AEREOPORTO DI VERONA : Togliti il turbante
Sikh perde l'aereo e chiede il rimborso VERONA (26 dicembre) - Al passaggio sotto uno dei metal detector dell'aeroporto Catullo un sikh si è sentito chiedere di togliersi il copricapo. Per la sua religione, però, il turbante va tolto secondo una procedura rituale piuttosto lunga, che gli avrebbe fatto perdere il volo. Così ha rinunciato. L'apisodio è accaduto lo scorso ottobre. Sukhdev Singh - 37 anni, in Italia da 10 - si è presentato assieme alla moglie e al figlio di due anni all'imbarco del volo Lufthansa per Francoforte, città in cui avrebbe dovuto prendere l'aereo per New Dehli, India. Quando è stato il suo turno di passare attraverso il metal detector è suonato l'allarme.
Singh si è tolto il braccialetto di ferro, uno dei simboli del culto Sikh (la quinta religione al mondo con 23 milioni di seguaci, 19 milioni dei quali vivono in India), ma le guardie gli hanno chiesto di togliersi il turbante. Anche questo, però, fa parte degli oggetti sacri: è una striscia di tessuto colorato lunga otto metri che si indossa intrecciandola ai capelli. Il fedele della religione Sikh lo può togliere solo compiendo una procedura rituale, che però viene completata in più di venti minuti.
Vista l'imminente scadenza dei tempi per l'imbarco l'uomo si è rassegnato a perdere l'aereo, rimettendoci i soldi dei biglietti per tutta la famiglia. Singh è partito per l'India alcuni giorni più tardi, stavolta però imbarcandosi all'aeroporto di Bologna, dove non ha avuto problemi. Al suo ritorno a Verona si è rivolto ad un avvocato per chiedere il rimborso dei biglietti.
GAZZETTINO.IT
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Il sig. Sukhdev Singh risiede in Italia da 10 anni, quindi dovrebbe conoscere le procedure.
(e se non le comosce - dopo 10 anni - è ancora più grave !!)
Non poteva recarsi in aereoporto già pronto per il riconoscimento e le procedure di sicurezza?
Dobbiamo rimborsarlo perché si ostina a vestirsi da beduino?
O lui dovrebbe rimborsare la perdita di tempo agli addetti alla sicurezza?
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