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Cristianofobia in Germania

Altro che  “cristianofobia”!

Secondo la recente sentenza di un Tribunale di Berlino, chiamare la Chiesa Cattolica “setta di stupratori di bambini” non costituisce vilipendio. L’epiteto usato, in realtà, è molto più forte e quindi intraducibile in questa sede: “Kinderf***-Sekt”.

La scandalosa sentenza è definitiva, visto che non è stato presentato nessun ricorso. Si tratta di un bruttissimo segno che può creare in Germania una situazione nella quale la Chiesa cattolica non avrebbe più nessuna protezione giuridica.

Il caso era nato il 26 settembre 2011 quando Jörg Kantel, amministratore del sito web “Shockwellenreiter”, aveva pubblicato nella rubrica “News dal Ayatollah di Colonia” quanto segue: “Il capo della setta di stupratori di bambini [Kinderf***-Sekt] di Colonia, cardinale Joachim Meisner, ha parlato di nuovo condannando l’aborto come ‘il peggiore scenario possibile’”.

Sollecitato dalle autorità religiose, il Pubblico ministero di Berlino aveva quindi accusato Kantel del reato di “vilipendio della religione”, ai sensi del articolo 166 del Codice Penale.

Il Giudice del Tribunale di Berlino-Tiergarten ha tuttavia respinto l’accusa, decretando: “Questa affermazione non costituisce un vilipendio nei confronti della comunità religiosa (§ 166), né può essere intesa come incitamento all’odio (§ 130), non essendo dunque punibile legalmente o in qualsiasi altro modo”.

Il Giudice ha fondato la sentenza arguendo che il caso va inserito all’interno del rovente dibattito pubblico sugli abusi perpetrati negli ultimi anni da preti cattolici ai danni di bambini. Per questo motivo, secondo il Giudice, è improbabile che tale epiteto venga a disturbare ulteriormente la quiete pubblica, come invece è prescritto dal articolo 166 per poter configurare il reato. Egli si è quindi rifiutato di procedere penalmente contro Jörg Kantel.

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http://www.atfp.it/novita/673-qcristianofobiaq-in-germania.html

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