PROFESSORI APATICI, IGNORANTI E INDEGNI DI STARE IN CLASSE
Scritto il 23/12/08 alle 00:07:07 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Cronaca e Attualità13 anni, vittima dei bulli semispogliata e picchiata in classe nell'ora di italiano

[...] L’ultima bravata è arrivata ieri, quando Elisa (n.d.r: il nome è di fantasia), 13 anni già vittima dei babybulli, è stata presa in giro davanti a tutti i compagni: l’hanno affrontata in tre, tre ragazzine, le hanno messo le mani nei pantaloni tirando gli slip, e poi, siccome si è ribellata, l’hanno afferrata per un braccio, spintonata e gettata a terra. Il tutto, l’ennesimo episodio in quella classe, non è avvenuto durante l’ora di disegno, quando i ragazzi trafficano, possono alzarsi, o durante l’ora di educazione fisica, ma durante l’ora di italiano.

«Sì, mi sono accorta che era successo qualcosa e poi me l’hanno raccontato»: sarebbe stata questa la risposta dell’insegnante ai genitori infuriati per l’ennesima prepotenza subita dalla loro bambina. «Io le ho risposto - racconta il padre di Elisa, noto medico -: “Ma mia cara professoressa, queste cose non gliele devono raccontare, se ne deve accorgere lei..”.».
Elisa, piangente, si sarebbe lamentata con gli inseganti anche all’uscita, ma la prof, pare, stava parlando al telefonino.


Il padre della ragazza, esasperato da una situazione che va avanti da due anni, ha raccontato tutto ai carabinieri della vicina stazione, che si sono presi l’impegno di andare a vedere che succede in questa scuola. «L’anno scorso - aggiunge ancora il padre della bambina - la scuola ha deciso di far venire in classe uno psicoterapeuta per vedere di arginare in qualche modo tutta questa aggressività. Ma non mi sembra sia servito a molto. Anzi, quest’anno è peggio».

Elisa a scuola se la cava, non ha problemi ed ha anche una intensa attività sportiva. Il ché può urtare la suscettibilità di qualcuno. «Il mio timore - spiega il padre - è che siccome è un’atleta, un giorno o l’altro perde davvero la pazienza e risponde. E se risponde con le mani, come gli altri, non so come va a finire».

E cosa fanno questi bravi ragazzi, un gruppetto di scalmanati, una specie di baby gang, in classe? Stando ai racconti di alcuni genitori offendono, picchiano, prendono in giro. Un ragazzo che ha schiaffeggiato Elisa durante l’ora di ginnastica, solo perché lei gli chiedeva di liberare un canestro, è stato sospeso, ma subito riamesso alle proteste dei genitori.

Genericamente è vera una cosa, che oggi nessuno ritiene necessario punire i comportamenti scorretti dei figli, per non dire che ci sono genitori che addirittura degli atteggiamenti prevaricatori dei propri rampolli si compiacciono beati. Meglio squali, che pecore: è il loro motto. A scapito di chi ai figli ha insegnato educazione e rispetto e si trova a vederli vessati e frustrati.

«È accaduto - spiega il medico - che il solito gruppetto, uscito di scuola e trovato, alla fermata del bus, un camion posteggiato, lo abbia distrutto: ruote sgonfiate, finestrini infranti e condizionatore dell’aria divelto. Alcuni di questi si vantano di scrivere con il pennarello nero sconcezze sulla facciata della vicina cattedrale del Mille. Magari c’è anche chi a scuola va per studiare e vuole solo vivere tranquillo. Io mi sono lamentato più volte con i vertici della scuola, ma adesso sono stufo di riunioni inutili e arrabbiature. Gli auguri a mia figlia nell’ultimo giorno prima delle vacanze sono stati dati come abbiamo raccontato. Ora mi rivolgo al provveditore, chiedo provvedimenti seri: bisogna che che queste storie finiscano».

IL TIRRENO

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