Tronchetti ordinava i dossier, anche il Gup ne è convinto
Scritto il 15/06/10 alle 14:56:18 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Giustizia e IngiustiziaSul caso Telecom si avvicina la resa dei conti. L’estraneità ai fatti di Tronchetti Provera appare sempre più improbabile
E ora anche il Gup smentisce la tesi secondo cui i dossier illegali sarebbero stati raccolti a sua insaputa dalla security che lui stesso gestiva.

Ieri sono state depositate le motivazioni dei patteggiamenti di sedici imputati, tra i quali Fabio Ghioni, Giuliano Tavaroli e le due società interessate Telecom Italia e Pirelli. Come già si sapeva, per i primi due cade l’accusa di appropriazione indebita dei dossier illegali, mentre le società accettano le contestazioni (sette milioni di euro di sanzioni). Basta unire i puntini per tirare le conseguenze: a questo punto, scrive il giudice, “Che Ghioni avesse agito di sua iniziativa è palesemente inverosimile, che Tavaroli gestisse pratiche di quel genere nel suo interesse è parimenti altamente improbabile“.

Ma il Gup va oltre e non risparmia una frecciata ai pm, i quali avrebbero fatto propria la tesi delle due società, che però è smentita dall’incartamento processuale. In realtà, continua il giudice, non è emersa alcuna prova che Ghioni e Tavaroli avessero agito all’insaputa dei vertici aziendali. Anzi, tutto sembra provare il contrario: “I bilanci sono stati approvati regolarmente secondo i meccanismi gerarchici fino ad arrivare ai consigli di amministrazione. In questi sedevano il presidente Marco Tronchetti Provera e l’amministratore delegato Carlo Buora. Bilanci approvati senza alcun rilievo di sorta”, ha commentato il Gup. Per cui, “Le richieste di acquisizione di informazioni e di intrusione informatica erano attività strettamente pertinenti a scelte aziendali”.

Il giudice conferma anche le dichiarazioni di Fabio Ghioni e di Giuliano Tavaroli sui fondi con cui Tronchetti Provera finanziava il dossieraggio: “Che il ‘conto del presidente’, ovvero ‘conto del top management’ gestito da Valente fosse una realtà, e non già una indicazione fantasiosa pervenuta da Ghioni ovvero da Tavaroli, è circostanza che deve essere ritenuta pacifica, anche alla luce delle dichiarazioni del presidente delle due società all’epoca dei fatti, Marco Tronchetti Provera (…) ha ammesso che effettivamente vi era presso Telecom un conto chiamato ‘presidente’, di cui non di meno egli personalmente non sapeva nulla, ma che poteva dire avere solo un valore contabile, creato dalla direzione amministrativa “.

Ma, continua il giudice, il presidente ha continuato a manifestare, contro ogni evidenza, “un ostinato diniego di ogni consapevolezza di quanto accadeva nelle aziende da lui – almeno formalmente gestite – financo nella consapevolezza di quegli elementi di conoscenza comunemene condivisi in azienda da dipendenti e dirigenti dei piu’ diversi livelli, e addirittura portati alla conoscenza della collettivita’ in convention di security,

Ora, il caso Telecom si riapre. I vertici della procura hanno già aperto un nuovo fascicolo d’inchiesta che dovrà fare finalmente chiarezza sua quanto accadde tra il 1997 e il 2004 nell’azienda, ma questa volta andando fino in fondo.

http://www.fabioghioni.net/2010/06/tronchetti-ordinava-i-dossier-anche-il-gup-ne-e-convinto/

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