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Scritto il 24/10/10 alle 16:12:32 GMT pubblicato da Armando_Manocchia |
![]() ![]() L’Evento si è svolto Sabato 23 Ottobre nell’ambito del Convegno “L’immigrazione e i suoi problemi oggi in Europa”, tenutosi a Verona nella Sala Convegni del Palazzo della Gran Guardia in Piazza Bra. Al Convegno, introdotto e moderato dal Professor Leonzio Veggio, il Presidente del Centro Studi Romano Guardini, ha detto: “L’astratto principio di libertà, applicato anche a favore di immigrazioni portatrici di culture non soltanto diverse, ma per alcuni aspetti contrarie e alternative ai valori delle nostre tradizioni e delle nostre radici culturali e spirituali, pone problemi aperti e inevitabili che oggi saranno discussi dai relatori del Convegno”. Ha inoltre preso parte al Convegno Erminia Perbelllini Assessore alla Cultura del Comune di Verona, la quale, nel suo intervento di benvenuto ha dichiarato: "Riprendiamo il ragionamento sull’Islam in Europa introdotto dalle dichiarazioni di Angela Merkel, che coraggiosamente ha ammesso che quel modello multiculturale a cui la Germania si era dedicata negli ultimi dieci anni, in realtà ha dimostrato di non funzionare. Non si è infatti riusciti a trovare il minimo comune denominatore fra l'Islam e il resto del mondo, per quello che attiene la religione, le leggi ed il rispetto dell'individuo". A questo punto, è necessaria quindi una profonda riflessione, nell’interesse di tutti". Fra i relatori del Convegno il bravo e preparatissimo geopolitologo italo-francese, Alexandre Del Valle, insegnante di geopolitica del mondo islamico all’Accademia Internazionale della geopolitica e all’Università Europea di Roma. Egli è autore di numerosi saggi, fra cui, tradotti in italiano: Il totalitarismo islamista all’assalto delle democrazie con prefazione di Gianni Baget Bozzo e postfazione di Oriana Fallaci (Solinum editore 2005); Perché la Turchia non può entrare in Europa (Guerini & Associati 2009); Verdi Rossi Neri, con la prefazione di Magdi Cristiano Allam (Lindau 2010). Roberto de Mattei, eccellente oratore, docente di Storia del Cristianesimo presso l’Università Europea di Roma, dove presiede il Corso di Laurea in Scienze storiche. Presidente della Fondazione Lepanto e direttore della rivista «Radici cristiane». Tra le più recenti pubblicazioni: De Europa. Tra radici cristiane e sogni postmoderni (Le Lettere 2006); La dittatura del relativismo (Solfanelli 2008); La Turchia in Europa. Beneficio o catastrofe? (Sugarco 2009). Grande assente per motivi personali, la grande Bat Ye’or, scrittrice inglese nota a livello mondiale come pioniera nello studio della dhimmitudine e del Jihad. Tra le sue opere tradotte in italiano: Eurabia. Come l’Europa è diventata anticristiana, antioccidentale, antiamericana, antisemita (Lindau 2007); Il califfato universale (Lindau 2009); Il declino della Cristianità sotto l’Islam. Dal Jihad alla dimmitudine, prefazione di Jacques Ellul (Lindau, 2009). Bat Ye’or ha inviato la propria relazione che l’Assessore alla Cultura Erminia Perbellini ha letto, tra un applauso e l’altro. Al termine del Convegno (iniziato alle 9.30 e protrattosi oltre le 12,00) si è svolta la Cerimonia di Consegna del “Premio Oriana Fallaci”. Premio, che la Giuria del Premio Oriana Fallaci (Giuria internazionale composta da eminenti personalità del mondo politico economico e culturale) assegna a coloro che si siano significativamente distinti, attraverso processi che riguardano il mondo islamico e le sue problematiche relative, ai rapporti con l'Occidente e che sono testimonianza dei temi della pace e dell’affermazione dei diritti sociali, civili, e universali dell’uomo, ma soprattutto perché attraverso il loro contributo, hanno continuato a mantenere vive quelle coscienze che Oriana Fallaci a risvegliato. Armando Manocchia, presidente dell’Associazione “Una Via per Oriana” ha consegnato il Premio al Sindaco di Verona Flavio Tosi: “Per la sua fermezza a difesa delle regole e della legalità" e all’europarlamentare Lorenzo Fontana: “Per la coerenza, la professionalità, la passione ed il coraggio. La coerenza con cui difende le nostre radici Cristiane e la professionalità con cui diffonde i valori dell’Occidente, per la passione con cui raccoglie il malessere della propria gente e per il coraggio con cui espone le ragioni e i fatti, in nome della libertà, senza edulcorare la verità”. Armando Manocchia |
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