L'industria fecondazione assistita compromette salute delle donne
Scritto il 02/09/11 alle 11:42:57 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Articoli e OpinioniGli addetti ai lavori dicono alle ragazze che, qualora sorgessero delle complicazioni, sono dovute al loro corpo e non al trattamento

Dopo la pubblicazione di parte del documentario Eggsploitation, in italiano Lo sfruttamento degli ovuli, prodotto in America dal network pro life Center for bioethics and culture e tradotto in italiano da Tempi.it, abbiamo intervistato Jennifer Lahl. Oltre che produttrice, direttrice e sceneggiatrice del documentario è anche la fondatrice e direttrice del network.

Quali sono state le reazioni alla diffusione del documentario?

Il film è stato accolto complessivamente bene. Il pubblico non aveva idea di che cosa implicasse la donazione di ovuli: le medicine, il processo per rimuovere gli ovuli. Non c'era neanche coscienza dei rischi a breve e lungo periodo. La gente non conosce la situazione, ma chi guarda il video viene educato, informato e rimane anche sconvolto di fronte alle pratiche a cui si devono sottoporre le donatrici. L'industria della fecondazione assistita ha ovviamente reagito criticando il documentario, dal momento che contrasta con il suo business dell'“aiuto a costruire famiglie”. Questo non ci ha impedito di vendere il film in 28 paesi di tutto il mondo e vincere il premio 2011 del California independent film festival.

Quante persone l'hanno contattata dopo aver visto il documentario? A qualcuno sono accadute le stesse cose?

Molte donne con esperienze drammatiche, da quando il film è stato prodotto, mi hanno contattato via email per raccontarmi le loro storie. Alcune interviste fatte a loro si possono trovare sul sitoeggsploitation.com. Penso a Linda, che ci ha raccontato delle sue ottime performance scolastiche, del suo bell'aspetto, tutti requisiti richiesti dal mercato. Si convinceva che stava aiutando una coppia sterile, perché non avrebbe mai dato via i suoi ovuli se non si fosse trovata in grossi guai finanziari. Ha rischiato di morire in seguito ai trattamenti di stimolazione ovarica e oggi la sua salute è compromessa per sempre. Anche Shavonne ci contattò: oggi ha problemi di ovulazione. È riuscita comunque a rimanere incinta, ma poi ha perso il bambino in grembo. Ci sono molte altre persone che hanno sofferto per gli stessi motivi. La maggioranza di loro ha problemi economici e si convince che la pratica sia un atto d'altruismo.

Le donne possono denunciare le società che praticano la fecondazione assistita, considerando che non vengono informate dei rischi che corrono e che quante vogliono interrompere il trattamento sono costrette a proseguire i cicli?

Le donne potrebbero esporre denuncia ma si vergognano. Hanno paura e nessuna struttura che le supporti e rappresenti. Non sanno a chi rivolgersi. L'industria le convince che è colpa loro. Gli addetti ai lavori dicono alle ragazze che, qualora sorgessero delle complicazioni, sono dovute al loro corpo e non al trattamento. Le donne che ho intervistato nel documento mi hanno trovata attraverso internet, perché non sanno dove "sbattere la testa". Così, chiedono aiuto a me.

La stimolazione ovarica è la stessa a cui sono sottoposte le donne che praticano la fecondazione omologa, che in Italia è permessa. Secondo lei bisognerebbe condannare la fecondazione in generale?

C'è chi argomenta che il sacrificio vale per aiutare coppie sterili o per realizzare il proprio sogno di madre. La procedura non è sempre la stessa. Di solito per le donatrici di ovuli si usano più medicine. Non solo, le donatrici non sono trattate come pazienti dai medici, sono considerate solo come persone pagate per produrre ovuli. Le donne che si sottopongono a fecondazione assistita, invece, sono viste come pazienti e sono trattate con più cautele. Ma certamente le medicine e la procedura comportano dei rischi per entrambe. Le persone che si sottopongono a fecondazione assistita li accettano per un desiderio disperato di avere un figlio. Le donne che donano gli ovuli sono disposte a sottoporvisi per via dei soldi. Entrambe ragioni che confliggono con il bene sia della donna sia del bambino.


Se la stimolazione ovarica fosse una pratica senza rischi, pensa che sarebbe lecita?

Sono contro la fecondazione per diverse ragioni, non solo per i rischi che comporta la stimolazione ovarica. Ci sono rischi anche per i bambini concepiti in provetta: sarcomi che si possono sviluppare in futuro e rischi di sterilità. Infine, come mostriamo nel video, ha percentuali di successo bassissime.

Fonte: Tempi - 01/09/2011

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