UN PENTITO: ''MEREDITH UCCISA DA MIO FRATELLO''
Scritto il 08/06/10 alle 21:21:16 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Giustizia e IngiustiziaLa testimonianza di Aviello, che scagionerebbe Rudy Guede, Raffaele Sollecito e Amanda Knox, non è stata mai accettata dalla Corte di Assise di Perugia sebbene Aviello avesse scritto tre volte al tribunale
Spunta un nuovo super-testimone nel caso Meredith. Luciano Aviello, collaboratore di giustizia di 41 anni, ha raccontato agli avvocati di Amanda Knox che sarebbe stato suo fratello Antonio a uccidere Meredith la sera dell'1 novembre 2007. «A uccidere Meredith la sera dell'1 novembre 2007 è stato mio fratello.

 Amanda, Raffaele e Guede sono innocenti - ha detto Aviello - Lo so perché è stato mio fratello a confessarmi l'omicidio e a consegnarmi il coltello ancora sporco di sangue e un mazzo di chiavi. Li ho nascosti sotto un muretto, dietro casa mia, coprendoli con terra, gesso e calce. Se il Tribunale di Perugia si deciderà ad ascoltarmi, sono in grado di far ritrovare l'arma del delitto e quelle chiavi».

La testimonianza di Aviello, che scagionerebbe Rudy Guede (condannato a 16 anni), Raffaele Sollecito (condannato a 25) e Amanda Knox (a 26), non è stata mai accettata dalla Corte di Assise di Perugia sebbene Aviello avesse scritto tre volte al tribunale. I difensori di Amanda hanno quindi chiesto che Aviello venga ascoltato nel processo di secondo grado perché dalle sue rivelazioni emerge un particolare inedito e di grande importanza: un mazzo di chiavi. Nessuno ne aveva mai parlato. Ma le chiavi di casa in uso a Meredith non sono mai state ritrovate.

Per entrare e uscire dalla casa, le chiavi erano necessarie: la serratura a scatto era difettosa, per aprire o chiudere era sempre necessario un giro di chiavi. Se gli assassini non fossero Amanda e Raffaele, come sostiene Aviello, chi penetrò nella casa di via della Pergola quella sera fu costretto a impossessarsi delle chiavi della vittima per scappare. Altrimenti sarebbe rimasto chiuso dentro.

È il mazzo di Meredith quello che Aviello dice di aver nascosto sotto un muretto? Lo accerteranno forse i giudici, in autunno, nel processo d'Appello. Aviello è un collaboratore di giustizia con un passato tumultuoso: 17 anni di carcere alle spalle per reati di camorra e altri ancora da scontare.

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