COME HA AVUTO IL PERMESSO DI SOGGIORNO?
Scritto il 15/11/08 alle 10:08:18 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
ImmigrazioneLa famiglia marocchina sfrattata ora si è barricata nell’ostello

MONSELICE. Non ci sono stati compromessi per la famiglia marocchina che si è barricata da ieri mattina all’interno dell’ostello cittadino. La burrascosa vicenda legata allo sfratto di Abdelkabir Chbani, 48 anni, e della sua famiglia (moglie e due figli di appena quattro anni) si arricchisce infatti dell’ennesimo doloroso atto.

Lo scorso 8 aprile la famiglia marocchina era stata sfrattata, in quanto residente abusiva, dalle palazzine Ater di via San Giacomo. In quell’occasione Chbani, unitamente a Mafalda Mele, ragazza madre anch’ella residente abusiva dello stabile, aveva trovato un accordo con l’amministrazione comunale: sarebbero usciti dall’alloggio Ater a costo di poter rimanere per un mese in un altro alloggio comunale.
Le due famiglie erano dunque state sistemate gratuitamente nell’ostello monselicense di via Santo Stefano Superiore. La concessione è scaduta lo scorso 30 ottobre: il proprietario dell’ostello, un privato, ha quindi pazientato ancora qualche giorno. Ieri mattina, dopo numerosi avvertimenti, ha preso gli indumenti delle due famiglie e li ha messi fuori dalla struttura.
L’amministrazione comunale ha quindi convocato la Mele e gli Chbani in municipio: «La ragazza italiana ha annunciato subito di lasciare l’ostello e di farsi ospitare da un’amica - spiega l’assessore Gianni Mamprin - mentre Chbani di contro è corso a scuola, ha preso i due bambini e con loro si è chiuso nella propria camera d’ostello».

Inutili i tentativi di assistenti sociali, forze dell’ordine e amministratori: Chbani non ha voluto contrattare e liberare la camera. «E’ da ormai cinque anni che veniamo incontro alle ripetute esigenze sventolate da quest’uomo - continua il sindaco Fabio Conte - che nel 2003 aveva già occupato abusivamente alcuni locali di via Granzette e dopo ancora quelli di via San Giacomo. Ha già rimediato per questo due denunce. E’ rimasto per un mese in ostello a spese dei cittadini. Questa famiglia ora sta occupando una struttura privata e sta commettendo un sopruso intollerabile».
Conte è categorico: «Io darà un’abitazione a questo signore quando le graduatorie me lo permetteranno: cedere a prevaricazioni del genere è ingiusto verso chi attende da anni un alloggio. Non si tratta di razzismo: è solo giustizia.

Mi sconsola e mi deprime il fatto che pur essendo sindaco non abbia nessun strumento per fare effettivamente qualcosa: mi appello a Questura e Prefettura perché mettano la parola fine a questo problema».
Dubbi sono stati espressi dallo stesso Conte sul permesso di soggiorno di Chbani: «Un documento che ottiene solo chi può garantirsi il sostentamento economico: se quest’uomo non ha i soldi per pagare un minimo affitto, forse i requisiti minimi mancano del tutto».


IL MATTINO PADOVA

Commenti a questo articolo:
 
 è vero che ogni singolo caso
Scritto il 17/11/08 alle 10:26:06 GMT pubblicato da giuliana
fa commuovere e dispiace, ma non vedo perché debbano essere gli italiani a farsi carico dei problemi di chiunque metta piede sul nostro territorio. Rispetto ad una famiglia italiana in difficoltà, gli extracomunitari sono avvantaggiati perché hanno sempre un paese al quale fare ritorno e nel quale, oltre la famiglia, hanno un'abitazione. Ricordiamoci che non sono i più poveri quelli che si possono permettere le spese del viaggio per arrivare qui come clandestini.

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