KASHMIR INDIANO
Scritto il 13/08/08 alle 08:26:27 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Islam14 morti negli scontri tra musulmani e forze di sicurezza


E' salito a 14 morti il bilancio degli scontri tra manifestanti musulmani e forze di sicurezza nello stato indiano del Jammu e Kashmir, dopo un'altra giornata di proteste contro il coprifuoco a tempo indefinito imposto dall'esercito, nel tentativo di tenere sotto controllo le violenze generate dalla controversia attorno a un tempio indł in un'area prevalentemente musulmana.

Migliaia di soldati sono impegnati da giorni nella capitale estiva Srinagar e in altre cittą della valle del Kashmir. Sei delle vittime di oggi sono morte proprio negli scontri a Srinagar, altre due persone sono state uccise in un villaggio in periferia, altre tre a Paribal, 40 chilometri pił a nord. Due dimostranti musulmani sono inoltre morti a Jammu, la capitale invernale dello stato e l'unica cittą della regione a maggioranza indł, dove una folla di musulmani ha attaccato negozi e case degli indł.

La tensione in Kashmir č tornata alle stelle dallo scorso giugno, dopo alcuni anni di relativa calma.
La scintilla č stata la disputa sull'assegnazione di 40 ettari al complesso del tempio indł Amarbath. Il governo statale aveva deciso di donare nuovi terreni intorno al tempio, provocando le proteste dei musulmani, maggioritari nella valle del Kashmir e nella capitale estiva Srinagar.

Di fronte alle violenze il governo č caduto e quello che lo ha sostituito ha fatto marcia indietro, ma a quel punto a scendere in piazza sono stati gli indł, maggioritari nella parte meridionale dello stato. Le manifestazioni degli indł hanno portato anche alla chiusura dell'unica strada che consente i rifornimenti alla valle del Kashmir, ancora non servita da nessuna ferrovia. L'embargo degli indł ha quindi esasperato i musulmani, con molti agricoltori costretti a buttare via la propria merce per l'impossibilitą di portarla nei mercati della valle. Nelle manifestazioni dei giorni scorsi, migliaia di musulmani si sono avvicinati alla Linea di controllo, che divide il Kashmir indiano da quello controllato dal Pakistan, chiedendo di attraversare il confine e vendere la propria merce a Muzaffarrabad, la principale cittą nel Kashmir pachistano-

da http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idart=11916

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