Pubblicato il 21/08/09 alle 14:14:57 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
FINALMENTE!! Le regole dello Stato debbono essere rispettate da tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro religione - il codice del lavoro, pure Non sono previsti aggiustamenti dell’orario di lavoro in funzione del digiuno. E se si verificano deroghe, sono il frutto di accordi privati fra il datore di lavoro, i dipendenti e i sindacati. Nei rari casi di contenzioso finiti in tribunale, il giudice francese (potrà sembrare un paradosso) ha fatto valere il principio stabilito dallo stesso Corano: durante il periodo del Ramadan, è scritto, "il buon musulmano deve esercitare normalmente la sua attività professionale".
IL CODICE del lavoro consente ad un salariato di chiedere un giorno di congedo per una festa religiosa. Altre eccezioni per motivi di culto non esistono. "Recentemente un algerino che lavorava in un ipermercato di Parigi è stato licenziato per aver rifiutato il trasferimento in una macelleria che non seguiva le regole ‘halal’. Il tribunale si è limitato a ricordare che un datore di lavoro non deve tener conto della religione praticata dai suoi salariati", commenta la giurista Gwenaelle Calves, autrice di un saggio sui rapporti fra aziende e lavoratori emigrati dal Maghreb.
NATURALMENTE la realtà spesso è diversa. In molti casi sono le stesse aziende che si preoccupano delle condizioni dei lavoratori: nessuno ha interesse ad avere in fabbrica o in ufficio persone debilitate dal digiuno, dalla stanchezza, dalla mancanza di sonno. Ecco perché, in questo mese cruciale, si fanno più concessioni: l’orario diventa elastico, si accettano accorpamenti di ferie, si permette al dipendente di portare il lavoro a casa. "Facciamo tutto il possibile affinché i nostri dipendenti rispettino serenamente il ramadan", dicono alla direzione di Disneyland Paris. Si calcola che i francesi di cultura musulmana siano fra 4 e 5 milioni; un terzo di loro vive nella regione di Parigi, un quinto in Provenza e Costa Azzurra. Il Ramadan, secondo l’Alto Consiglio per l’Integrazione, è seguito dal 70% dei fedeli. Non si sono mai verificati gravi incidenti, ma il problema della compatibilità fra digiuno e lavoro incomincia a porsi seriamente.