Pubblicato il 10/05/11 alle 14:15:43 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Nella Repubblica islamica dell’Iran tira una brutta aria. Sembra infatti imminente una rottura totale tra la massima guida spirituale, Ali Khamenei e il presidente Mamoud Ahmadinejad E’ infatti risaputo che il presidente iraniano stia cercando di portare la repubblica verso un sistema presidenziale islamico, sottraendolo al precetto dello velayat e faqih, reintrodotto da Kamenei dopo la seconda rivoluzione, secondo il quale spetta allo giureconsulto islamico, incarnato nella Guida spirituale, avere il pieno controllo delle scelte politiche del Paese.
L’ uomo che ha più di tutti scatenato ed alimentato questa contesa è Esfandiar Rahim Mashai, il piu stretto collaboratore di Ahmadinejad. Mashai ha espresso più volte il suo volere di fondare la repubblica islamica sull’antica tradizione persiana, di cui l’ Islam è una componente ma non la massima fonte di ispirazione delle cariche pubbliche, allontanando cos’ il potere dalla casta degli ayatollah.
Nell’ aprile scorso Mashai lasciò a sorpresa la sua carica, che fù affidata a Baqael, uomo a lui vicino. Pochi giorni dopo Ahmadinejad licenziò il ministro dell’ intelligence, uomo vicino a Kamenei, che rifiutò le sue dimissioni reinselendolo alla guida del ministero. Da quel momento Ahmadinejad diserta per quasi due settimane le sedute del Consiglio dei Ministri, finchè non è stato costretto a cedere il primo maggio, giorno in cui ha dichiarato in Consiglio dei Ministri che il governo è totalmente sottomesso a Khamenei.
Quello che sembrava un caso chiuso, è in realtà soltanto una tregua. Pochi giorni fa infatti alcuni collaboratori del presidente sono stati arrestati con l’ accusa di Horafat, ovvero stregoneria e incitamento alla superstizione.
In realtà il gruppo di arrestati è stato l’ ispiratore di un documentario che preannuncia la venuta del dodicesimo Imam. Secondo il documentario l’ Imam, tenuto nascosto dalla tradizione sciita, è entrato nel IX secolo in uno stato di occultamento per scappare alla persecuzione sunnita e, sempre secondo la tradizione, tornerà alla fine del mondo per impartire il suo giudizio divino.
Secondo alcune voci Mashai e Ahmadinejad sembra siano addirittura dei discepoli del Mahdi, il dodicesimo Imam, e il loro impegno politico sia solo uno sforzo per preparare ed accellerare la sua venuta, in contrasto con i religiosi tradizionalisti che reputano impossibile prevedere la data esatta del suo ritorno e giudicano stregoneria qualunque manifestazione atta a provocarne, accelerarne e pronosticarne la venuta.