Somalia, ecco le amazzoni Jihad pronte a combattere
Scritto il 12/07/10 alle 15:31:27 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Islam''Saranno un battaglione'' I Giovani Mujahidin (Shabab) hanno avviato una campagna di reclutamento rivolta alle donne somale

Mogadiscio, 10 lug. (Adnkronos/Aki) – (di Hamza Boccolini) Sono centinaia le cosiddette "amazzoni del Jihad" pronte ad entrare in azione in Somalia per respingere l’arrivo del nuovo contingente militare africano, stanziato a inizio settimana dai Paesi dell'Igad, e conquistare Mogadiscio. Secondo quanto si legge sul sito informativo somalo 'Somaliamemo', noto per essere vicino ai ribelli islamici, i Giovani Mujahidin (Shabab) hanno avviato una campagna di reclutamento rivolta alle donne somale in vista dell'arrivo dei rinforzi che dovranno difendere il governo transitorio del presidente Ahmad Sharif. Le attività di reclutamento, con assembramenti delle aspiranti mujahide, si sono tenute non solo nella capitale ma anche a Chisimaio e a Beledweyn.

Per spingere le donne di tutta la regione ad unirsi ai cosiddetti 'Shabab', sono state inoltre diffuse oggi nei forum di al-Qaeda presenti in internet una serie di foto, scattate nei giorni scorsi a Mogadiscio, dove vengono mostrate le prime combattenti delle brigate femminili dei Giovani Mujahidin. Le immagini mostrano decine di donne, con il volto coperto dal niqab nero simile a quello usato in Arabia Saudita, che alzano i loro fucili kalashnikov per dimostrare di essere pronte a combattere.

Solo quattro giorni fa il leader del gruppo armato somalo, considerato vicino ad al-Qaeda, lo sceicco Mukhtar Robow, aveva annunciato la nascita di "un battaglione di donne jihadiste, fedeli ai Giovani Mujahidin, pronto a combattere il Jihad a Mogadiscio". Secondo quanto ha reso noto il terrorista, reduce dell'Afghanistan, "si tratta di giovani donne addestrate alla guerra santa, che sono pronte a scendere in campo per combattere al nostro fianco contro le milizie del governo apostata e le truppe del contingente africano Amisom".

A lanciare nei giorni scorsi per primo l’allarme circa la nascita di questo fenomeno è stata la tv satellitare 'al-Arabiya'. Secondo la tv di Dubai, queste prime combattenti islamiche somale, con il volto coperto dal niqab, sono apparse per la prima volta in pubblico solo mercoledi' scorso, in occasione della manifestazione organizzata dagli 'Shabab' nella periferia nord di Mogadiscio contro le truppe dell'Unione Africana (Amisom) presenti nel paese. Queste prime combattenti dei Giovani Mujahidin hanno partecipato alla marcia, organizzata per chiedere il ritiro del contingente africano dalla Somalia, armate fino ai denti.

Sembra però scettico dell'efficacia di queste nuove brigate femminili di al-Qaeda in Somalia il giornalista Salaad Iidow Xasan, che dirige uno dei siti informativi più seguiti nel paese africano, 'Hiiraan Online'. Contattato da AKI - ADNKRONOS INTERNATIONAL, Xasan ha spiegato che "l'idea di dare vita ad un corpo femminile per il jihad in Somalia era nato già nel 2006, quando Mogadiscio era controllata dalle Corti islamiche di allora, al cui interno c'erano sia esponenti dell'attuale governo che elementi legati agli 'Shabab'". Questa esperienza di jihad al femminile è però subito abortita a causa dell'invasione del paese ad opera delle truppe etiopi, che erano riuscite a porre fine al dominio delle Corti. "Ritengo che oggi come allora si stia facendo solo propaganda sulla pelle delle donne somale - conclude il giornalista di Mogadiscio - e che in realtà si tratti solo di un annuncio finalizzato a spaventare i 2mila soldati che l'Igad ha deciso di inviare in Somalia in aiuto all'attuale esecutivo del presidente Sharif".

Quest’ultimo ha infatti partecipato alla riunione dei Paesi dell'Autorità Intergovernativa per lo Sviluppo dei Paesi del Corno d'Africa (Igad), che si è tenuta lunedì scorso ad Adis Abeba, per chiedere l’invio di rinforzi a Mogadiscio dove i ribelli sono arrivati a pochi metri dal suo palazzo presidenziale. "Il destino della Somalia in questo momento e' nelle mani di al-Qaeda e di un gruppo di fondamentalisti – ha affermato parlando ai rappresentanti dei Paesi dell’Africa Orientale - Voglio che sappiate che la Somalia sta attraversando un momento molto delicato e pericoloso. Sta soffrendo per le azioni condotte dai terroristi di al-Qaeda ed e' per questo che vi chiediamo un aiuto militare urgente". Secondo Sharif, "l'invio di rinforzi e' strategico per tutta la regione. Non ci sono soluzioni parziali per un problema come questo".

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