Napolitano sentì il dovere di difendere Fini da attacchi del Giornale
Pubblicato il 02/11/10 alle 18:57:33 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Oggi non fa altrettanto con Berlusconi attaccato da tutta la stampa di sinistra, né si è degnato di difendere una minorenne dall’assalto degli squali Andiamo a votare. Chiediamo aiuto agli elettori Perché Napolitano non interviene a difendere Berlusconi? Io so perché. Ma credo che lo sappiano tutti gli italiani anche quelli che stanno dalla sua parte. Perché ormai Napolitano è uomo schierato. Non ci sono dubbi.
Un’altra prova, se ce ne fosse stato bisogno, è il silenzio sull’assalto che viene fatto al presidente del Consiglio per essere intervenuto a favore di una giovane disadattata. Se ne scrivono di tutti i colori, e questa ragazza, ormai, passa per essere andata a letto con il premier, a prescindere dalle sue dichiarazioni che lo negano.
Per ragioni bassamente politiche (far cadere il governo) si sta tenendo in prima pagina una ragazzina che fino a ieri è stata minorenne. Oggi compie gli anni, ma avrà ancora l’onore della prima pagina, vedrete.
Napolitano sentì il dovere di difendere Fini dagli attacchi del Giornale. Ecco che cosa disse all’Unità:
«Questo è il momento di abbassare i toni, di compiere uno sforzo di responsabile ponderazione tra le esigenze della chiarezza politica e quelle della continuità della vita istituzionale, guardando al paese che ha bisogno di risposte ai propri problemi anziché di rese di conti e di annunci minacciosi nell’arena politica cui non consegua alcuna prospettiva generatrice di fiducia».
Oggi non fa altrettanto con Berlusconi attaccato da tutta la stampa di sinistra, né si è degnato di difendere una minorenne dall’assalto degli squali.
Che cosa ne dicono gli elettori di sinistra? Non vedono la parzialità anche in questa vicenda? Se non la vedono, ho pietà per loro. Perché non sapranno mai accorgersi quando siamo in democrazia e quando stiamo scivolando verso l’eversione, un vero e proprio colpo di Stato, come paventò più di un anno fa il ministro Brunetta.
Il voto degli elettori dovrebbe essere sacro per tutti. Invece non lo è per la sinistra. Non lo fu al tempo di Prodi, quando venne scalzato da D’Alema, e non lo è oggi, quando, nel timore che Berlusconi vinca di nuovo le elezioni, l’opposizione (anche finiana) fa di tutto per non andare al voto.
La consultazione elettorale è la massima espressione della democrazia, e poiché in Italia non c’è mai stato un periodo così confuso e pieno di tradimenti come l’attuale, tutta la biancheria sporca, come ho già scritto, deve essere messa in una capace lavatrice, di buona marca, e questa lavatrice di buona marca altro non può essere, in una sana democrazia, che il corpo elettorale.
La congiunzione che si sta per realizzare in Italia tra comunismo e fascismo è una miscela esplosiva la cui portata è difficilmente immaginabile. Non prendere, da parte della classe politica più democratica, le distanze da Fini, anzi fare il contrario, e, cioè, osannarlo, è uno di quegli errori madornali che i cittadini pagheranno a caro prezzo.
Due fascismi si stanno mescolando, quello rosso e quello nero (si pensi all’intesa che si sta profilando tra D’Alema e Fini). Mai successo prima e forse in nessuna parte del mondo. Possibile non vederne la minaccia e il pericolo?
Sono due fascismi, moderni, camuffati, che nascondono una eversione sottile, e proprio per questo il fenomeno, ormai vicino a saldarsi, richiede il massimo di attenzione. Un capo di Stato veramente imparziale se ne sarebbe accorto da un pezzo. Ma Napolitano è interessato, invece (non si può spiegare altrimenti), a questa saldatura, e in qualche modo la favorisce.
La politica dimostra di non essere in grado di fermare questo processo eversivo, ne è succube. Per questo Berlusconi deve capire che a decidere, e presto, sul futuro del nostro Paese devono essere unicamente i cittadini. Nessun altro, compreso il capo dello Stato, ha il diritto di sostituirli.
L’aiuto vero di cui l’Italia oggi ha bisogno è quello degli elettori.