Terra bruciata in Cabilia
Scritto il 28/08/08 alle 12:00:28 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Articoli e OpinioniTigzirt, Zemmouri, Azeffoun, Tizi Ouzou, Isser, Tuviret, At Oumaouche: la Cabilia esplode e brucia ovunque

Ciò avviene nel momento stesso in cui la regione conosce un accerchiamento militare e di "sicurezza" mai visto prima. 2500 soldati sono appena arrivati a Tizi Ouzou. I convogli si sono diretti verso le montagne e le foreste di Ouaguenoun e Makouda, a 20 Km. dal capoluogo. Il terrorismo di Al Qaida Maghreb si attua soprattutto nella vasta regione "ribelle" algerina, dove vivono i discendenti delle popolazioni berbere autoctone, che parlano una lingua preesistente all'arabo, che resistono da sempre all'arabizzazione e islamizzazione.

Comunicato del MAK (Movimento autonomia Cabilia)
 Da un lato terroristi islamici insanguinano la regione con gli attentati. Dall'altro, degli incendiari perfettamente identificati, che agiscono in nome di una autoproclamata «lotta contro il terrorismo », distruggono col fuoco le foreste e i campi per terrorizzare la popolazione e annichilire la sua resistenza. Siamo in presenza di una strategia concertata tra due partner occulti, con l'obiettivo di distruggere il nemico comune, il popolo cabilo. La Cabilia ha sempre contestato la legittimità politica del regime algerino e dei suoi partner di sempre. Secondo noi, essi fanno deliberatamente del nostro territorio un campo di battaglia dove terrore e terra bruciata si coniugano per soggiogarci.

 Le cause della guerra occulta contro la Cabilia sono anche da ricercare nella lotta tra i clan al potere. Ogni clan -da Belkhadem al rivale  Ouyahia- ha dalla sua Al Qaida algerina. Cosa ancor più grave è che in questi ultimi tempi anche il delirante Gheddafi si è autoinvitato a questa fiera finanziando la propria ala del terrorismo arabo-islamico.
Il Movimento per l’Autonomia della Cabilia esige dal potere algerino.
 1) la cessazione immediata degli attacchi e degli ignobili incendi che addolorano i cabili;
 2) la neutralizazzione definitiva dei terroristi islamici che compiono i loro misfatti come in una parata militare, in perfetta libertà e impunità.
Facciamo appello alla comunità internazionale perché si pronunci su questo genocidio annunciato di un popolo che combatte per la democrazia, alle porte dell'Europa.  
Il M.A.K s’inchina in memoria delle vittime dei vili attentati. Riafferma la sua determinazione a realizzare con tutte le sue forze l'autonomia della Cabilia, sola alternativa possibile per assicurare una vita libera e decente al suo popolo.


 C'è un vuoto politico in Algeria. C'è un regime assolutista, incapace di pluralismo. Contro tutte le bugie elargiteci dai clan italiani vicini ai clan che detengono il potere sul gas e sul petrolio algerini, si deve dire che in Algeria non c'è libertà, non c'è democrazia né Stato di Diritto, non ci sono "moderati" di alcun tipo, mentre è in corso la distruzione del popolo Cabilo.
C'è un vuoto politico, dovuto all'incessante lotta tra clan rivali, e in questo vuoto si insinua il demone della corruzione, propagatosi a tutti i livelli dell'amministrazione pubblica. Il paese è -e sarebbe- ricchissimo, ma in questa direzione si va -secondo le parole di Houari Addi, professore di sociologia all'università di Lione, a una situazione simile a quella che c'è in Somalia.

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