NUCLEARE: I DUBBI DI GUZZETTA SUL QUESITO, E' CONTRADDITTORIO
Scritto il 07/06/11 alle 13:54:48 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Articoli e OpinioniIl costituzionalista Giovanni Guzzetta solleva una serie di dubbi sul risultato finale in caso di vittoria dei si'

In riferimento alla decisione della Cassazione di trasferire sulle disposizioni del decreto omnibus recentemente convertito dal Parlamento il quesito referendario sul nucleare, il costituzionalista Giovanni Guzzetta, attraverso la sua pagina Facebook, solleva una serie di dubbi sul risultato finale in caso di vittoria dei si'.

''Il risultato finale di una eventuale abrogazione e' tutto da vedere'', afferma Guzzetta che aggiunge: ''Le disposizioni su cui gli elettori si pronunzieranno sono due: la prima prevede che ''al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche (...) sui profili relativi alla sicurezza nucleare (...) non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare''. La seconda disposizione prevede che ''entro dodici mesi (...) il governo (...) adotta la Strategia energetica nazionale'' (relativa cioe' a tutte le possibili fonti di approvvigionamento energetico)''.

''La doppia negazione - continua Guzzetta - produce un'affermazione. E poiche' il referendum si chiama abrogativo perche' il corpo elettorale vuole ''negare' una scelta del legislatore, che succede se ad essere negata e' una negazione? Che succede cioe' se io abrogo una norma che stabilisce che ''non si'' procede... ''nel programma nucleare italiano?'', e ''come si puo' conciliare il fatto che in occasione di uno stesso referendum (si tratta del medesimo quesito) l'elettore voglia l'abrogazione del programma energetico per qualsiasi fonte di energia e, nello stesso momento, che si proceda nel programma nucleare?''. ''Le soluzioni sono due: o si ritiene che le due affermazioni contraddittorie si elidano (e dunque l'effetto innovativo e' nullo) oppure, se una ha portata piu' generale dell'altra, si applica il principio di specialita'. Vale a dire, la norma speciale deroga a quella generale. Il risultato nel nostro caso: si abroga l'intera politica energetica del governo, tranne quella nucleare, che rimane l'unica praticabile!''. E ricorda, in proposito, che ''la Corte costituzionale (...) in ogni sentenza sull'ammissibilita' del referendum non si stanca di ricordarci che ''la richiesta referendaria e' atto privo di motivazione e, pertanto, l'intento dei sottoscrittori del referendum va desunto non dalle dichiarazioni eventualmente rese dai promotori (...), ma esclusivamente dalla finalita' ''incorporata nel quesito', cioe' dalla finalita' obiettivamente ricavabile in base alla sua formulazione ed all'incidenza del referendum sul quadro normativo di riferimento''. Appunto, la finalita' incorporata: chi puo' dirlo?''.

Guzzetta conclude lanciano, ironicamente, una proposta provocatoria: ''Visto che si dovranno ristampare le schede per il ''cosiddetto'' referendum sul nucleare, ci permettiamo di suggerire al Governo che apporti un'ulteriore modifica.

Accanto ai due riquadri che indicano il Si' e il NO, su cui l'elettore potra' apporre la propria ''x'', sarebbe il caso di inserire l'avverbio dubitativo ''forse'': ''forse Si''' e ''forse NO''; magari aggiungendo piu' sotto: ''chi puo' dirlo?''. Contemporaneamente si potrebbe aprire un concorso creativo tra giovani laureati per premiare la migliore idea su quali diavolo saranno gli effetti in caso di vittoria dei si'''.

asca

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