"Non pensare a quale partito. Pensa a quale Paese". Caro Walter...
Pubblicato il 01/04/08 alle 22:38:16 GMT pubblicato da Annarita
Se si mettesse per un istante in stand-by l'avida sete d'immagine e la grande corsa al trono per la politica del nostro Paese, con il muto del telecomando, i conti VERI tornerebbero di sicuro.
Rimarrebbe solo l'ossessività di obiettivi e riflettori puntati addosso a chi di Politica non sa un bel nulla. Si blatera del "nuovo" e in molti si trasformano negli ignavi di messer Dante, inseguendo dentro la loro trappola lo straccetto imbrattato del termine, che vola alto ed inafferrabile. Ridono, si compiacciono a inseguirlo, a volerlo afferrare, eppure quelle sante parole dantesche non muoiono ancora. Non si annullano. Non perdono senso neppure un istante per smaltire le fila di chi non discerne.
A voler dire eresie la politica del nostro paese è ferma da trent'anni. Eresie, sì, perché trent'anni sono anche pochi. Per questa tornata elettorale personalmente ho voluto smettere di seguire la politica, decidendo fermamente di non votare. Perché? Ho rispetto per le mie idee, e questa volta non le riscontro in nessuna promessa. Decidendo di non votare non faccio il funerale alle mie attese, rimango nella speranza di pentirmi per non aver votato chi REALMENTE CAPISCE CHE COSA VOGLIA DIRE NAZIONE E DISCERNE TRA LE TANTE MANOVRE LA PIU' LOGICA PER COSTRUIRE L'ITALIA CHE NON C'E'.
Il mestiere di giornalista che svolgo con fegato e tanta e costante indignazione mi conduce sempre a vedere e toccare la tela del ragno, vedere chi ci si impiglia, dunque sono sempre in mezzo ai grandi lavori per fare poi lo sforzo immane di tramutare tutti in cronaca, cercando di non azzerare gli equilibri della verità. E' un lavoro estenuante e spesso sciocco quello di tirar fuori le parole per descrivere invece il nulla di chi è in corsa. Il nulla nei programmi, il nulla nella serietà, il nulla nel silenzio opportuno, il nulla nella carriera e, peggio, nulla a favore della dignità.
Non voto, e non lo faccio proprio perché me ne frega enormemente della mia vita. Non voto, perché non vedo il motivo per cui farlo con ferrea convinzione. Non voto perché sono coerente con la mia persona. Non voto perché sarebbe il mio primo voto (infatti ho da poco compiuto 19 anni) e non ho intenzione di impegnarlo nel momento meno opportuno. NON VOTO PERCHE' LA POLITICA VERA DEVE ANCORA INIZIARE PER L'ITALIA, E QUESTI ULTIMI TRENT'ANNI DI STORIA NE DANNO LA COMFERMA. Piuttosto mi faccio una bella risata il 13 e 14 aprile.
A volte sento che il lavoro di un giornalista venga reso inutile in circostanza simili, e di questo passo si peggiorerà davvero. Scrivendo dell'una e dell'altra parte mi chiedo: ma chi ci crede? Solo come opinionista posso sentirmi in dovere di fare cronaca; quando è altrimenti sono un burattino coi fili. Non c'è una sola virgola che dissento, nella Trilogia di Oriana Fallaci, e credo che se fosse ancora in vita oggi e alla luce di questi circensi fatti politici, non s'indignerebbe più. Sarebbe incazzata nera. Walter Veltroni ha copiato l'assolutismo sciocco e terrificante di Fini, Berlusconi e Casini scrivendo su uno dei suoi tanti manifesti (a troppa predominanza verde): "Non pensare a quale partito. Pensa a quale Paese" bene, me ne viene in mente uno per rispondere alla provocazione, anche se sta meglio di noi: ARGENTINA!!!