Libia, tra stragi e crimini di guerra
Scritto il 20/06/11 alle 16:34:54 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Articoli e OpinioniLa fretta a volte è una cattiva consigliera: lo dimostra il grave errore commesso dagli aerei anglo-francesi a Tripoli (morte nove persone tra le quali due bambini)


Intanto i ribelli di Misurata sono riusciti a recuperare e decriptare le comunicazioni trasmesse dal regime di Tripoli al proprio esercito. Tra le migliaia di documenti rinvenuti con la probabile consulenza dell'intelligence inglese, risulterebbero prove sui crimini di guerra commessi nella città che da mesi è al centro del fronte bellico. Gli ordini provenivano direttamente dal clan Gheddafi, come scrive il settimanale inglese The Observer. L'intento è mettere il dittatore con le spalle al muro anche con le armi del diritto, oltre che con  la stampa. Gheddafi tuttavia difficilmente capirà che ottenere un salvacondotto etico-giudiziario è l'unica sua chance, dal momento che finora ha gestito come un sant'uomo la strage di Lockerbie e ripetute repressioni interne.
I ribelli di Misurata consegneranno i documenti al Tribunale penale Internazionale, che invierà il suo personale non appena il fronte si sarà spostato verso Tripoli. Negli archivi risalta il frasario tipico di Gheddafi, per esempio in un messaggio il dittatore indicherebbe di "radere al suolo la città e arrossare il suo mare blu col sangue dei suoi abitanti". In un altro documento ordina di non fornire cibo agli abitanti e di procedere con esecuzioni sommarie. Ogni ordine risulta archiviato e tracciato, il che faciliterà il lavoro degli investigatori.

C'è bisogno di fare in fretta: sia Gheddafi (a parte la riserva in oro) come la Nato e i rivoltosi sono rimasti senza fondi. Per questo motivo la Nato utilizza le pressioni giudiziarie: dopo l'allarme lanciato a inizio giugno dal presidente del Tribunale Penale internazionale Luis Moreno Ocampo, nei giorni scorsi anche Hillary Clinton ha accusato il regime di distribuire ai suoi pretoriani del Viagra, per facilitare gli stupri di massa.  I crimini hanno sempre accompagnato le guerre, ma negli ultimi decenni non finiscono nel dimenticatoio, come di norma -esclusa Norimberga- è finora successo nella Storia. Pertanto la notizia dei documenti recuperati a Misurata è positiva. Tuttavia non ci si può illudere che una guerra possa essere risolta per via giudiziaria, se soltanto si pensa che di solito almeno una delle due parti in causa è guidata da criminali: non c'è bisogno di insegnare l'uso dei denti a un piccolo squalo. Non c'è bisogno di una scuola di dilaniamento per coccodrilli. Non si insegna a mentire a un cucciolo di volpe. Non serve insegnare a mangiar pecore a un giovane lupo. Non c'è bisogno di incitare un mercenario a commettere crimini.
E' pertanto scontato che la soldataglia non abbia nemmeno bisogno degli ordini di Gheddafi per saccheggiare, stuprare, torturare, uccidere.  Non c'è bisogno di rileggere le cronache delle stragi nel Kivu congolese, il genocidio dei Tutsi nel Rwanda (oltre 800.000 massacrati a colpi di machete in tre mesi). E' bene ricordare la strage di civili Tamil documentata da un recente filmato, avvenuta nello Sri Lanka, considerata sede del Paradiso terrestre, con un monte chiamato Il Picco d'Adamo. Come dimenticare gli orrori nazifascisti, quelli di Pol Pot e Mao, quelli dei Balcani?

Questi disastri succedono quando una delle parti in causa non accetta nemmeno le regole elementari della democrazia e del codice d'onore militare. C'è una differenza tra la guerra condotta dai democratici e quelle dei tiranni, pertanto speriamo che Gheddafi sia condannato...  Tuttavia dobbiamo anche chiederci: -Come mai il presidente del Sudan Omar el Bashir, condannato per crimini di guerra nel Darfur, è sempre uccel di bosco?

Paolo della Sala

L'articolo e i commenti sono pubblicati sul sito: Una via per Oriana
La responsabilità dei commenti è dei rispettivi autori.