In Norvegia chi parla male dell'islam rischia fno a tre anni di carcer |
| Scritto il 26/11/10 alle 18:01:34 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana |
...è illegale anche solo dire certe cose [...] Poi c’è la Norvegia e dove negli ultimi giorni si è verificato un altro episodio sgradevole. E’ necessario riassumere gli aspetti più inquietanti della legge anti-discriminazioni in vigore in Norvegia dal 2005. Vi si proibiscono “atti persecutori basati su discriminazioni etniche, nazionali, di discendenza, di colore della pelle, linguistiche, religiose o di fede”; gli “atti persecutori” vengono definiti come “azioni, omissioni o dichiarazioni che abbiano l’effetto o l’intenzione di insultare, intimidire, esprimere ostilità, degradare o umiliare”. In altre parole, è illegale anche solo dire certe cose. Una persona può venire accusata non soltanto dalle eventuali vittime delle presunte offese, ma anche da organismi semiufficiali come il “Centro anti razzista” e il “Centro contro la discriminazione etnica” (entrambi hanno collaborato nel formulare quella legge, ed tutti e due esistono, più che per combattere il razzismo, per opporsi a un certo tipo di scorrettezza politica) o come l’agenzia governativa “per l’eguaglianza e contro la discriminazione”. Il che vuol dire che una manciata di organizzazioni di estrema sinistra hanno ricevuto un enorme potere col quale zittire tutti coloro che non sono d’accordo con loro. Gli individui che infrangono quella legge sono passibili di multa, chi la infrange insieme ad almeno altre due persone (magari uno scrittore in combutta con un editore e il direttore editoriale?) può essere condannato a una pena detentiva fino a tre anni; in un paese dove spesso gli omicidi hanno pene più lievi. Per di più, il peso della prova ricade sull’imputato: sei colpevole fino a quando non dimostri il contrario. E vivono in una nazione che si dice libera! http://liberaliperisraele.ilcannocchiale.it/2010/11/23/in_norvegia_chi_parla_male_del.html |
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