Nasce in Italia Alleanza per la Libertà
Scritto il 08/07/11 alle 12:37:55 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
ComunicatiMovimento politico culturale affiliate a IFA, International Freedom Alliance di Geert Wilders

Alleanza per la Libertà – ha precisato Armando Manocchia, nei suoi interventi di Torino e Milano dove nei giorni scorsi è stato presentato il progetto- non è non vuole essere un'altro partito, ma si propone come aggregatore politico. Un’Organizzazione, un Movimento politico-culturale, il cui obiettivo, è quello di riunire Persone, Gruppi, Associazioni, Organizzazioni, Blog, Siti web, Movimenti che, attraverso forme civili e democratiche, desiderano affrontare e difendere innanzitutto la nostra civiltà con le sue radici culturali, nonché contrastare con tutti i mezzi legali, civili e democratici chiunque e qualsiasi cosa minacci i valori fondanti la nostra democrazia.

 Tra questi, e molto più di altri, vi è sicuramente il gravissimo fenomeno dell’invasione islamica, che dichiaratamente ha lo scopo di islamizzare l’Europa e l’Occidente tutto.

Alle due serate di Torino e Milano, ha preso parte, tra gli altri, anche Alexandre del Valle, politologo, giornalista e saggista francese, specializzato su terrorismo internazionale, sicurezza europea, Turchia, ed islamismo.

Del Valle ha insegnato geopolitica all'École de Guerre économique ed è ricercatore a la Sorbonne  per gli studi sui nuovi fenomeni di totalitarismo. Dal 2006 è cofondatore e membro del Consiglio scientifico dell'Istituto di Geopolitica del Mediterraneo "Daedalos", basato a Nicosia (Cipro), e ricercatore associato all'Istitut Choiseul di geopolitica (Parigi).

 Alexandre Del Valle è nato e vissuto nel Sud della Francia e vi ha percorso la maggior parte dei suoi studi (Aix-en-Provence, Marsiglia e Montpellier. Figlio di «Pieds-noirs» (madre spagnola vissuta in Algeria francese, padre siciliano vissuto a Tunisi), Del Valle è molto attaccato alla Sicilia dove ha ancora parenti, e all’Italia, dove spesso si trova. Ha conseguito un Diplôme d'études approfondies (DEA) su Storia militare-sicurezza-difesa presso l'Institut d'études politiques di Aix-en-Provence e l'Université Montpellier 3, un DEA europeo di Storia delle dottrine e istituzioni politiche all'Institut d'études politiques d'Aix-en-Provence e alla Facoltà di scienze politiche di Milano nel 1994-1995, dove ha avuto come docente Albertoni. Membro dell'Union pour un mouvement populaire, partito francese di Governo di Nicolas Sarkozy. E’vice-presidente di una sua corrente liberal-conservatrice denominata “La Droite libre” diretta da Rachid Kaci, (Consigliere speciale del Presidente Sarkozy), la quale avrebbe influito sul pensiero del partito e del Presidente in materia d'Islam, di "scorrettezza politica" e soprattutto per quanto riguarda il rifiuto dell'entrata della Turchia nell' Unione Europea. Quest'ultimo argomento è il tema centrale del suo ultimo libro, intitolato: Perchè la Turchia non può entrare nell'Unione Europea (maggio 2009).

Del Valle co-fondatore di Alleanza per la Libertà, ha parlato della situazione geopolitica, del pericolo - non più ipotetico - ingresso della Turchia in Europa e del totalitarismo islamico.

Alleanza per la Libertà - ha aggiunto Armando Manocchia - vuole essere in Italia quell’aggregatore, quel punto di riferimento politico culturale per le persone di buon senso e buona volontà che, attraverso fatti concreti, vogliono riaffermare e rivalorizzare la nostra storia, la nostra cultura e la nostra civiltà.

Vista la posizione politicamente e islamicamente corretta, sia dei Partiti politici di maggioranza, che di minoranza i quali, non solo lasciano spazio, ma favoriscono con leggi ad hoc l’invasione "strutturata e strutturale" del nostro Paese, vi è l’esigenza di affrontare questa gravissima problematica al più presto.

Gli italiani si caratterizzano per influenze che condizionano il libero pensiero e che prevalgono sulle altre: a sinistra prevale l’odio e l'odio, come si sa, unisce; a destra invece prevale l’invidia e anche qui, sappiamo che l'invidia divide.
In Italia occorre invece creare un fronte comune, per dire no al multiculturalismo, per rigettare il relativismo culturale e ribellarsi, con le unghie e con i denti, al becero, ipocrita e falso buonismo una sorta di “jihadismo de noiantri” che consente l’invasione e l’islamizzazione del nostro continente.

I temi che ci dividono sono e possono essere molteplici, ma dobbiamo focalizzare la nostra attenzione su ciò che ci unisce, ciò che ci accomuna in modo da unirci e riunirci, trovarci e ritrovarci almeno su due punti fermi:

1) Quello di non accettare la dhimmitudine, la sottomisisione a nessuno. Per questo, dobbiamo fermare il jihad in atto, non possiamo permettere che vi sia un “doppiopesimo” giuridico o due metri di giudizio, che permetta ai musulmani si essere giudicati dalla sharia (la legge islamica) e noi da quella italiana - e fermare una volta per tutte l’islamizzazione.

2) Vogliamo e dobbiamo difendere le nostri radici giudaico- cristiane e i nostri valori, come vogliamo e dobbiamo riaffermare la nostra civiltà e la nostra identità.

Sia in Italia che in altri Paesi europei, tale esigenza è già stato fatta sentire da tempo, grazie a molte persone, a molte associazioni e altrettante organizzazioni che, riunitesi e consociatesi in Movimento o Partito, si sono affiliate ad IFA, all’International Freedom Alliance di Geert Wilders il cui unico scopo è quello di riaffermare nelle sedi internazionali istituzionali europee e internazionali, i nostri valori non negoziabili, fermare l’avanzata dell’islam, della jihad e della sharia e far valere nel proprio Paese le nostre leggi e le nostra tradizioni.

Signore e Signori, aderire ad Alleanza per la Libertà non significa iscriversi, tesserarsi e tantomeno, abbandonare il proprio Partito, Movimento, Gruppo, Associazione, Organizzazione, ma significa ritrovarsi e unirsi, per sostenere, condividere, difendere e valorizzare obiettivi comuni. Significa creare un Gruppo nella propria città dare forza ad un Movimento in Italia che vuole essere un riferimento al fine di condividere stessi obiettivi, difendere la nostra libertà, i nostri valori, la nostra civiltà e identità da chi come gli islamisti invece di ringraziarci per l’accoglienza, vogliono islamizzarci.

Chi desidera aderire al Movimento Alleanza per la Libertà e partecipare ai Meeting informativi che si tengono in tutte le città italiane, sarà il benvenuto, accreditandosi a:

unaviaxoriana@unaviaxoriana.it
oppure al 339 8704071

Commenti a questo articolo:
 
 Sto con Voltaire ad egida della libertà
Scritto il 30/07/11 alle 11:55:47 GMT pubblicato da Stefano
Aderisco a questa alleanza per fedeltà al pensiero voltariano: voglio difendere con tutte le mie forze anche le idee ed i comportamenti che io aborro. Voglio che quel meraviglioso albero della libertà, cresciuto in secoli di civiltà e di lotte per le quali molto sangue è stato versato, continui a germogliare in un eterna primavera. voglio che ciascuno sia libero di essere cattolico, ateo, ebreo, agnostico, buddista, comunista, fascista, anarchico, prostituta, omosessuale, lesbica, testimone di Geova, in piena libertà.

E dato che per difendere queste libertà, debbo essere intollerante all'intolleranza, mio malgrado mi opporrò all'islamismo che nega la libertà di comportamento.

Ma nel contempo, per evitare che la nostra sia predica inutile, per prima cosa propongo all'attenzione dei fondatori, che, fintanto l'Europa sarà debitrice del denaro di quegli sceicchi che volutamente fanno star male i loro popoli per avere denaro per strozzarci economicamente, e poveracci per invaderci, non potrà essere attuata alcuna politica di difesa, il debitore deve sempre piegare la testa innanzi al creditore.

Pertanto chiedo che come prima proposta la nuova alleanza chieda una legge che consenta agli stati europei il titolo di emettere biglietti di stato (niente di eclatante, i vecchi cinquecento lire di carta erano biglietti di stato) in proporzione del 2-3% del pil di ciascuno stato, in modo che le nazioni smettano di aumentare un debito parossistico verso un istituto privato, la Bce che emette carta e chiede interessi, e verso i ben noti finanzieri detentori di enormi fette di titoli di stato.

Altresì chiedo che essendo inutile mettere sempre nuovi secchi se il rubinetto rimane aperto, che ci si faccia portatori di una proposta di legge che stabilisca che entro cinque anni, fatti salvi i casi di emergenze umanitarie o richieste d'asilo politico, si accettino immigrati solo da quegli stati che nel contempo abbiano adottato una seria politica di controllo demografico.

 re: Sto con Voltaire ad egida della libertà
Scritto il 31/07/11 alle 09:04:28 GMT pubblicato da Francesco Vezzoli
Un punto mi lascia perplesso in questa condivisibile esposizione: Emettendo i biglietti di stato, aumenterebbe il benesere, con l'aumento di benessere, ancora meno figli, maggiore percentuale di ragazzi che studiano, e più consumi. Quindi maggiore bisogno di persone che svolgano lavori manuali, perciò più immigrati

 re: re: Sto con Voltaire ad egida della libertà
Scritto il 01/08/11 alle 22:05:46 GMT pubblicato da Stefano
Onestamente la tua è una contestazione che non mi aspettavo. Potrei liquidarla rispondendo che sono improponibili proposte elettorali che propongano di impoverire; però hai delle ragioni: più aumenta il benessere, più aumenta il bisogno di persone che svolgano lavori "umili".
Ma bisogna però tenr presente, che ciò che rischia in questo momento l'Italia, non è un calo dello zero virgola qualcosa del pil: siamo a rischio bancarotta, e con noi molti stati europei. Perciò bisogna con drammatica urgenza dire basta alla schiavitù dai magnati del capitale e dal petroldollaro.
Solo in un secondo momento si potrebbero fare proposte più articolate: fra queste vedrei l'aumento delle retribuzioni dei lavori "umili" in modo di renderli di nuovo appetibili agli italiani. Inoltre, da parte mia, vedrei con favore anche: Lavorare meno, lavorare tutti. Produrre meno, consumare meno.

 Guerra al deserto per la pace
Scritto il 22/08/11 alle 13:24:54 GMT pubblicato da Stefano
Unitamente a Sigal Harari, recentemente scomparsa, avevamo fatto una ricerca su come si sarebbe potuta raggiungere la pace con un piano economico.

Nella regione israelopalestinese si combatte per un territorio, Israele, più piccolo di
una regione italiana.
Far convivere due popoli che si sono combattuti per novant'anni su un
così minuscolo sito, sarebbe assurdo ingiusto ed impossibile.
Però sarebbe altrettanto ingiusto ignorare che ai palestinesi è rimasta una zona che a causa della loro enorme crescita demografica, è forse insufficiente.
Una soluzione sarebbe possibile doverosa ed auspicabile:
La comunità internazionale dovrebbe farsi carico di bonificare
due pezzi di deserto in Sinai e Giordania.
Si risolverebbe finalmente il problema della terra ai palestinesi mentre giordani ed Egiziani verrebbero ripagati con la concessione ai propri cittadini di una parte del territorio bonificato.
Bonificare il deserto, non è ne impossibile, ne difficile,
Bastano: capitali, la tecnologia israeliana, e nuovi sistemi di agricoltura.
In primo luogo, Occorre imprigionare l'acqua dei Wadi in laghetti
(in Israele ne hanno fatti 97) e cisterne, monitorare e sfruttare
razionalmente tutti i giacimenti d'acqua sotterranea.
Un sistema di pannelli solari e pale eoliche permetterebbe di avere energia e laddove è geograficamente possibile, di elevare e dissalare l'acqua marina e quella delle falde salmastre.
(E secondo alcune teorie, un sistema di specchi riflettenti potrebbe essere usato per innalzare colonne d'aria provocando pioggie)
Dopodiché si metterebbero in opera impianti di irrigazione a goccia come sono già funzionanti in Israele.
Ai bordi dell'area, Siepi di Casaurina andrebbero essere poste a frangivento per boschi di
Laucena che arricchirebbero il suolo, fissando l'azoto e arricchendolo di humus; e inoltre fornirebbero legna.
Sottovento ai boschi si dovrebbero porre culture adatte agli aridi
suoli, previlegiando quelle arbustive che richiederebbero molto meno
acqua delle annuali, come ad esempio, lo Yahed, l'arbusto somalo che
cresce nella sabbia. molte delle 45 speci di Prosopis, la tylosema
esculentum, il guayule, lo jojoba. Come colture secondarie si potrebbero
seminare azotofissatrici, come il fagiolo alato.
Ma soprattutto si dovrebbe proteggere queste colture dall'insolazione
eccessiva con filari di alberi a foglia rada, che permettano alla giusta
quantità di irradiazione luminosa di raggiungere il suolo, fornendo al
contempo frutti, come ad esempio l'Olivo ed il Carrubo.
In alternanza con le colture ed in tutta l'area circostante che verrebbe
Savanizzata si farebbero pascoli per gli animali originari della zona ed ecocompatibili, come ad esempio gli Orici e gli Addax che dovranno sostituire nell'area gli animali originari da altre zone e dannosi per quegli ardi suoli, come la pecora la capra la mucca.

 Ma esiste veramente
Scritto il 13/10/11 alle 22:57:09 GMT pubblicato da Francesco Vezzoli
Ma questo movimento, esiste veramente, o è uno scherzo? E se esiste, che batta un colpo.

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