Pubblicato il 08/07/08 alle 08:59:47 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
di Paola Simona Tesio Un messaggio di solidarietà da una serie di comuni piemontesi
Il “gemellaggio solidale” intercorso tra il comune di Buttigliera Alta (provincia di Torino) e l’Afghanistan, rappresenta l’inizio di un importante progetto, che ha riscosso successo anche in ambito internazionale. La principessa India d’Afghanistan, recentemente in visita a Buttigliera, si è dimostrata soddisfatta dei risultati raggiunti.
L’iniziativa è nata a novembre 2007, quando la comunità di Buttigliera ha preso a cuore il caso del piccolo Rokhai, un bambino afgano orfano di guerra di soli dieci anni, giunto in Italia per essere sottoposto ad un delicato doppio intervento chirurgico al cuore a causa di una grave malformazione cardiaca.
L’operazione, che si è conclusa con successo presso l’ospedale Gaslini di Genova, è stata realizzata grazie al sostegno economico della regione Liguria, frutto dell’interessamento di Roberta Pinotti, presidente della commissione di Difesa della Camera dei deputati.
Il bambino è stato amorevolmente assistito dalla Charity anglo-afgana “Khorasan”, fondata da Seema Ghani. Quest’associazione si è fatta promotrice delle iniziative solidali intercorse tra Buttigliera e Kabul. Prima dell’intervento, Rokhai, è stato ospitato dalla comunità buttiglierese. Quest’intensa collaborazione ha dato l’opportunità di promuovere e realizzare un intento collaterale al fine di strutturare un impegno di solidarietà costante e continuativo.
L’associazione “Progetti nel Mondo”, con il patrocinio del Comune, in collaborazione con “Mani per Volare” ha organizzato, dal 4 al 17 febbraio 2008, un soggiorno per sette bambini afgani, provenienti dall’orfanotrofio gestito appunto da “Khorasan”. Seema Ghani, che presiede la Charity, è inoltre la madre putativa dei sette orfani e si è presa l’incarico di accudirli amorevolmente fornendo loro cure e un’istruzione adeguata. Questi ragazzi, ospitati anch’essi a Buttigliera, hanno potuto avvicinarsi alla realtà del territorio, attraverso iniziative ricreative e culturali.
Una fitta rete tra associazioni locali e organizzazioni non governative, fra le quali occorre ricordare il comitato Italia-Afghanistan e il terzo reggimento Alèini, ha consentito questa cooperazione nell’intento di promuovere i concetti dell’intercultura, coinvolgendo anche altre realtà della Val Susa e della Val Sangone (sempre in provincia di Torino). Gli ospiti sono stati portati in visita presso il Museo Egizio ed il Museo del Giocattolo di Torino, nelle scuole medie di Oulx e hanno svolto un’escursione didattica presso il Parco del Gran Bosco di Sauze d’Oulx. Sono stati anche ospitati dai comuni di Avigliana e Giaveno (comuni sempre della provincia di Torino).
L’Afghanistan, a causa delle guerre che si sono perpetrate negli ultimi decenni, è oggi il polo su cui si sono concentrate le forze della cooperazione internazionale allo sviluppo, impegnandosi nella ricostruzione democratica di un paese che ha subito perdite ingenti in numero di vite umane. Proprio per questo, a livel-lo nazionale, si è sentita l’esigenza di portare in essere l’iniziativa “Italia - Terra del Sole”. Attraverso l’associazionismo italiano, e l’invio di un contingente militare, è stato possibile rispondere alle innumerevoli esigenze. Ragion per cui quest’iniziativa si è posta il compito di fornire risposte adeguate alle necessità incombenti, che provengono in forma di richieste di aiuto sia dalle istituzioni democratiche sia da parte del tessuto sociale che, nonostante la fragilità e le difficoltà, tenta di ristabilirsi e riorganizzarsi.
Proprio per questo le associazioni “Progetti nel Mondo” e “Mani per Volare”, in collaborazione con il Comune di Buttigliera Alta, hanno organizzato, il giorno 8 febbraio 2008, la conferenza “Afghanistan, una speranza di pace”, dove si è evidenziato il progetto per un gemellaggio solidale tra l’Afghanistan ed il Comune di Buttigliera Alta. In quella conferenza è stata analizzata inoltre la difficile realtà afgana. All’evento sono intervenute personalità di rilievo tra cui Seema Ghani dell’Ong afgana “Khorasan”, Gianni Rufini, esperto di aiuti umanitari, Luca Alemani, studioso di scienze delle religioni e Paolo Picerno, teologo cattolico: insieme hanno dato vita ad un intenso dibattito intervenendo sui temi dell’attuale condizione afgana e discusso sul futuro di questo paese. Un approfondimento che è stato utile per diffondere alla comunità alcuni aspetti etici fondamentali: cercare di costruire un rapporto concreto fra le differenti culture, promuovendo l’integrazione reciproca ed evitando qualsiasi sentimento negativo, che nella civiltà occidentale rischia di far percepire l’altro come “nemico”.
I bambini e gli accompagnatori sono stati poi ospiti del comune di Giaveno che ha dato loro la possibilità di trascorrere una giornata al rifugio “Madlena”, immerso verde e circondato dallo spettacolare paesaggio montano. Il sindaco Daniela Ruffino ha accolto i propositi progetto con sensibilità ed entusiasmo mentre la Consulta della Pace e Solidarietà di Giaveno ha adottato distanza un bimbo afgano, contribuendo con un importo 1.550 l’anno, una cifra che rappresenta per “Khorasan” possibilità di sostenere le necessità di un bambino intero anno.
Il progetto “Italia -Terra del Sole” ha fra i punti quello di proporre il gemellaggio fra la Val Susa, Torino e l’Afghanistan facendosi portavoce dell’esigenza di estendere questi intenti sensibilizzando anche altre comunità al fine di cementare un ponte di solidarietà. Il viaggio di questi ragazzi, frutto della collaborazione di numerosi locali piemontesi, ha consentito l’interscambio di diverse culture, evidenziando la necessità di realizzare impegni concreti a favore della popolazione afgana che si trova coinvolta nella ricostruzione di un paese martoriato dalla povertà e dalla guerra. L’esperienza di questi bambini conclusa a Roma accompagnati dallo staff organizzativo del Comitato Italia-Afghanistan. I bambini hanno potuto ammirare le bellezze di S. Pietro, la maestosità della Moschea, il Museo nazionale d’Arte orientale per la riscoperta dei tesori afgani e il Bioparco. Inoltre lo Iac, in collaborazione con il Comune di Roma e con il Museo d’Arte Orientale, ha organizzato una mattinata ludica presso una scuola romana, che ha permesso di partecipare all’iniziativa “Aquiloni”. La comitiva è ripartita il 17 febbraio per Kabul.
Intervista con Seema Ghani fondatrice di “Khorasan”
Qual è l’importanza di questo progetto soprattutto bambini? « Non si è mai verificato una simile forma di collaborazione prima d’ora. Ed è partita dal basso, dal comune aiuta un altro comune afgano. In questo senso ci potranno essere ulteriori sviluppi, perché è dal piccolo che nascono le grandi cose».
Per quanto riguarda le bambine sappiamo che vengono costrette a sposarsi in tenera età. Attraverso queste iniziative, è possibile migliorarne la vita? «Sicuramente. Cercando di coinvolgere un intervento del settore privato. In modo particolare per le donne che fabbricano tappeti e lavorano pietre pregiate, occorre trovare un mercato in Italia, facendo poi tornare i profitti alle stesse. Così arriveranno a guadagnare quanto l’uomo che non avrà più né la possibilità né la volontà di sfruttarle».
Abbiamo visto il sorriso di questi bambini. Quanto è stato difficile farli tornare a sorridere, dopo le tragedie vissute? «Penso che i bambini abbiano una grande capacità di adattamento. È facile vederli, anche per le strade di Kabul, intenti a fare lavori pesanti. Trasportare bagagli, pulire finestre, ma sempre col il sorriso sulle labbra. Quel sorriso è una speranza, da cui tutti noi dobbiamo imparare. Abbiamo il dovere di dare molto di più a questi bambini. Questo progetto vuole far conoscere un Afghanistan che non è solo fatto di talebani, nè tantomeno rappresentato dal solo governo, cattivo o buono che sia; ma è rivolto a questi bambini, è per la sua gente. Il mio desiderio è che questo messaggio possa oltrepassare i confini. Non c’è differenza fra le persone tranne che per la lingua. Certo ci sono stati dei cambiamenti politici, e speriamo che sia consentito anche a loro di vivere con la stessa serenità con cui si vive qui oggi».
Il viaggio di sette bambini afgani (CONCORSO) | 5 commenti | Registrati
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Mi spiace, Paola,
Scritto il 31/08/08 alle 22:08:50 GMT pubblicato da giuliana
ma sono sempre le stesse chiacchiere tese a colpevolizzare l'occidente che dovrebbe "integrarsi" senza lamentarsi troppo. La differenza tra i diversi popoli non sta solo nella lingua, ma in un percorso storico e culturale che si traduce in differenze di comportamento che Lei tende a banalizzare e sottovalutare. E' anche facile avere a che fare con dei bambini. Più complicato sarebbe il discorso con adolescenti, quando si tratta di far capire loro l'importanza di tutti quei diritti che da loro sono negati per tradizione millenaria. Questa sarebbe la vera sfida.
INCOERENZA
Scritto il 11/09/08 alle 13:31:01 GMT pubblicato da Arcadia
Per un certo periodo il terzo posto della sig.ra Tesio mi preoccupava, in quanto ritengo il suo articolo del tutto fuori tema. Per correttezza, mi sono astenuta dal commentarlo prima ed ho preferito aspettare la fine delle votazioni prima di esprimere un parere. Il tema del concorso è: il mondo islamico e le sue problematiche relative ai rapporti con l'occidente che siano testimonianza dei temi della pace, dell’affermazione dei diritti sociali, civili, universali dell’uomo e soprattutto per aver continuato a mantenere vive quelle coscienze che Oriana Fallaci con le Sue interviste di cui è stata Maestra, e con i Suoi libri, ha contribuito a risvegliare.
Ora, mi spice dirlo, ma nell'articolo "Il viaggio di sette bambini afgani" pare che conflitti tra islam e occidente non ce ne siano e che tutto si possa circoscrivere e risolvere con la gita di 7 bambini.
Non mi è piaciuta la frase "Abbiamo il dovere di dare molto di più a questi bambini. Questo progetto vuole far conoscere un Afghanistan che non è solo fatto di talebani, nè tantomeno rappresentato dal solo governo, cattivo o buono che sia; ma è rivolto a questi bambini, è per la sua gente. Il mio desiderio è che questo messaggio possa oltrepassare i confini. Non c’è differenza fra le persone tranne che per la lingua."
Mia cara sig.ra Tesio, noi non abbiamo il dovere di fare prorio nulla. Sono i loro governanti che hanno il dovere di uscire dalle caverne e imparare un po' di civiltà. Ma davvero lei pensa che "l'Afghanistan che non è solo fatto di talebani"? Bah, forse non è fatto solo di talebani, ma sono i talebani il problema dell'Afghanistan. Qui è ora di avere coraggio e dire pane al pane e vino al vino. E' ora di smetterla con questi buonismi melensi e superficiali che non migliorano la vita di nessuno, ma servono solo a fare un monumento a se stessi beandosi nel pensare: oh, ma quanto sono buono. Non mi sembra che si sia fatto un passo avanti nel mondo portando in gita 7 bambini.
Inoltre c'è un'altra cosa che non ho apprezzato: lei è una persona dichiaratamente e spiccatamente di sinistra, che partecipa ai sinistrapride e non ho trovato coerente il fatto di venire a partecipare a questo concorso con un articolo che è in netta antitesi con le idee di Oriana, la quale ha sempre disprezzato il falso buonismo, l'apatia, la vigliaccheria e la piattezza morale.
Forse sperava solo di "pizzicare" un po' di denaro? Non vedo altra ragione.
Paola Simona Tesio
Scritto il 11/09/08 alle 21:18:27 GMT pubblicato da paolasimona
Innanzi tutto volevo ringraziare l'associazione "Una via per Oriana" per avermi dato l'opportunità di partecipare alla borsa di studio. In secondo luogo volevo congraturarmi con i vincitori, e un particolare apprezzamento va a Rodolfo Casadei, non solo per l'argomento trattatato, ma anche per lo stile di scrittura degno di nota. Infine vorrei rispondere ad alcune obiezioni che mi sono state fatte, apprezzando comunque le critiche che possono essere uno stimolo per migliorarsi. Non vorrei deludervi ma non mi reputo una persona di sinistra e tanto meno condivido l'attuale panorama italiano di quei rimasugli che rimangono della sinistra di un tempo. Per quanto concerne l'insinuazione sul fatto che mi sono iscritta per "pizzicare denaro", mi spiace, ma come tanti di voi per riuscire a scrivere, studiare e progredire intelletualmente, faccio anch'io molta fatica, spesso incrementando le mie entrante finanziarie con lavori molto umili. Il mio articolo è stato pubblicato su una rivista di dialogo interreligioso e per quanto riguarda l'intervista effettuata ho riportato le parole della persona intervistata senza interferire con giudizi personali. Un tempo i grandi giornalisti dicevano "separare i fatti dalle opinioni", ed è quello che ho fatto. Non credo neppure che ospitare dei bambini, che in un certo senso stanno compiendo un percorso d'integrazione, sia così inaccettabile. Del resto se il tema del concorso riguardava anche la pace penso che il viaggio di questi bambini possa rientrare nell'argomento. Al dilà dei conflitti e dell'Afghanistan fatto di talebani, credo comunque che i bambini, atraverso il confronto con le altre culture, possano avere gli stimoli adeguati per progredire in modo diverso. Cari saluti Paola Simona Tesio
"CIRCOLO DEL SOLE " GEMELLAGGIO SOLIDALE
Scritto il 13/09/08 alle 14:30:48 GMT pubblicato da marco_margrita
Ciao Paola, un caro saluto a tutti, il concorso è finito; abbiamo votato in massa ma non ci è riuscito, per nemmeno troppo, spingere la nostro amica sul podio. Peccato! Provo, non per farne un'apologia, piuttosto perchè credo che progetti come questo meritino di essere valorizzati e non affossati da chi ha a cuore la difesa della libertà e della democrazia. Dico subito che non sono neutrale. Lavoro per il Comune (amministrato dal centrodestra, per quel che vale è comunque un dato di cronaca) che ha accolto il progetto e ne fa da capofila rispetto agli altri Enti ed asociazioni. Mi occupo del settore Comunicazione e ho investito non poche energie nella realizzazione di quella che vuole essere una rete di cooperazione "dal basso". Non per una faccenda di soldi, piuttosto per passione. Chiarisco, sempre bene farlo, che scrivo qui a titola esclusivamente personale, con l'ambizione di dare un contributo di verità e concretezza. Non faccio fatica ad immaginare che l'approccio che si ha avuto ad alcune dei più tenaci frequentato di questa community appaia troppo "andreottiano". Ma questa, consentitemi, è un'etichettatura pregiudiziale. Lo dimostra il fatto che i detrattori non hanno cercato di saperne qualcosa di più del progetto, ma lo hanno marchiato d'infania e punto stop. Questa iniziativa ha il valore di dimostrare agli afgani di domani che in Occidente (per quel che valgone le categorie) c'è chi forte della propria identità si preoccupa di "esportare" conoscenze e strumenti. Oltre che significare, nella concreta accoglienza, un atteggiamento (non parliano sinistramente di "stile") di apertura, di positiva "contaminazione". Gesti che aprtono dalle persone e non dalla volontà di agire in coerenza con schemi.
senso della misura (che manca)
Scritto il 14/09/08 alle 11:48:22 GMT pubblicato da Riccardo
Cara Paola, 1)innanzitutto dovresti essere ben contenta di essere arrivata quarta, dopo 3 giornalisti eccellenti.
2)E' vero, un buon giornalista dovrebbe separare i fatti dalle opinioni: il punto è che, dai fatti di cui si sceglie di parlare, poi si capiscono anche le opinioni.
---------------------- Per Marco Margrita
Lei dice: i detrattori non hanno cercato di saperne qualcosa di più del progetto, ma lo hanno marchiato d'infamia e punto stop.
Probabilmente i detrattori non hanno cercato di saperne di più perché non vedono l'utilità di questo tipo di progetti.
Marchiato d'infamia? Ma lei si rende conto dei termini che usa? Qui nessuno ha marchiato d'infamia il progetto, semplicemente non se ne condivide il senso e le modalità.
In quanto all'articolo in sé, diciamolo pure, non è certo un capolavoro di atletismo giornalistico, ma nemmeno questo è il punto. Carlo Magno non sapeva né leggere né scrivere.
a Margrita
Scritto il 14/09/08 alle 13:35:19 GMT pubblicato da Noli_me_Tangere
Francamente non capisco che cosa c'entri la gita di 7 bambini con la difesa della libertà e della democrazia. Boh. Lei ha lanciato qui due accuse false 1) che il progetto è stato marchiato d'infamia 2) che si ragiona secondo pregiudizi
Lei si sbaglia. Si commenta quello che si legge. Avrei voluto non essere spietata, ma lei mi costringe.
Innanzitutto mi spieghi che significa: ''l'approccio che si ha avuto ad alcune dei più tenaci frequentato di questa community...'' E poi: si scrive infamia e non infania. Lei certamente dirà che sono errori di battitura ed io le credo anche, ma chi vuole pontificare in genere fa qualcosa di più che un commento sciatto, frettoloso e arrafazzonato. La prossima volta rilegga prima di pubblicare. E' la prima volta che mi capita di leggere un difensore che scrive peggio della persona difesa.
Ho cercato di trovare nel sito altre cose scritte da lei, magari per fare un raffronto. Niente. Quindi lei ha scritto qui questa sola volta, per offendere lettori che non hanno marchiato d'infamia niente e nessuno e per lasciare a sua testimonianza questo unico strafalcione. VITABEATA!
re: a Margrita
Scritto il 14/09/08 alle 23:52:25 GMT pubblicato da marco_margrita
Mi scuso, davvero, se non sono all'altezza. La ringrazio di avermelo fatto notare. Crescere nell'umiltà fa un gran bene. Un maestro che mi è caro, ci diceva sempre: "l'umiltà è la posizione più vera di fronte alla realtà". Se vorrà, mi riconosca la foga che è solita a chi difende qualcosa che ha cercato di fare al meglio. Certo è sacrosano il diritto alla critica.
democrazia... che c'entra con il concorso?
Scritto il 14/09/08 alle 17:52:45 GMT pubblicato da pierobargoni
Carissimo marco_margrita prima di rivolgermi a lei, mi rivolgo a Simona Tesio il cui articolo ho letto e ho apprezzato per quello che –a mio parere vale- e cioè come un racconto non tanto giornalistico, ma di parte con note di buonismo che onestamente –sempre a mio parere- con il servire a valorizzare la democrazia poco servono, infatti anche nei secoli passati c’era sempre qualche “mecenate” pronto a rivestire il ruolo del benefattore, per comprare abiti nuovi alla cenciosa di turno, che poi tornava a dormire sotto i ponti e a morire di freddo l’inverno per la strada, o a offrire un lebbrosario per i poveri che potevano morirci dentro, o meglio ancora servire tutti i giorni ai poveri del paese gli avanzi della casa e allora per entrambi ricordo su cosa verteva il concorso: “Borsa di Studio Oriana Fallaci” da destinarsi a coloro i quali si siano significativamente distinti attraverso articoli e interviste per quotidiani, periodici, siti internet, radio e tv, raccontando processi che riguardano il mondo islamico e le sue problematiche relative ai rapporti con l'occidente, che siano testimonianza dei temi della pace, dell’affermazione dei diritti sociali, civili, universali dell’uomo e soprattutto per aver continuato a mantenere vive quelle coscienze che Oriana Fallaci, con le Sue interviste di cui è stata Maestra e con i Suoi libri, ha contribuito a risvegliare.
Qui, nel contesto del concorso, si valutava con i propri voti l’abilità giornalistica e non la democrazia, o il progetto che stava dietro all’articolo e frutto della mente di qualcuno, per cui proprio non c’entra nulla quello che lei sostiene e poi chi sarebbe “Andreottiano”? e se qualcuno lo fosse, cos’è un’offesa? Si deve forse vergognare? Ma non si vergogna lei di usare termini così offensivi e macroscopicamente esagerati come – parole sue: lo hanno marchiato d'infania e punto stop. accusando quella che lei ritiene un’intera comunità, che nemmeno si conosce fra loro, infatti io entro e leggo in questo sito, non conosco nessuno degli altri commentatori, ma sembra invece che l’articolo di Simona Tesio sia parto di ben altra comunità che qui non rivendica il podio, ma l’applauso e l’apologia al progetto.
La signora Arcadia (non so se è una donna, ma lo credo, visto che finisce per a) ha posto i suoi commenti solo dopo la fine del concorso, o non doveva farlo per salvaguardare la sua bizzarra idea di democrazia? Alla faccia del rispetto, quando si viene al nocciolo, la comunità che lei rappresenta, anche se lei lavora per una giunta di centro destra, non ho dubbi che lavorava già per la giunta precedente di altra natura e che con l’appartenenza ideologica politica, il suo lavoro non dovrebbe avere rapporto, ma forse sì? Chi l’ha assunta una giunta di sinistra o di destra? E poi, quale coscienza risveglia questo buonismo che prende sette bambini orfani e poverissimi, offre loro una vacanza da sogno e li rigetta nella loro miseria sociale da cui li ha tratti per un brevissimo periodo, così potranno tutta la vita rimpiangree ciò che hanno visto e non hanno potuto avere? Diversi e valutabili in altro modo sono i progetti “salvavita” nei quali si offre una cura medica, un’operazione o qualcosa che salvi la vita ai malcapitati, ma mostrargli le caramelle, fargliele assaggiare e poi ritogliergliele è beffardo inutile e persino crudele. Se proprio l’intento era di aiutare i bambini afgani orfani e poveri, meglio sarebbe stato prendere gli stessi soldi destinati al progetto e ai tanti viaggi passati, presenti e futuri per creare loro un futuro, cioè offrire la possibilità di avere un mestiere e che un domani permetterà loro, di vivere nella propria patria senza mendicare la bontà dei vostri progetti buonisti
Auguri e complimenti comunque alla signora Tesio, per aver avuto il coraggio di partecipare con il suo pezzo, che è certo sulla buona strada per potersi migliorare ancora e per il futuro che l’attende.
re: democrazia... che c'entra con il concorso?
Scritto il 14/09/08 alle 23:56:51 GMT pubblicato da marco_margrita
A proposito dell'aggettivo "andreottiano" (lo sono, direi... un po' fuori tempo massimo, magari... o per posa, chissà?). Lo si usava per significare la possibile interprestazione "remissivista" (da Dhimmi) al progetto. Un terminegiocato, diciamo così, lateralmente-allegoricamente.
a parte tutto
Scritto il 14/09/08 alle 18:22:44 GMT pubblicato da MarianoLorusso
...ma a parte tutta questa bagarre, che obiettivamente poco mi tange, una curiosità ce l'avrei e vorrei che la signora Tesio o il suo "fan del cuore" me la soddisfassero:
i 7 bambini afghani erano maschi o femmine?
Qualche flash, per rispondere
Scritto il 14/09/08 alle 23:46:31 GMT pubblicato da marco_margrita
Flash, per rispondere.
Caccia al refuso? Riusciata ad altri meglio che a me. Peccato! Riconosco l'importanza del far le pulci; Vittorio Feltri al Meeting dello scorso anno ha ben dato conto della puntualità con cui Oriana Fallaci controllava e ricontrollava quanto aveva scritto (bravura e rispetto, la prima certo non l'ho, sul secondo... io ci provo, io).
Mi stupisce che si risponda con livero, stracciandosi le vesti, per una formula/formulazione evidentemente provocatoria. Essere provocatori deve essere riconosciuti a tutti, no?
Sul fatto che si valutasse l'abilità giornalistica, non ho dubbi. E non ho certo da eccepire sul risultato (e, poi, perchè mai dovrei farlo?). Avevo ravvisato e ne ho trovato conferma negli interventi seguiti al mio (credo sia consentito il diritto all'interpretazione, no?), un giudizio negativo nei confronti del progetto che Tesio ha raccontato nel suo "pezzo". In questo senso mi sono permesso di intervenire.
Lavoro per una giunta di centro-destra da un anno circa. E a Buttigliera governano i moderati da un quarto di secolo, quindi.... Mi occupo della comunicazione (che è un servizio che ha ha che fare con l'informazione più che con la propaganda, se fatto seguendo un codice etico/deontologico), così come faccio per diverse realtà non solo istituzionali/politiche (tutte di centrodestra, queste, se porre l'accento sull'appartenenza ha tanto significato).
Vengo al progetto. Non è una vacanza per sette (sei bambine/ragazze ed un maschio) piccoli afghani. La realtà è ben più vasta. Cerca di essere, partendo "dal basso", un movimento di cooperazione concreta. L'idea è stata proposta al Comune di Buttigliera Alta da un tenente degli Alpini che è stato e tornerà in Afghanistan (cooperazione civile-militare), che ha costituito un'associazione per stimolare la cultura della cooperazione: "Progetti nel Mondo". Il primo passo è stato il soggiorno (per e post intervento) di un bimbo afgano, Rokhai. Operato al Gaslini per una grave malformazione cardiaca. Da questa operazione è nata una rete di collaborazione con infermieri e medici afgani. Il secondo passo è il soggiorno descritto. Aggiungo una cosa, Seema Ghani è donna, esponente del Governo Afgano oltre che presidente della ong Khorasan, ha una formazione occidentale e sta lavorando perchè anche nella "Terra del Sole" si inserisca l'istituto dell'adozione, per impedire che i parenti (magari sconosciuti e col solo fine di lucrare denari) impongano matrimoni alle ragazze appena maggiorenni. Al soggiorno ha partecipato anche un imprenditore afgano-americano, che ha dato concrete speranze di investimento in quei paesi e spiegato (ma le ragazze ed i ragazzi di Khorasan già lo sanno da Seema) che l'Occidente non è il Demonio, bensì quella parte di mondo che, attraverso il riconoscimento della libertà e la democrazia, permette che i talenti si realizzino al meglio. Nel corso dei giorni di soggiorno ci sono stati tantissimi incontri nelle scuole ed un grande convegno comunitario in cui si è riflettutto, in moso assai poco convenzionale e buonista, su inculturazione-dialogo-coperazione.
Nota: Seema Ghani ha dato pubblicamente - ricordo una riunione con sinistri amministratori ridicolmente avvolti in sciarpe arcobaleno - il ruolo positivo della Nato. certo non ha risparmiato alcune circoscritte critiche agli Usa.
Da questi primi passi è nato un processo inclusivo di tanti Enti Locali (trasversamente agli schieramenti) che sta dando stabilità agli interventi.
Sono disponibile a consegnare tutta la documentazione e a riflettere qui ed altrove sulle ragioni ed azioni del progetto, che davvero - insospettabilmente, come tutte le cose grandi - sta prendendo dimensioni insperate.
So che non vi riguarda, ma è una citazione che mi è cara. Scriveva Reinhold Niebuhr: "nessuno impara nulla su cui che crede di conoscere già".
Un caro saluto a tutti. E grazie per le correzioni che mi avete fatto, che mi hanno permesso - forse - maggior approfondimento nell'illustrare.
re: Qualche flash, per rispondere
Scritto il 15/09/08 alle 00:15:29 GMT pubblicato da marco_margrita
Leggasi Cooperazione. Un'info: c'è una funzione edit per correggere dopo pubblicato i commento?
il progetto che c'entra con il concorso?
Scritto il 15/09/08 alle 14:02:41 GMT pubblicato da pierobargoni
Resta il fatto che la Tesio è stata votata per il valore del suo testo e non per il progetto.
Nessuno prima della fine del concorso ha parlato del progetto e dato che questo è un sito liberale un navigatore/trice ha obiettato sul contenuto... e allora, cosa si voleva fare con la partecipazione di Simona l'elegia del progetto? La santificazione delle vostre scelte ideologiche? Non ho capito ma è obbligatorio applaudire? Ce lo ha prescritto il medico? Se è così: clapt... clapt.... clapt.... e se non si apprezza lo stesso, si può fischiare? fshhhhhhhh....
Andare un po' O.T. può essere libertà praticata
Scritto il 15/09/08 alle 22:38:15 GMT pubblicato da marco_margrita
Il web è - approssimativamente - simile ad un ipertesto. Gli argomenti, in armonia o in contraddizione, si leggono-rincorrono-richiamano. C'è un po' di opportunismo nel cercare di far conoscere un progetto approfittando che sia in concorso un articolo che ne parla? Credo i sì, ed altrettanto son convinto che ci possa stare. Non si cercano applausi, piuttosto c'è la voglia di far conoscere un approccio, un movimento di interesse e cooperazione. Anche, certo, di farselo criticare. Certo per migliorare e migliorarsi. Non capisco il livore. Io non mi sento, per il fatto di avre lavorato a/in questo progetto, migliore di altri (e ci mancherebbe pure!),nemmeno però mi piace questo criticare ad ogni costo. Santificazione, scelte ideologiche, applausi obbligatori... macchè! ... ci siamo sollevati le mani ed abbiamo provato a far qualcosa. Tutto qui.
coach factory outlet
Scritto il 09/11/12 alle 07:57:48 GMT pubblicato da coach factory outlet