Pubblicato il 24/07/09 alle 22:08:19 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
Scandalo a Londra, un clandestino tra le guardie di palazzo reale Un immigrato irregolare di origine africana era entrato a far parte della Irish Guard La scoperta a causa di un banale incidente stradale, l'uomo è stato arresto LONDRA - Da nove mesi faceva parte della Guardia di Sua Maestà. Ma non era britannico. Anzi, era un immigrato clandestino. Kapinga, questo è il suo nome, era riuscito ad ingannare tutti: ufficiali, sottoufficiali e commilitoni.
Secondo quanto riferito da The Sun, si era arruolato con un documento falso e nella caserma di Catterick, nel North Yorkshire, era stato addestrato a sparare, a lanciare granate e ad usare un lanciarazzi, oltre che a conoscere il sistema di comunicazione militare dell'esercito britannico. Come se non bastasse, a novembre del 2008 Kapinga era entrato a far parte del primo battaglione d'elite dell'Irish Guard. Di stanza a Windsor, il corpo militare preposto a difesa dei Reali britannici, aveva partecipato lo scorso mese al Trooping the Color, la parata in onore del compleanno della regina. In quell'occasione l'uomo, originario di un paese africano appartenente al Commonwealth, aveva potuto avvicinare Elisabetta II.
"Questa è una gaffe di proporzioni mai viste", ha dichiarato un ufficiale di alto grado. "Che un immigrato clandestino possa entrare a far parte dell'esercito è già una cosa gravissima, visti i danni che potrebbe provocare in quella posizione. Ma che entri a far parte delle guardie della regina, e quindi abbia accesso da vicino alla sovrana, non può che essere uno scandalo".
Il problema è ben chiaro. Se al posto dell'innocuo Kapinga ci fosse stato un terrorista o una spia di un Paese ostile? Già in passato vi erano state violazioni del sistema di sicurezza che circonda la famiglia reale, ma mai era successo che qualcuno si potesse intrufolare tra le guardie personali della regina.
A scoprire la falsa identità di Kapinga è stata la polizia stradale che, intervenuta per un banale incidente, si è accorta che l'uomo, in realtà, aveva molteplici identità.