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Scritto il 29/01/09 alle 17:50:01 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana |
![]() Regali e un soggiorno per la famiglia in un hotel sul litorale laziale. In questo modo alcune società che affittano le strumentazioni per effettuare le intercettazioni alla Procura di Roma si guadagnavano i favori di alcuni responsabili della sala d´ascolto. La vicenda è stata scoperta dagli inquirenti di piazzale Clodio che hanno già rimosso un carabiniere addetto al servizio intercettazioni. Il provvedimento di sospensione è stato deciso direttamente dal procuratore capo Giovanni Ferrara. Al centro degli accertamenti è finito Ottavio D. C. appuntato dell´Arma, uno dei quindici responsabili della sala d´ascolto che effettua le intercettazioni su richiesta dei pm romani. E ora sul giro di regalie la procura potrebbe aprire anche una inchiesta ipotizzando il reato di corruzione. Il capo dei pubblici ministeri capitolini assieme al suo vice Filippo Laviani, nei mesi scorsi, è corso ai ripari e ha già rivoluzionato l´organizzazione del funzionamento della sala intercettazioni. Il nome dell´appuntato dei carabinieri, recentemente rimosso, è finito anche al centro di una delicata inchiesta della procura di Milano su un giro di presunte tangenti legate agli appalti nelle procure per i servizi di intercettazione. A chiamare in causa il carabiniere è stato Vittorio Bosone, fondatore della Ies, specializzata in sistemi di sicurezza e telecomunicazioni. La Ies affitta alle procure di tutta Italia microspie, satellitari, gps, tutte le diavolerie che servono a realizzare intercettazioni telefoniche e ambientali. Secondo gli inquirenti la Ies avrebbe distribuito tangenti a ufficiali dell´Arma e agli investigatori della polizia giudiziaria. Ma non solo. Alcune agenzie avrebbero anche svolto bonifiche ambientali per conto di privati potenzialmente oggetto di intercettazione. Una realtà preoccupante che sarebbe stata fotografata in un dossier dal superconsulente della procura di Catanzaro Gioacchino Genchi. Il personaggio chiave dell´inchiesta su tangenti e intercettazioni è appunto Vittorio Bosone che, nel corso dei suoi interrogatori, avrebbe anche fatto riferimenti agli appalti vinti nella capitale. In particolare avrebbe messo nei guai proprio l´appuntato dei carabinieri di recente rimosso. «Ci sono pubblici ufficiali a libro paga, che ricavano somme da circa mille euro mensili in contanti a fronte della loro collaborazione illecita consistente nel procurare appalti alle società d´intercettazione grazie alla loro posizione lavorativa». L´imprenditore della Ies racconta anche che l´appuntato dei carabinieri e responsabile della sala intercettazioni sarebbe stato ospitato «con tutta la famiglia nel mese di agosto 2007 in un albergo di Santa Severa». REPUBBLICA ROMA |
Commenti a questo articolo: |
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Scritto il 30/01/09 alle 08:08:47 GMT pubblicato da paolino |
Iquesto Bel Paese tutti o quasi, andiamo a provvigioni... cosa Vi aspettatave? Non è sintomatica la porcata delle tangenti ai semafori? |
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Scritto il 30/01/09 alle 18:02:22 GMT pubblicato da Elio |
Ora è chiaro perché vogliono intercettare mezzo mondo |
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