Pubblicato il 30/12/07 alle 09:49:45 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Nel primo anniversario della morte della giornalista, l'editore Polistampa pubblica "Morirò in piedi", il breve racconto di Roberto Nencini, un politico che le fu amico.
Si tratta di un agile volumetto, appena 64 pagine, messo in vendita a sei euro. Preannunciato come il "testamento morale" della scrittrice, il libro è un lungo racconto in forma di cronaca firmato dal presidente del Consiglio della Regione Toscana, che passò con la scrittrice una intera giornata nella casa di Firenze dove aveva scelto di morire.
Fallaci aveva chiesto a Nencini di affittare per lei una stanza molto particolare, con vista sul Duomo, in cui aveva trascorso la guerra insieme a suo padre partigiano. Per problemi burocratici non la ottenne, e decise di prenderne un'altra.
E proprio in quella stanza Nencini rimase a farle compagnia, bevendo champagne e fumando sigarette. Parlarono di tanti temi cari alla scrittrice: la politica, la crisi dell'Occidente e il terrorismo islamico. Gli stessi temi affrontati ne "La Rabbia e l'orgoglio". "Morirò in piedi, come Emily Bronte" - disse al suo ospite. Come la poetessa che morì mentre sbucciava patate, ricorda, "e invece di cadere per terra rimase in piedi. Con lo sbucciapatate in mano e una patata nell'altra". Una immagine potente, che spiazza tutti coloro che si sarebbero aspettati che la scrittrice citasse una pasionaria dei diritti civili, e non una scrittrice di romanzi come esempio di lotta estrema nei confronti della malattia e della morte.