambientale", spiega la Creo. E proprio qui che si registrano i principali scivoloni, e dunque le bocciature insospettabili.

Arrabbiato sul tema Sebastiano Venneri, vice presidente nazionale di Legambiente, che parlando a CNRmedia a proposito della classifica sul mare pulito stilata dalla Fee, ha detto: "Ci sono secondo me due pietre di inciampo sulla vicenda delle Bandiere Blu: una è rappresentata dal fatto che si tratta di autocandidature: quindi non viene passato in rassegna l'intero territorio nazionale, ma solo le località che rispondono al questionario mandato dalla Fee. C'è poi un secondo problema ancora più grave: per entrare nel novero delle località candidate della Fee bisogna effettuare almeno due prelievi al mese sulle acque di balneazione; c'è però una legge italiana che permette alle località più pulite (quelle che per due anni non hanno fatto registrare valori di inquinamento significativi) di effettuare un solo prelievo al mese. E sono tante località, per un totale di circa 2.000 chilometri di costa italiana. Sono i chilometri di costa più puliti, che usufruiscono di questa legge (che permette anche di risparmiare quattrini, dato che i prelievi costano parecchio), a non poter accedere al riconoscimento della Bandiera Blu. E' un paradosso, nel senso che le migliori località dal punto di vista della qualità delle acque poi non possono ottenere la Bandiera Blu dalla Fee perché effettuano un solo prelievo, come prevede la legge, e non due, come vorrebbe la Fee".

La rivalità, si sa, è da sempre tangibile tra le Bandiere Blu e il premio classificato in Vele (Cinque Vele è il top) di Goletta Verde, l'altra temuta hit delle località balneari stilata da Legambiente con il Touring Club. E i risultati a cui arrivano le due classifiche sono spesso molto differenti. «Per noi la Sardegna e al top, come la Sicilia, la Calabria, la Toscana, il Salento. Mentre la Liguria non è certo da primo posto, tantomeno la Riviera Adriatica", spiega nel dettaglio Sebastiano Venneri, alle prese con l’edizione 2010. "Così Veneto, Friuli ed Emilia Romagna, che per la Fee sono ben messe, da noi scivolano alle ultime posizioni». Succede perché Legambiente guarda soprattutto alla purezza delle acque. E alle cittadine più pulite richiede un solo controllo al mese. Forse dal prossimo anno, quando anche Bandiere Blu cambierà le regole, i due dati finalmente combaceranno?
 
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