24 Aprile il Genocidio Armeno, la persecuzione dei Cristiani
Pubblicato il 24/04/10 alle 01:38:08 GMT pubblicato da Armando_Manocchia
Ogni anno, il 24 aprile, gli armeni di tutto il mondo si uniscono nel ricordo del Genocidio messo in atto dai Giovani Turchi nel 1915 24 Aprile, il giorno del "Grande Male". Una piaga nell'anima del popolo armeno e che ancora oggi stenta a divenire memoria collettiva - come giustamente - è accaduto invece per la Shoah. Metz Yerghèrn “grnde male” è il nome che gli armeni danno ad uno degli avvenimenti più oscuri della storia recente, qualcosa che non si studia a scuola e di cui raramente si parla. Quando se ne parla, le voci che lo negano sono più forti di quelle che lo ricordano, che lo hanno vissuto con la loro famiglie.
L’opera teatrale portata in scena da Teatrovivo per la regia di Marcela Serli dal titolo e tema, "Armenia Mon Amour" al tatro Modernissimo di Castelbolognaese, ha saputo farne una voce ancora più forte, più alta: un’opera che, dopo aver vinto la “Borsa di Studio Oriana Fallaci” da oltre un anno la tiene incessantemente impegnata in un tour che riscuote ovunque un discreto e gradito interesse di pubblico.
Il monologo “Armenia Mon Amour” con la bravissima attrice Tamara Fagnocchi, che interpreta numerosi personaggi, non a un caso è andato in scena questa sera, vigilia del Genocidio Armeno: è stata l'occasione per consentirci di ricordare, di non dimenticare. Ogni anno, il 24 aprile, gli armeni di tutto il mondo si uniscono nel ricordo del Genocidio messo in atto dai Giovani Turchi nel 1915 e nel corso del quale, travolti dalla furia del nazionalismo, trovarono la morte un milione e mezzo di armeni innocenti.
Ancora oggi, a quasi un secolo di distanza, nessuno potrà mai dimenticare le ferite di questa diaspora, le voci tremanti di quelle madri, di quei padri e le urla dei loro bambini, il tormento di un popolo che non chiede vendetta, ma solo giustizia e verità. Ancora oggi, forse più di ieri, è in atto in Turchia una vera si persecuzione nei confronti dei Cristiani. Ancora oggi in Turchia i Cristiani vengono annotati sulla carta d’Identità, come per l’impronta digitale- Ancora oggi in Turchia, se una donna non vuole seguire le leggi della shar’ia, viene suicidata, cioè costretta al suicidio. Ancora oggi la Turchia nega le proprie responsabilità e le inconfutabili colpe. Ancora oggi dire la verità, in Turchia, può costare una condanna penale. Ma ancora oggi, fortunatamente, ai turchi, questa verità gli costa l’ingresso in Europa.