DENARO PUBBLICO GETTATO IN PRATICHE TRIBALI invece di proibirle
Scritto il 18/09/08 alle 21:01:18 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
ImmigrazioneSalute/ Circoncisione rituale: 150 mila bimbi operati in Italia

Roma, 18 set. (Apcom) - La circoncisione è un intervento chirirgico e perciò va praticato seguendo i criteri medici, nelle strutture sanitarie.
 
Dopo gli ultimi tragici avvenimenti che hanno visto protagonisti due bimbi di pochi mesi morti dissanguati in seguito ad un'operazione clandestina, il ministero della Salute torna sulla questione e firma un protocollo d'intesa con la Federazione italiana Medici pediatri (Fimp). La sigla in calce al documento del sottosegretario, Francesca Martini, e del presidente Fimp, Giuseppe Mele, apre un percorso che impegna i pediatri ad informarsi sull'orientamento religioso delle famiglie del neonato, a comunicare alla famiglia le conseguenze della pratica e ad indicare le strutture che eseguono l'operazione.

"Per molte famiglie musulmane avere un bambino non circonciso è come non averlo affatto", ha messo in luce Milena Lo Giudice, esperta di etnopediatria spiegando il nesso tra l'operazione e la fede professata dalle famiglie che decidono di praticare l'operazione sui bambini di pochi mesi, spesso senza anestesia e in condizione igieniche precarie.

Secondo i dati di un dossier statistico sull'immigrazione, nel 2007 tra gli 850mila bambini immigrati, circa un terzo (trecentomila) erano di fede musulmana e 150mila maschietti molto probabilmente avrebbero subito la circoncisione. Il fenomeno, tuttavia, non è limitato solo alla popolazione di sesso maschile. Esiste anche la circoncisione femminile (clitoridectomia, escissione e infibulazione) vietata nel nostro paese dalla legge 7 del 2006. Si tratta di una pratica invasiva che danneggia l'integrità fisica e sessuale delle bambine. Le donne infibulate in Italia sono circa 30mila e molte di queste subiscono violenze, maltrattate perchè accusate di seguire i costumi occidentali.

Questo progetto mira ad invertire l'andamento. La circoncisione rituale maschile non fa parte dei livelli essenziali di assistenza, per questo sarà necessario pagare un ticket per sottoporsi all'operazione: "Prendendo l'esempio del Veneto, il prezzo medio per un'operazione è di 150euro. Non sono molti se consideriamo che la mamma del bimbo morto a Treviso aveva pagato 100 euro al santone che ha eseguito il trattamento", ha detto il sottosegretario Martini ricordano la vicenda avvenuta nello scorso luglio.

Alcune Regioni italiane, come il Piemonte, la Liguria e il Friuli Venezia Giulia, in autonomia, hanno previsto lo stanziamento di fondi a favore di progetti per un certo numero di interventi gratuiti di circoncisione. Queste iniziative, che hanno provocato polemiche, sono comunque volte alla tutela dell'infanzia e alla riduzione del danno, scongiurando così il "fai da te".

"L'identità e la continuità del patrimonio culturale delle famiglie immigrate non può confliggere con il diritto alla salute del bambino - ha evidenziato Francesca Martini - . Non si può morire a pochi mesi di vita in un paese come il nostro, che ha una pediatria di alto profilo. L'inclusione deve guardare alla centralità del bambino e non vuol dire importazione di qualsiasi uso e costume". "E' necessario monitorare per prevenire", ha concluso il Presidente Mele.

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