Una nuova sede da mille metri per i musulmani di Piacenza
Scritto il 21/11/10 alle 13:37:20 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
IslamCirca 950 metri quadrati di superficie coperta che verranno trasformati in un grande spazio polivalente

Una nuova sede per l'Associazione culturale islamica di Piacenza che rappresenta una fetta importante dei musulmani della nostra cittā. La presentazione del progetto (curato dall'architetto Luigi Baggi) davanti al sindaco Roberto Reggi nel capannone sulla strada Caorsana che attualmente ospita il sodalizio, in occasione della donazione di un contributo alla campagna Telethon promossa dalla Banca Nazionale del Lavoro. L'associazione presieduta da Arian Kajashi ha acquistato all'asta due nuovi capannoni (vedi foto) e una piccola area verde sul retro dell'attuale sede: circa 950 metri quadrati di superficie coperta che verranno trasformati in un grande spazio polivalente. Circa un anno e mezzo fa, l'iniziativa dell'associazione islamica di dotarsi di una sede propria aveva suscitato polemiche, invece il percorso illustrato oggi č stato condiviso anche con l'amministrazione comunale.

I nuovi locali ospiteranno le attivitā ricreative e culturali dell'associazione e, come ha precisato il presidente Kajashi, anche i momenti di preghiera aperti agli aderenti al sodalizio che oggi conta oltre un centinaio di iscritti di varie nazionalitā. L'associazione islamica ha acquistato i capannoni ad un'asta giudiziaria per 330mila euro ed affidato all'architetto Luigi Baggi il progetto di recupero e riaqualificazione. Baggi ha illustrato alcune tavole (nelle foto) per spiegare la trasfomazione del luogo: all'interno verrā realizzato un soppalco, locali separati per la didattica e le attivitā culturali e una grande sala per le assemblee e le preghiere. All'esterno un giardino con una fontana. Si tratta di uno spazio molto ampio nel quale potranno confluire fedeli che oggi sono costretti a pregare nei locali angusti di Torrione Fodesta. "Basta che si iscrivano alla nostra associazione" - ha precisato Kajashi. [...]

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