Scuola araba, la preside si dimette: Trascurato l´italiano
Pubblicato il 19/03/09 alle 01:20:33 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Il leader egiziano: "Accuse false" Torna la polemica "Nemmeno le prof conoscono la nostra lingua" Mahmoud: "Diamo lo stesso spazio alle due culture"
«Ho tentato di fare il massimo, di far crescere il progetto di una scuola bilingue, italo-araba. Ci ho messo tutte le mie energie. Ma alla fine ho deciso di andarmene, anche per questioni personali». Così spiega le sue improvvise dimissioni, Anna Todeschini, la preside italiana della scuola italo-egiziana di via Ventura.
Gli ultimi sono stati mesi di dissapori e di incomprensioni con la dirigenza egiziana della scuola, nata tre anni fa, dopo la chiusura della contestata scuola islamica annessa alla moschea di via Quaranta. La scuola di via Ventura - 160 iscritti, al 90 per cento egiziani, fra cui alcuni figli di coppia mista e alcuni cristiano-copti - è stata riconosciuta nel 2005, come istituto privato, finanziato dal consolato egiziano.
L´ufficio scolastico regionale ha visto in questo progetto uno strumento per integrare alunni che le famiglie non iscrivono alla scuola pubblica italiana, preferendo mantenere forte un legame con la lingua e la cultura del paese d´origine. Un progetto in cui il presidente della scuola Othman Mahmoud e il console d´Egitto a Milano credono ancora molto. Ma che viene messo in discussione da chi, come la preside dimissionaria e altre insegnanti, giudica sbilanciato lo studio del programma egiziano a sfavore di quello italiano. «Non può essere una vera scuola bilingue, è una semplice scuola straniera. Ci sono molti bambini appena arrivati dall´Egitto, che non sanno l´italiano. Anche alcuni insegnanti parlano poco e male l´italiano.
L´impostazione della scuola è centrata sulla preparazione dei ragazzi secondo i programmi della scuola statale egiziana», dice la preside dimissionaria. E aggiunge: «È una questione didattica, non vorrei che la questione venisse strumentalizzata a fini politici».
Accuse respinte con fermezza dal presidente Othman Mahmoud, imprenditore, rappresentante dell´associazione delle famiglie che ha dato vita alla scuola, e dalla responsabile didattica della parte italiana della scuola, la professoressa Margherita Santoro, con un´esperienza ultraventennale nell´istruzione pubblica italiana. «Abbiamo 14 insegnanti italiane che fanno lezione in italiano sui programmi italiani per bambini dalla prima elementare alla terza media. L´orario scolastico è ripartito al 50 per cento fra i programmi italiani e quelli arabi - spiega Mahnoud - Lavoriamo alla luce del sole, siamo trasparenti, non è un´istituzione confessionale. Io stesso sono laico, non frequento moschee.
Il nostro desiderio è portare gli alunni alla promozione all´esame di idoneità italiana e a quello egiziana». Allora perché la professoressa Todeschini è alle dimissioni? Mahmoud si stringe nelle spalle: «Abbiamo avuto contrasti su questioni organizzative. Questioni pratiche, lei stessa però ci ha scritto dicendo di essere ancora disponibile a lavorare con noi». Nelle classi fanno lezione maestre col velo, che sembrano conoscere la lingua italiana, come per altro gli alunni. Il più deluso dall´impostazione data alla scuola è Paolo Branca, docente di lingua araba all´Università Cattolica e grande esperto di Islam a Milano, che ha segnalato la questione in Comune e al provveditorato: «Purtroppo quella di via Ventura è un´occasione di integrazione sprecata, e le istituzioni si disinteressano di quel che avviene fra quelle mura».