Olimpiadi durante il Ramadan, disagi per atleti musulmani
Scritto il 20/02/12 alle 18:12:37 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
IslamLa religione impone il digiuno
da cibo e acqua durante il giorno. Ma secondo il segretario arabo "è una questione individuale"


Le Olimpiadi cadranno nel periodo del Ramadan. Si annunciano perciò disagi per gli oltre tremila atleti musulmani a cui la religione impone il digiuno da cibo e acqua dall’alba al tramonto.

Il Ramadan quest’anno è atteso tra il 20 luglio e il 18 agosto, e le date delle Olimpiadi tra il 27 Luglio e il 12 agosto. Secondo Abdul Ghaffar Hussain, segretario generale del Comitato Olimpico nazionale degli Emirati Arabi Uniti, quella del digiuno è una «questione individuale», poiché in alcuni casi è consentito interrompere il Ramadan per compensare in momenti successivi. Anche se, avverte, «alcuni preferiscono continuare».

L’atleta britannico musulmano Mo Sbihi, che gareggerà nel canottaggio, ha dichiarato di essere pronto a posticipare il digiuno di Ramadan a dopo le Olimpiadi perché non vuole ridurre le sue possibilità di vincere. «Gareggiare a digiuno è un rischio enorme. Non hai energia e potrei anche collassare durante la gara».

«Le Olimpiadi – ha detto Mo Sbihi - sono un’opportunità che ti capita una volta nella vita». E l’atleta non ha intenzione di sprecarla. Altri, come il nuotatore Obaid Al Jasimi, preferiscono chiedere il parere delle autorità islamiche prima dei Giochi. Secondo Al Jasimi, quella delle Olimpiadi è quasi una «missione» per il suo Paese: per questo è convinto che i religiosi saranno clementi.

Sul web le discussioni si fanno aspre, con alcuni musulmani che vedono questa coincidenza di date come un fatto poco rispettoso dell’Islam: per questo chiedono che sia fatta pressione sul Comitato Olimpico per cambiare le date dei giochi.

Intanto l’organizzazione Human Rights Watch chiede che l’Arabia Saudita sia esclusa dalle prossime Olimpiadi di Londra, se non includerà nella sua delegazione almeno una atleta donna. L’Arabia Saudita è, insieme al Qatar e al Brunei, l’unica nazione che non ha mai mandato una atleta ai Giochi Olimpici. Anche se, secondo quanto ha detto al New York Times Cristoph Wickle, ricercatore per il Medio Oriente della organizzazione, «a differenza del regno saudita, i due Paesi hanno permesso ad alcune ragazze di partecipare a campionati regionali o internazionali, fino ai giochi delle donne islamiche e i giochi dell’Asia».

http://www3.lastampa.it/sport/sezioni/articolo/lstp/443271/

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