Paesi islamici presentano leggi antiblasfemia all'Onu
Presentata dall'Organizzazione della Conferenza islamica (Oci), sarà votata in settimana dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite l'ennesima risoluzione a favore dell'introduzione di leggi contro la “diffamazione delle religioni” 
Si rinnova così un rito che, per iniziativa dei paesi musulmani, dal 1999 impegna la Commissione per i diritti umani e l'Assemblea generale.
La mozione è stata finora sempre approvata, sebbene con maggioranze decrescenti negli ultimi anni per la forte opposizione delle organizzazioni internazionali per la difesa dei diritti umani, che vedono nelle leggi antiblasfemia una limitazione al diritto alla libertà di espressione e uno strumento di oppressione delle minoranze religiose e dei dissidenti dei vari culti. Uno studio dell'americana Freedom House ha appurato che in nove paesi islamici dove le leggi antiblasfemia sono in vigore, la loro applicazione è stata discriminatoria nei confronti delle minoranze religiose.
In Pakistan la metà di tutte le incriminazioni in materia ha riguardato imputati di fede cristiana, benchè i cristiani costituiscano appena il 2 per cento della popolazione. La risoluzione finora è stata sempre approvata da una curiosa maggioranza che ha visto convergere i voti dei paesi dell'Oci, di Africa e America latina con quelli di stati favorevoli all'ateismo come Cina e Cuba. Contrari invece gli Stati Unitit e tutti i paesi dell'Unione Europea.
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