Pubblicato il 28/08/09 alle 12:15:42 GMT pubblicato da Una_via_per_Oriana
ROM BRAVA GENTE: Bombe molotov lanciate dalla tangenziale e nuovi disordini nel campo nomadi di strada Brandina La comunità Rom moncalierese è ormai profondamente divisa da una faida interna e la convivenza nell’ex parcheggio del Movicentro è sempre più difficile. A evitare conseguenze peggiori ci hanno pensato i carabinieri della compagnia di Moncalieri che per due notti consecutive sono dovuti intervenire a più riprese per riportare la calma fuori e dentro l’accampamento. I militari hanno anche individuato i due presunti responsabili del lancio delle bottiglie incendiarie, una coppia di Rom che si era allontanata dopo una violenta litigata con i familiari. I due avrebbero agito per vendetta, ma le rudimentali molotov non si sono incendiate del tutto e hanno causato danni minimi. A bruciare, invece, è stata la loro roulotte divorata dalle fiamme appiccate da mani rimaste ignote. Il giorno dopo gli scontri in strada Brandina si respira un’aria pesante. La grande famiglia Rom, di etnia serba, è praticamente spaccata in due. A litigare sono fratelli contro sorelle, figli contro madri. Un nucleo di una decina di persone ha deciso di lasciare il campo, ma uno dei componenti è sottoposto agli arresti domiciliari e non può allontanarsi che di pochi metri. E così adesso 5 roulotte sono state parcheggiate in strada, in attesa che la situazione, costantemente monitorata da carabinieri e polizia municipale, si stabilizzi.
Come sempre accade in questi casi tutto è cominciato per una parola di troppo. Due anni fa un complimento a una ragazza aveva dato il via a una notte di guerriglia nel campo del Vignotto e anche questa volta, a quanto sembra, la scintilla è partita da una banale discussione sul posizionamento dei rifiuti. Alla base, però, ci sono rancori più profondi dovuti a diverse scelte di vita. Un gruppo pare abbia virato decisamente verso la via dell’integrazione, l’altro è invece più legato alle tradizioni. Fra le due famiglie si è creato un clima di sospetto e qualsiasi cosa accada viene sempre esasperato. Quando poi qualcuno alza un po’ troppo il gomito gli animi si accendono più in fretta.
Ed è quello che sarebbe successo quando D.T e suo marito M.S. sono saliti a bordo del loro furgone per raggiungere la carreggiata sud della tangenziale. La corsia d’emergenza rappresenta un’ottima posizione per lanciare qualsiasi oggetto addosso alle roulotte e i due nomadi si erano portati dietro le loro molotov rudimentali. Avevano versato del liquido infiammabile in un paio di bottiglie di birra con uno stoppino artigianale realizzato con i lembi della camicia. La bomba non si è incendiata e i due sono stati rintracciati poco dopo dai militari della stazione di Moncalieri.
«La mia cliente si è assunta completamente la responsabilità dell’accaduto e ha scagionato il marito, che è estraneo alle vicende della sua famiglia - precisa l’avvocato Stefano Gubernati, che difende entrambi i coniugi -. I fatti, peraltro, ci sembrano meno gravi di quelli contestati e sottolineo che non ci sono stati feriti e che gli unici danneggiati sono stati proprio i miei assistiti. Secondo la nostra ricostruzione la roulotte è stata bruciata prima che loro lasciassero il campo. In ogni caso si tratta di vicende deprecabili, ma bisogna anche considerare le condizioni in cui sono costretti a vivere».