Regione Romagna e dipartimenti federali. Rivoluzione leghista
Scritto il 18/05/10 alle 11:55:04 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
PoliticaLa Lega Nord prepara un progetto di legge in direzione superfederalista
per sostituire alle regioni e alle provincie, mandando in archivio tutte e due i carrozzoni, dei ben più efficenti dipartimenti, capaci di ridurre le spese e ottimizzare i benefici. Una riforma alla francese? E sia, visto che oltralpe il modello si è rivelato efficace.

E per iniziare i banchi di prova potrebbero essere quelli delle nuove terre di frontiera leghista, a partire dal centro Italia, dove la tradizione dei liberi comuni, dei ducati e delle repubbliche indipendenti ha lasciato un segno forte.

Si potrebbe partire dall’Emilia-Romagna, dove il progetto della Lega Nord è quello di separare la Romagna dall’Emilia, istituendo un dipartimento Bologna-Imola, uno adriatico da Ravenna a Pesaro e Urbino; uno dell’Emilia Centrale che accorpa Reggio, Castelfranco, Modena ed uno in punta, che scavalca gli attuali confini e mette insieme Parma, Piacenza, La Spezia.

Titolavano i giornali locali, al primo emergere della notizia: “La sanguigna Romagna ha deciso di dire bye bye alla florida Emilia, che non sembra intenzionata a fare le barricate”. In commissione Affari costituzionali alla Camera sono già in calendario due proposte di legge, firmate dal leghista Gianluca Pini e dal finiano Enzo Raisi: l’obiettivo è rendere autonome da Bologna le Province di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna, costituendo la Regione Romagna.

Sia chiaro, la secessione non c’entra. Entrambe le proposte, spiegano i promotori, sono frutto del federalismo, perché l’obiettivo è interpretare le esigenze del territorio. Di quel territorio ancora in mano al centrosinistra, ma in cui il Popolo della Libertà ha raggiunto al 24,5% alle ultime Regionali mentre la Lega è arrivata al 13,7% e dal 2008 piazza progressivamente ad ogni elezioni un numero crescente di consiglieri a tutti i livelli.

Sono due proposte di legge distinte. Ed entrambi i promotori tengono a sottolinearlo. Il deputato Gianluca Pini, «emiliano per caso, perché i miei genitori sono romagnoli da generazioni e io vivo a Forlì», spiega che la sua iniziativa riprende «quanto fatto con Calderoli e Bossi nel precedente governo». È il frutto di un lungo lavoro che ha le proprie radici nelle istanze economiche di un territorio che si sente penalizzato dalle politiche di Bologna. Ultima tappa della proposta: referendum confermativo (trattandosi di riforma della Costituzione) solo per i romagnoli. Il Carroccio dell’Emilia non fa obiezioni. Il partito, che fin dall’origine si è costituito in due anime (Emilia e Romagna), rispetta le istanze dei vicini: «Ci sarebbero dei vantaggi reali — conferma Angelo Alessandri, segretario nazionale della Lega Nord Emilia e presidente federale del partito.

Cortina che nel 2007 sceglie di passare all’Alto Adige, Asiago e i comuni dell’Altopiano che vogliono fare la valigia per Trento così come Lamon (il comune apripista nel 2005). Il punto è sempre lo stesso, conclude Pini: «Poter scegliere autonomamente dove destinare le risorse». Adesso si profila una proposta di legge capace di riassumere le diverse situazioni: permettere ai comuni più grandi di costituirsi in Dipartimenti metropolitani (sarebbero otto: Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Genova, Bari) mentre la Sicilia sarebbe semplicemente divisa in due, una orientale sotto la guida di Catania e una occidentale sotto quella di Palermo. Niente più regione a statuto speciale, però, come per le altre: la Sardegna sarebbe divisa tra Cagliari e Sassari in due provincie, la mappatura dell’attuale Veneto totalmente ridisegnata e nel Lazio, complici le recenti spinte autonomistiche, il Carroccio prevede la riassegnazione delle quattro provincie non romane: dipartimento Tuscia e Maremma per Viterbo, con Grosseto; dipartimento ternanoreatino per Rieti, con Terni; Frosinone in un dipartimento sudappenninico con Isernia e Latina legata a Caserta, in un unicum territoriale. Dipartimenti ovunque, insomma. Come in Francia, una Rivoluzione.

http://leganordfaenza.blogspot.com/2010/05/regione-romagna-e-dipartimenti-federali.html

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