Costringe una donna a sposarlo per il permesso di soggiorno
Pubblicato il 20/06/09 alle 16:29:23 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
MAROCCHINO ARRESTATO con l'accusa di «violenza o minaccia per costringere a commettere un reato» Non la voleva certo sposare per amore, nonostante avesse continuato a ripeterle che il loro matrimonio era una questione di vita o di morte.
Vita (normale) per lui, marocchino clandestino di 23 anni, che avrebbe avuto dopo essere convolato a nozze il tanto sospirato permesso di soggiorno. Morte (violenta) per lei, Rossana C., casalinga torinese di 37 anni, per i suoi genitori e per il suo unico figlio, ancora adolescente.
Mouzzaii Alì, nato a Casablanca ma domiciliato a Chieri, è stato arrestato sabato dai carabinieri mentre, per la seconda volta in poche settimane, stava cercando di sposarsi con la riluttante casalinga nel comune di Villastellone.
Davide Nicco, neo-sindaco del paese, racconta: «Stavo preparandomi per celebrare il matrimonio fissato per le dieci quando verso le nove e trenta mi si sono presentati due carabinieri in borghese che mi hanno detto di essere lì per impedire un reato...». Poco prima che il sindaco concludesse il rito nuziale i militari hanno infatti arrestato Mouazzii Ali con l'accusa di «violenza o minaccia per costringere a commettere un reato». La mancata sposa invece è stata ospitata al sicuro in una comunità.
La donna infatti qualche giorno prima si era presentata negli uffici dei carabinieri della Compagnia Mirafiori e aveva raccontato ai carabinieri: «Giorni fa quest'uomo si è presentato a casa mia dicendo di aver saputo che ero disponibile a sposarmi con uno straniero dietro compenso e mi aveva offerto tremila euro. Quando avevo rifiutato la sua proposta era diventato violento e aveva giurato che era pronto ad uccidere sia i miei genitori che mio figlio. Ho avuto paura e l'ho seguito a Villastellone».
Il sindaco ricorda: «Quel marocchino e quella donna si erano già presentati per sposarsi quindici giorni fa quando ero ancora vicesindaco. Le pubblicazioni di matrimonio però avevano insospettito i carabinieri che avevano bloccato il promesso sposo per accertamenti...».
La denuncia della donna aveva successivamente dato il via all'indagine dei militari che avevano preparato la trappola per arrestare il clandestino in flagranza di reato. L'inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Stefano De Montis, continua per appurare se Mouazzii Alì ha potuto contare su eventuali complici.