NO AI RIFIUTI DI NAPOLI!
Scritto il 22/12/10 alle 21:23:11 GMT pubblicato da Armando_Manocchia
Armando ManocchiaSono un grave rischio per la salute degli imolesi!

E’ pur vero che le discariche hanno un minor impatto per la salute rispetto agli impianti di incenerimento, ma il discorso cambia quando nelle stesse vengono confluiti, anziché rifiuti solidi urbani, rifiuti tossico-nocivi. Non si spiega diversamente, le battaglie (vinte) dai comitati di protesta della Campania, che non hanno permesso lo smaltimento di certi rifiuti perché considerati tossico-nocivi.

Il clamoroso esempio della Campania, dove la salute di intere popolazioni è stata gravemente pregiudicata, con concomitanti enormi danni al sistema economico dell’intera regione, dall’illegale sversamento di RSU e rifiuti industriali provenienti da ogni parte d’Italia e che i comitati di protesta non hanno permesso  lo sversamento perché considerati tossico-nocivi, dovrebbero farci riflettere, perché è la stessa situazione che si sta creando pian piano anche da noi.

Le possibili fonti di disagio o di veri e propri rischi per la salute, derivanti dalla discarica di Pediano, sono diverse a cominciare dalle Esalazioni gassose, É  praticamente impossibile evitare l’emissione di gas ed esalazioni mefitiche dai siti di stoccaggio dei RSU. Come ci ha confermato un contadino residente vicino alla discarica, provocano nausea e altri disturbi. Ma di ciò, si sono lamentati  anche altri abitanti residenti anche a circa 2 km in linea d’aria dalla discarica.

La situazione diviene particolarmente grave nei mesi estivi quando i fenomeni putrefattivi e fermentativi sono molto più marcati e quando vi siano correnti eoliche ascendenti. Eventuali fenomeni combustivi peggiorano di molto i rischi, liberando sostanze tossiche e cancerogene.

Poi, c’è da considerare l’inquinamento delle falde acquifere. Il percolato prodotto dalla componente organica dei RSU (idratato dalle precipitazioni meteoriche) diventa particolarmente pericoloso anche per la presenza di metalli pesanti presenti nei rifiuti (mercurio, piombo, zinco, cadmio e chi più ne ha più ne metta…) che in tal modo vengono resi potenzialmente assimilabili dai sistemi biologici e dall’uomo. A questi va aggiunto un coacervo di sostanze organiche pericolose.

La legge e la prassi impongono di impermeabilizzare le discariche con strati di argilla e di plastica; questa impermeabilizzante (ammesso che venga fatta:..) non garantisce tuttavia una tenuta per tempi indefiniti, pertanto una qualsiasi falla determina l’emissione di sostanze pericolose che, filtrando nel terreno, possono raggiungere falde acquifere, contaminandole, con i conseguenti rischi per la salute umana. Ma, nelle zone adiacenti alla discarica. esiste la possibilità di efflusso di percolato per tracimazione dal livello di impermeabilizzazione, nel caso di invasi ormai colmi, oppure di fuoriuscita dello stesso da falle dello strato di impermeabilizzazione.

Esiste sempre il rischio di un concomitante inquinamento di falde acquifere e dei terreni circostanti dalla discarica. I rischi per la salute derivano, in questo caso, sia dalla frequentazione (quindi per i residenti) dell’area circostante la discarica, sia dal possibile inquinamento di prodotti agricoli con la conseguente contaminazione della catena alimentare. Il transito di autoveicoli destinati al trasporto dei RSU (camion e autocompattatori) da e verso la discarica regolamentato dall’ordinanza comunale, la quale attraverso un senso unico, vieta ai camion di salire o scendere in certi orari, viene normalmente disatteso e gli organo di Polizia Municipale  preposti al contro non li vede mai nessuno.

Tutto ciò non comporta solo il contravvenire ad un’ordinanza, ma determina disagi e rischi per la salute ascrivibili a, Inquinamento acustico, specialmente se in orari notturni o di primo mattino. La polvere (soprattutto nei periodi di siccità dopo le piogge). Gas di scarico emesso dagli autoveicoli. Percolato sulle sedi stradali, da fuoriuscita dai mezzi di trasporto. Alla discarica di Pediano si associa una pullulazione di specie biologiche pericolose per la salute umana, sia direttamente (batteri e parassiti), sia per la presenza e la moltiplicazione di ospiti intermedi e vettori (ratti, gabbiani, insetti).

Già uno studio su scala europea (l’Eurohazcon, del 1998) ha evidenziato un significativo aumento del rischio di anomalie congenite non cromosomiche tra persone residenti entro 3 km dal sito di discarica. Anche se gli studi non sono conclusivi sul rapporto causa-effetto, anche per il gran numero di variabili in causa, è importante sottolineare che comunque si dovrebbero limitare l’incremento dei fattori di rischio. Per minimizzare l’impatto delle discariche sull’ambiente (aria, acqua, suolo e sottosuolo) e i rischi per la salute, durante l’intero “ciclo di vita” delle stesse è necessario limitare la quantità e la pericolosità dei rifiuti destinati alla discariche e attuare procedure adeguate di gestione e di controllo. A Imola facciamo il contrario

 Armando Manocchia

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