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Siria: ucciso 20enne genovese che combatteva coi ribelli

20 giu – La procura di Genova ha aperto un fascicolo dopo avere ricevuto un’informativa dalla digos su Giuliano Delnevo, studente ventenne genovese morto in Siria combattendo il governo Assad al fianco dei ribelli.

Delnevo aveva abbracciato la causa islamica e si era avvicinato a gruppi estremisti con cui collaborava attivamente. La conferma dell’apertura dell’inchiesta giunge dal procuratore Michele Di Lecce che ha commentato “Ci stiamo occupando della vicenda”.

Sulla sua pagina Facebook, Giuliano – che dopo essersi convertito all’Islam aveva assunto il nome di Ibrahim – aveva postato alcuni passi del Corano.

Oltre un anno fa il giovane si era recato sul confine tra Siria e Turchia e i suoi spostamenti erano stati segnalati ai nostri servizi segreti. In seguito, Giuliano sarebbe entrato in contatto con un gruppo di volontari ceceni, scrive Il Giornale. E proprio quell’incontro lo avrebbe portato a unirsi ad uno dei gruppi piu’ estremisti impegnati sul fronte della guerra civile siriana.

Era indagato già da tempo dalla procura di Genova per il reato di arruolamento con finalità di terrorismo Giuliano Delnevo. Lo ha detto il procuratore di Genova Michele Di Lecce, spiegando che si tratta di una indagine, di profilo internazionale, iniziata da tempo e in cui sono coinvolge altre persone, la cui attività era rivolta più all’estero che in Italia, non solo per quanto riguarda il reclutamento, ma anche l’organizzazione e l’addestramento.

Oltre all’indagine, che va avanti da mesi, in cui il giovane è indagato per il reato di arruolamento con finalità di terrorismo, insieme ad altre persone, “non c’è, invece, al momento, uno specifico fascicolo aperto sulla morte di Delnevo”, ha aggiunto il procuratore Di Lecce.

Il ragazzo aveva lasciato l’Italia ed era andato in Siria per combattere. Ma poi non ci sono altri dati e non è mai arrivata la conferma “inequivocabile” della sua morte, né dalla Farnesina né dal governo siriano. Anche il suo corpo non è stato trovato e la famiglia, che non è stata ancora formalmente sentita dagli investigatori, ha delle “impressioni” a riguardo ma non ha elementi certi sul decesso.

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