Maestra multata, 34 mila euro per aver rimproverato un bambino
A Palermo denunce in aumento per gli insegnanti troppo severi
Tempi duri per chi insegna. Soprattutto in Sicilia. Dicono infatti dalla Procura di Palermo che sono in aumento le denunce di insegnanti ritenuti troppo severi dalle famiglie, che prendono le parti dei figli. Genitori che a volte non si accontentano di denunciare episodi spesso al limite del ridicolo ma pretendono un rimborso economico per i “traumi” inflitti ai figli.
Ma di quali reati si macchiano questi severi insegnanti? Gli ultimi casi raccontano di un ragazzino delle scuole medie inferiori costretto a scrivere sulla lavagna “sono un deficiente”. La punizione gli era stata inflitta visto che l’alunno aveva impedito a un compagno, cui aveva dato del gay, di andare in bagno. Il padre del ragazzo però non ha digerito il comportamento dell’insegnante, l’ha denunciata e ora la donna rischia un mese di carcere per "abuso di mezzi di correzione".
E’ andata peggio a un’insegnante elementare, rea di aver rimproverato un bambino dopo aver scoperto che aveva falsificato la firma dei genitori sotto una nota facendogli notare la scorrettezza. Pare che la ramanzina inflitta dalla maestra abbia costretto i genitori a rivolgersi a un esperto che ha certificato evidenti “sofferenze psichiche” nel bimbo accusato. Morale? Oltre alla denuncia la maestra è stata costretta a pagare una multa di 34mila euro.
E' invece finita in archivio, fortunatamente, la denuncia ai danni di un’altra insegnante che aveva preso un provvedimento spiritoso nei confronti di un ragazzino svogliato. La donna gli ha infatti fatto scrivere sulla lavagna una frase ironica circa il suo scarso rendimento scolastico: la frase quindi è stata oggetto di un esercizio di analisi logica. Il ragazzo però ha fotografato la lavagna col cellulare ed è corso dai genitori in lacrime. E questi, naturalmente, hanno trovato l’invenzione tutt'altro che divertente.
tgcom
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