Fano, diciassettenne pakistana rapita da padre-padrone
Pubblicato il 18/01/10 alle 16:32:49 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Un padre-padrone, rigido, severo, prepotente, che la maltrattava. Sarebbero questi i motivi per i quali l'estate scorsa il Tribunale dei minori di Ancona aveva allontanato dalla famiglia la ragazza FANO (18 gennaio) - Una ragazza pakistana di 17 anni, Almas Mahmood allontanata dalla famiglia dal Tribunale dei minori di Ancona e affidata alla onlus Cante di Montevecchio, è stata rapita dal padre questa mattina. Posti di blocco e battute di ricerca per cercare di bloccare l'uomo.
Secondo una prima ricostruzione, la diciassettenne è stata portata via verso le 13:30, poco dopo l'uscita da scuola. Fuori dalla sede della onlus di Fano che accoglie minori in difficoltà, l'attendeva un'auto in sosta, a bordo della quale c'era quasi certamente il padre. La ragazza è stata fatta salire a forze sulla vettura che si è dileguata a tutta velocità. Sulla vicenda indaga la procura della Repubblica di Pesaro.
Un padre-padrone, rigido, severo, prepotente, che la maltrattava. Sarebbero questi i motivi per i quali l'estate scorsa il Tribunale dei minori di Ancona aveva allontanato dalla famiglia la ragazza. Il padre della giovane vive a Senigallia (Ancona), insieme alla moglie, e fa il venditore ambulante. A Fano viene descritto come un uomo molto duro, che probabilmente voleva imporre alla figlia stile di vita e prescrizioni di comportamento, anche religiose. Il Tribunale aveva affidato la ragazzina ai Servizi sociali del Comune di Senigallia, che a sua volta aveva ottenuto una sistemazione presso la onlus fanese di via Palazzi 5, che accoglie malati lungodegenti e minori bisognosi.
La ragazza, dice il presidente della struttura Giuliano Di Bari, si era ambientata bene, e frequentava l'Istituto tecnico con indirizzo geometri Cesare Battisti, che sorge a pochi metri dal palazzo a tre piani di Cante di Montevecchio, nel centro cittadino. Evidentemente il padre non si era rassegnato a veder crescere la figlia lontano da casa e dai suoi dettami. Tempo addietro, i responsabili di Cante di Montevecchio avevano anche tentato un riavvicinamento della diciassettenne alla famiglia, accompagnandola a fare visita ai genitori, a Senigallia. Ma l'accoglienza del genitore sembra fosse stata pessima.