Pubblicato il 10/04/09 alle 23:50:27 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Piaccia o no, gli Stati Uniti non sono più il poliziotto del Mondo Questo è stato il messaggio di Barack Obama nel suo viaggio presidenziale in Gran Bretagna, Francia, Repubblica Ceca, Turchia e Iraq, nella scorsa settimana.
Fra lo scusarsi per la Storia americana passata e recente; il genuflettersi davanti al Re non-eletto e bigotto d'Arabia Saudita; l'annunciare che ridurrà l'armamento nucleare statunitense; il rottamare la maggior parte del Programma di difesa americano; lo smascolinizzare l'Esercito statunitense; il lasciare che il Giappone faccia fronte alla Corea del nord e alla Cina da solo; il dire ai cechi, ai polacchi e ai loro compagni delle ex-Colonie sovietiche 'non preoccupatevi, siate felici', mentre li lascia nella compassionevole tenerezza di Mosca; l'umiliare i leaders irakeni mentre parteggia con l'Iran; il prepararsi ad un confronto aperto con Israele; il ringraziare l'Islam per il suo grande contributo alla Storia americana,
il Presidente Obama ha reso chiaro agli aggressori del Mondo che l'America non li confronterà nel prossimo futuro.
Che siano aggressori come la Russia, proliferatori come la Corea del nord, esportatori di terrore come il Pakistan armato a livello nucleare, o difensori di uno Stato terrorista-genocidale come l'Iran, Oggi, con la nuova Amministrazione, nessuno di questi Stati ha motivo di temere Washington.
Questa notizia è musica nelle orecchie della Sinistra americana e dei suoi amici in Europa. I sostenitori bilionari di Obama come George Soros non potrebbero essere più eccitati in merito all'auto-decesso della Superpotenza americana. Il Capo della Sezione (anti-)israeliana ufficiale della CNN, Walter Rodgers ha scritto estasiato sul Christian Science Monitor [Osservatorio della Scienza cristiana] di mercoledì: 'Lo status della Superpotenza americana, sta rapidamente degradando assieme alla sua economia'.
I Media statunitensi e europei pro-Obama sono così felici -perchè l'America ha abdicato al potere- che hanno intrapreso il raro gesto di applaudire, alla Conferenza stampa che Obama ha tenuto a Londra. Inoltre, l'entusiasmo dei Media per Obama sembrava aumentare ad ogni dichiarazione presidenziale di contrizione per il passato uso della forza americano, ad ogni suo selvaggio attacco al suo predecessore George W. Bush, ad ogni schiaffo tirato ad Israele, e ad ogni 'grazie' per le benedizioni apportate dall'Islam.
Ma mentre i Media non ne avevano mai abbastanza del nuovo Leader statunitense, gli alleati più stabili dell'America si sono messi alla disperata ricerca del bottone 'reset', che cancelli l'abbandono, da parte dell'America, del suo ruolo di protettrice del mondo libero.
Tokyo è stato stravolto dalla reazione dell'Amministrazione verso le tre fasi di test di lancio di missile balistico da parte della Corea del nord. Il Giappone ha ricordato la sortita del Segretario della Difesa Robert Gates che ha detto -all'annuncio di Pyongyang- che gli Stati Uniti avrebbero abbattuto il missile solo se esso puntava sul territorio statunitense. In un'intervista alla CNN, Gates ha abrogato la collaborazione strategica con la Difesa giapponese.
L'India, dal canto suo, è preoccupata dalle ripetute asserzioni di Obama in merito al fatto che il suo rifiuto di trasferire i contesi Jammu e Kashmir al Pakistan, ispirerebbero il terrorismo pakistano contro l'India. È pure desolata in merito al rifiuto dell'Amministrazione Obama di dar fine al supporto pakistano a Gruppi di jihadisti terroristi che prendono di mira l'India, e questo quale strategia nel suo contenzioso con Pakistan e Afghanistan. In generale, gli Ufficiali indiani hanno espresso profonda preoccupazione per l'apparente mancanza di riguardi verso l'India, da parte dell'Amministrazione Obama, quale alleato strategico che fa da contrappeso alla Cina.
Poi c'è l'Iraq. Durante la sua breve visita a Baghdad giovedì pomeriggio, Obama non ha nemmeno finto che gli Stati Uniti assicurano Democrazia e Libertà all'Iraq, prima che le sue Forze lascino il Paese l'anno prossimo. Le frasi di maggiore sostegno sono giunte a conversazione con studenti turchi ad Istambul, questa mattina. Ha detto: 'Ho la responsabilità di assicurare che il ritiro delle Truppe sia fatto in modo sufficentemente delicato da non creare un collasso nella violenza'.
Ascoltando le dichiarazioni di Obama e osservando lui e i suoi Consiglieri mentre fanno dichiarazioni d'amicizia ai Mullah iraniani, i Leaders irakeni stanno facendo piani per sopravvivere alla tempesta in arrivo.
Poi c'è l'Europa. Nonostante Obama sia stato acclamato a Praga, quando ha annunciato di voler distruggere l'arsenale atomico statunitense, di voler ridurre il Programma di difesa missilistico e di voler stringere una nuova Alleanza con la Russia, le sue parole sono state tutto fuorché musica nelle orecchie dei Leaders degli Stati satellite sovietici minacciati dalla Russia. I Governi cechi, polacchi, georgiani e ucraini hanno capito che Obama intende favorirsi il Kremlino, e l'indebolimento del suo Paese metterà in pericolo il loro contrastare l'aggressione russa.
Non è un caso che quando Obama è tornato a Washington, l'Opposizione georgiana finanziata da Mosca ha annunciato il piano di lanciare massicce proteste contro Tblisi, finalizzate all'espulsione del Presidente georgiano pro-Occidente e anti-Russia Mikhail Saakashvili.
Così la Russia -come ha fatto l'Iran, che ha risposto alle lodi di Obama verso i Mullah con l'annuncio di 7'000 centrifughe nucleari operative-, ha annunciato il suo rifiuto a supportare sanzioni contro la Corea del nord, e ha ribadito le false affermazioni che il Programma nucleare iraniano sia non-aggressivo.
Infine c'è Israele. Obama ha asserito che Israele deve stabilire immediatamente uno Stato palestinese, e ha supportato il cosiddetto Piano saudita, che chiede ad Israele di commettere un suicidio nazionale in cambio della 'pace' con il mondo arabo, e ha ripetuto frenetici appelli all'Iran perchè 'impegni' la sua Amministrazione: tutto ciò dovrebbe essere sufficiente per capire che Obama sta sacrificando l'Alleanza del suo Paese con lo Stato ebraico per compiacere gli arabi e l'Iran. Martedì il Vice presidente Joseph Biden ha reso ufficiale questa Politica.
Biden ha detto alla CNN che Israele sarebbe 'insanamente consigliato' ad attaccare le installazioni nucleari dell'Iran. Ha reso chiaro che un tentativo israeliano d'impedire all'Iran di diventare una Potenza nucleare è meno accettabile di un Iran nuclearmente armato. L'Amministrazione Obama preferisce vedere l'Iran diventare una Potenza nucleare invece di assicurare l'esistenza ad Israele.