Al fondamentalismo è ormai caduta ogni maschera |
| Scritto il 17/06/11 alle 14:07:17 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana |
Perché Chaouki e con lui l’UCOII non erano presenti alla detta riunione per la Carta di Intenti con il Ministro (come risulta da mancata firma finale) se condividevano, come lo stesso Chaouki scrive nella rettifica, i principi della Carta dei Valori? Affermazioni senza alcun riferimento alla realtà dei fatti. Ecco la sintesi di quello che la rettifica di Khalid Chaouki appare agli occhi di chi quella realtà l’ha vissuta senza ambiguità o scelte di comodo. Agli atti della Dichiarazione di Intenti della Consulta dell’Islam, sottoscritta il 23/04/2008 alla presenza dell’allora Ministro dell’Interno Amato, risultano in calce 8 firme, che risultano essere di coloro i quali hanno partecipato in qualità di esponenti della Consulta “all’approvazione e … alla stesura della Carta dei Valori” esattamente un anno prima, ovvero il 23/04/2007. Faccio notare che la firma di Chaouki non risulta fra quelle in calce al documento. La Carta di Intenti, come da dichiarazioni della Consulta, nasce per “dar vita ad una struttura che aggreghi i musulmani che vivono in Italia e che si riconoscano nei principi della Costituzione e della Carta dei Valori”. Perché Chaouki e con lui l’UCOII non erano presenti alla detta riunione per la Carta di Intenti con il Ministro (come risulta da mancata firma finale) se condividevano, come lo stesso Chaouki scrive nella rettifica, i principi della Carta dei Valori? Va da sé che la condivisione dei principi della Carta dei Valori, presupponga che i soggetti presenti alla sua stesura dovessero partecipare anche nel momento in cui si stava predisponendo la struttura atta a darne effettiva realizzazione concreta. La mancata firma di Chaouki in calce al documento di cui sopra, ovvero la Carta di Intenti firmata davanti al Ministro, costituisce prova, questa si incontrovertibile, della sua mancata adesione alla Carta dei Valori. Che Chaouki faccia parte o meno di confraternite di qualsivoglia tipo, non è affar mio; di una sola cosa non si può controvertere: la non appartenenza di Chaouki ai Musulmani Moderati. Gli unici rappresentanti riconosciuti dal Ministero dell’Interno, come firmatari della Carta degli Intenti, di cui sopra. Relativamente al documento che Chaouki singolarmente definisce “privato”, faccio presente che trattasi di documento ufficiale del Ministero dell’Interno, redatto e firmato alla presenza del titolare del Dicastero degli Interni (come conferma la documentazione ufficiale del Viminale stesso). Faccio altresì presente che conosco bene la legge italiana e so altrettanto bene che spacciare documenti privati per ufficiali può costituire un grave violazione del codice penale. Così come è un reato accusare ingiustamente una persona di essersi reso colpevole di tale misfatto. Atto gravissimo, del quale, non a caso, si occuperanno i miei legali. Souad Sbai |
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